𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 5

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𝔉𝔩𝔦𝔯𝔱

Severus e Lucius entrarono nel club insieme. A differenza del solito, l'aristocratico si diresse verso il bar. Severus sorrise quando vide che stava flirtando con una donna a cui stava servendo. Capelli biondi fini ed eleganti, era sicuramente europea. Tutti i purosangue avevano quei tipi di capelli. Poi seguì, cercando l'oggetto dei suoi desideri.

Era lì, sul palco, a sfidare ancora una volta la legge della gravità. Così lo guardò muoversi con grazia intorno al suo bar mentre comandava un Bloody Mary. A volte rispondeva a Lucius solo quando era necessario, ma continuava a fissare senza restrizioni quella rara creatura.

Fu piacevole sorpresa vederlo andare al bar, mettendosi la maglietta dopo la sua esibizione. La luce lo faceva sembrare ancora più raro mentre sorseggiava una CoCa-Cola per dissetarsi.

Era più o meno più basso di Severus di 20 o 30 cm. I suoi capelli erano molto più scuri di quanto pensasse inizialmente. La carnagione della sua pelle ricordava quella di un  vampiro, poiché aveva una pelle abbastanza chiara che si abbinava perfettamente alla sua muscolatura sottile, finalmente poteva osservare la sua preda da più vicino.

Sorrise quando sentì una spinta dal suo vecchio amico. Aveva notato che aveva occhi solo per Angel.

«Icaro,» scherzo il biondo.

«Non chiamarmi più così, Lucius,» lo avvertì Severus senza alcuna animosità. Ansi, era persino divertito. «O sennò ti mando al San Mungo!»

Il maestro di pozioni guardò di nuovo il piccolo Angel e scoprì che il colore dei suoi occhi, erano due bellissimi smeraldo intensi come l'Avada Kedavra. Il piccoletto lo curiosava molto.

Doveva davvero usare tutto il suo autocontrollo, poiché il giovane poteva attrarre anche i più etero degli etero. Superava la perfezione. L'unica domanda era, «era delizioso anche ascoltarlo?»

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Girava e si muoveva in tutte le direzione. I suoi occhi si volsero alla luce che lo abbagliò un po', ma non aveva bisogno di vedere per soddisfare la sua passione. Si lasciò trasportare dalla musica e si mosse al suo ritmo. Si sentiva quasi come se stesse volando. Non era come volare su un manico di scopa, ma era altrettanto esilarante. Quando si riposò, rimase fermo per un momento, riprendendo fiato per un po' prima di sorridere al pubblico per poi lasciare il palco.

Si rimise sia la camicia che le lenti a contatto nel backstage. Di solito lavorava al bar quella sera, ma ai clienti piaceva ammirarlo. Lo sapeva e si divertiva a mostrare la sua passione per coloro che lo portavano via dal suo dovere notturno per uno o più esibizioni a serata.

Tornò al suo posto e si diresse verso il bar. Sorridente quando sentii una voce.

«Icaro.»

Apparentemente qualcuno si era innamorato di nuovo di lui.

«Non chiamarmi così, Lucius,» replicò l'altra voce morbida che Angel non si aspettava di sentire di nuovo, tanto meno nel suo posto di lavoro. «O ti spedisco al San Mungo, a suon di bacchetta!»

Poteva essere solo un babbano che aveva la stessa voce e lo avrebbe immediatamente sorpreso e poi avrebbe riso. Ma le voci erano così familiari, ma il nome Lucius insieme alla parola San Mungo nella stessa frase! Questa era solo una coincidenza, si disse. Però si irrigidì quando stava per chiudere una bottiglia. Si voltò verso la persona che aveva parlato, si trovò davanti due sfere di onice e un viso incorniciato dai capelli neri che tanto riconosceva. Spostò lo sguardo verso il biondo che lo guardava accigliato.

Per la barba di Merlino! Cosa ci facevano qui in questo posto, Lucius Malfoy e Severus Snape?

Trattenne un sospiro di sollievo non vedendo i loro volti distorti dalla tensione, o addirittura dall'odio ne caso del Maestro di pozioni. Ovviamente non lo avevano riconosciuto. Peggio ancora, il suo ex-maestro di pozioni sembravo che lo stesse divorando con gli occhi.

El Jardìn Secreto  (Snarry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora