Follow the stars

20.

Harry's pov
Una settimana e tre giorni senza sfiorare quei lineamenti perfetti con quell'accenno di mascolinità che mista al suo odore agrodolce di frutta, inebriava i miei sensi.

Mi trovavo al centro di un pub, era sera, ma dal pomeriggio che bevevo senza sosta, ero vestito diverso dal mio solito,
non portavo camicie sfavillanti e pantaloni aderenti, avevo una tuta e una maglia probabilmente anche sporca sul davanti a causa dei ragazzi maldestri  che nell'arco della giornata si erano avvicinati,
ero diverso dal solito perché non volevo essere in quel posto, perché volevo essere altrove ad osservare il mare con Louis, ma mi trovavo in un qualsiasi locale dove del suo odore non c'era la minima traccia,
ed ero così stufo di girovagare a vuoto senza una direzione vera.

Buttai giù l'ennesimo shot, l'alcool andava giù e tentava bruciare tutto il resto,
ma rimaneva li, più freddo dell'attimo prima.

Beh, la vita forse mi voleva più male di quello che mi aspettavo, perché che io sia dannato se quello che era appena entrato  dalla porta principale non era l'artefice dei miei pensieri.

Louis' pov
Varcato la soglia di quello stramaledetto locale dove nemmeno volevo andare, i miei incubi si avverarono;

*due ore prima*

"Tommo dai, è una serata in un bar che cosa ti cambia" disse quella che era probabilmente la terza volta Liam al telefono.

"Cambia che non voglio alzarmi da qui" ripetei deciso.
"Ti vengo a prendere in calci in culo se non vieni, non ti distruggerai per lui",
e credo che il solo uso del suo pronome mi fece tornare in mente la rabbia che provavo, per cui:
"Si verrò, 9.00 da te, ovunque mi porterai, basta che ci sia posto per tanto alcool e altrettante lacrime".
Lui rise e attaccò il telefono.

*ora*

I miei occhi cambiarono probabilmente colore e direzione appena vidi la sua mano che stringeva avidamente un bicchiere di liquido trasparente,
si voltò nella mia direzione, e quasi volesse fingere di non sapere della mia esistenza, tirò su il cappuccio e scappò nella folla, ma anche in quei movimenti, e anzi soprattutto in quel momento, riconobbi Harry, non avrebbe mai dovuto pensare che non lo avrei riconosciuto, vestito da donna, da uomo, o travestito da mostro io lo avrei riconosciuto in mezzo a migliaia di persone, perché il suo tocco era rimasto tatuato sulla mia pelle come quei segni neri che dominavano il mio incarnato, perché sarei andato all'inferno se mai avessi dimenticato con quanta destrezza si legassi i lunghi capelli in una coda, e che con la stessa leggiadria era fuggito da me.

Il mio corpo voleva rimanere immobile dov'era, ma la mia mente non diede peso alla ragione, per cui lo seguii, come se i miei piedi avessero preso le sembianze di suoi, io sapevo dov'era, infondo io lo avrei sempre trovato.

Harry's pov
Il cortile nel retro era gelato, e le mani cercavano un minimo di calore nelle tasche interne della giacchetta di pelle
ma non funzionava nulla, feci attrito con le dita ma nemmeno quello funzionò, nulla mi scaldava,ma non sarei tornato dentro, non sarei caduto nella trappola dei suoi occhi;

ma invece eccolo lì, davanti a me che fumava la sua sigaretta poggiando leggermente le labbra e ispirando profondamente, sapevo che osservandolo avrei appreso più particolari  di lui, ma dopo aver passato giorni a rimuginare perfino su quale fosse il suo gelato preferito, capii che in poco tempo io avevo imparato ad esplorare il suo umile essere più di quanto in diciotto anni io non avessi fatto con il mio, ed è così che decisi di parlare:

"Ehy... bella la luna vero?" dissi
lui si voltò e guardò in alto.

"Lo è sempre, probabilmente non dai la giusta importanza nemmeno a quella"
rispose in tono rabbioso.

"Io do importanza solo a quello che mi interessa" probabilmente le parole che uscirono dalla mia bocca non avevano lo stesso senso di quello che intendevo perché nel giro di pochi secondi, eravamo rimasti solo io e la luna.

Zayn's pov
La bellezza della luna te l'ho insegnata io, forse è per quello che hai così paura di tramandarla ad altri.