La mattina dopo mi svegliai più stordita del solito.
"Come fanno quelli a bere e il giorno dopo uscire ?" pensai, dato che io solo per il fatto di essermi addormentata alle tre ero completamente persa.
Dopo essermi sistemata andai in cucina dove c'era mia madre alle prese con la preparazione per il pranzo, erano le 12:00, alla faccia dello studio mattutino.
"Ciao tesoro, dormito bene ? avevo provato a svegliarti per le 9 ma non c'è stata verso, poi papà è fuori, quindi ho preferito lasciarti dormire"
Mio padre era un tipo abbastanza rigido. Regole ferree, orari stabilite, un numero di ore di studio obbligatorie, amava avere tutto sotto controllo, e quel tutto includeva sia me che mia sorella. Ho sempre apprezzato i miei per aver cresciuto due figlie nonostante il loro lavoro così impegnativo come quello del medico, e alternare la loro vita fra casa e ospedale senza mai battere ciglio, eppure delle volte mi sembrava come se la mia vita fosse già stata programmata, come se solo un'uscita dagli schemi avrebbe generato un ribaltamento di tutto. Questa penso fosse la concezione della vita di mio padre, linee nette insuperabili. Non posso dire di non aver mai superato quella soglia, anzi da più giovane l'avevo fatto, e anche diverse volte, e ci sono volte in cui anche il più piccolo errore, è costato molto, troppo....
"Raccontami la festa com'è andata? "
"bene mamma, c'erano tutti, ci siamo divertiti"
"Che bella gioventù, immagino abbiate ballato, sai quando io ero giovane non c'era festa dove non fossi al centro della pista "
"Ecco in questo non ci assomigliavamo proprio" pensai subito, ma mi trattenni dal dirlo, non volevo sottolineare il mio essere inadatta in quasi qualsiasi situazione. Mia mamma lo sapeva, dopo tutto mi aveva cresciuto lei, ed era conoscenza del fatto che qualsiasi situazione che comprendesse interazioni sociali mi mettevano in difficoltà, ancora di più se si parlava di ballare. Quand'ero piccola ad ogni festa di compleanno, le candeline non mi sarei neanche mai immaginata di soffiarle, avevo sempre paura che al posto del soffio mi fosse uscita la saliva e avrei sputato su tutta la torta. Interveniva dunque sempre mia sorella, a conoscenza delle mie stupide paranoie, salvandomi facendo finta di rubarmi la scena soffiando al mio posto. Da sempre siamo l'una la spalla dell'altra. Lei è più grande di me, è già al primo anno di specializzazione in medicina, studia fuori, dunque non la vedo molto durante l'anno, ma ogni giorno ci mandiamo la buonanotte e ci aggiorniamo con qualche vocale.
Dopo il mio bel pranzo in compagnia della mamma, era proprio ora di iniziare a studiare. Dopo un'ora di intensa matematica, il telefono iniziò a suonare, era Lucrezia.
"Gaia , ti provo a chiamare da un'ora , ma che fine avevi fatto "
" Ei Lù ero alle prese con mate scusami "
"Sempre sui libri sei! Comunque che ti metti oggi ?"
"Oggi? Perchè cosa c'è ?"
"Come cosa c'è , c'è la partita dei ragazzi al campetto, avevamo detto che saremmo andati a fare il tifo"
"oddio hai ragione me lo sono completamente scordata, a che ora ? "
"Due orette ti passiamo a prendere io e Marianna con la sua macchina ok?"
" Va bene, penso di mettermi una felpa, lo sai a solito mio"
"pure io che chiedo ancora, va bene tesoro a dopo "
" A dopo "
Non era destino che riuscissi a studiare per un pomeriggio intero, se mi avesse visto mio padre probabilmente non sarei uscita più per settimane, ma fortunatamente era in sala operatoria, dove sarebbe rimasto per tutto il giorno, quindi nessuno mi avrebbe fermato. Preferì studiare il più tempo possibile, per poi semplicemente infilarmi una felpa e senza neanche essermi truccata scendere sotto casa dove Marianna e Lucrezia mi stavano aspettando.
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x2 Blue Lagoon
Romance"Penso che ognuno di noi abbia sempre più di una vita, che indossiamo sempre più di un volto, più di una personalità, così da mostrare a tutti la parte "migliore " di noi. L'amore arriva quando tutte queste maschere e queste barriere che abbiamo cos...