Lips on you

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Sono passate due settimane dalla confessione di Davide.
Io sono tornata in piedi, i lividi si sono schiariti e sto bene.
Si sto bene.
Mi sono levata un peso dal cuore e dalle spalle.
Ho deciso di invitare mia madre a Milano e di fare un po di shopping insieme.
Dovrebbe arrivare tra 2 giorni.
J: Ao Lu.
L: Ao Ja
J:Possiamo parlare?
Mi pone questa domanda a bassa voce, come se non volesse farsi sentire da nessuno.
Mi guardo intorno e noto che Davide mi guarda strano.
L:Certo.
J:ti va di andare fuori?
L:Si tanto sarei andata a fumare.
J:Ok.

Apre la pota scorrevole e poi la richiude dietro di me.
L:Cosa volevi dirmi?
Mentre aspetto che lei mi risponde mi accendo la sigaretta.
Non ricevendo ancora una risposta la osservo.
Si vede è a disagio.
L:Ja?!
J:cosa pensi di fare ora?
L:In che senso?
J:Tornerai a Roma?
L:Non penso, sto cercando un lavoro che mi possa aiutare a trovare un appartamento
J:Guarda che puoi rimanere qui, sono tutti contenti se ci sei tu, sopratutto uno.
La guardo con sguardo interrogativo, sperando che lei non abbia sentito la conversazione tra me e Davide.
J:Si l'ho sentita.
"Cazzo questa legge veramente nel pensiero"
L:Ja non so cosa pensi di me, ma non lo farei mai soffrire, non so cosa pensare sinceramente.
J:Non penso male di te, l'unica cosa che ti chiedo e di non farlo soffrire, ha sofferto troppo.

L:posso chiederti per cosa?!

Jasmin sembra non voler rispondere, forse ho toccato un argomento delicato.

L:ho forse detto qualcosa che non va?!

J:No no tranquilla, te lo racconto ma non dirgli nulla, questa storia ancora gli fa male

L:ok

J: Lui più o meno 6 mesi fa stava con una ragazza di Milano, lei per lui era perfetta, o almeno così pensavamo noi, le cose andarono bene per un po' di tempo, ma poi cominciarono le litigate per delle cose stupide, lei le diceva che non poteva uscire con altre persone apparte lei e via via così.

Fa fatica a continuare, lo vedo.

L:Ja ti ringrazio ma se non vuoi continuare non insisto

J:no è giusto che tu sappia il perché Davide è così distaccato con te.

Rimango di sasso sentendo quelle parole, in effetti, voglio sapere perché Davide prima si avvicina e poi si allontana.

J: insomma, lei era possessiva e anche tanto, ma a Davide lei piaceva e si vedeva, stravedeva per lei, ma lei non per lui, lei pensava che tutto ciò che lui faceva lo faceva apposta, fin quando non arrivarono le vacanze di Natale, lui tornò a Napoli, lei andò fuori di testa.
È andata fino a Napoli per controllarlo pensando che la stesse tradendo.
Così conobbe il migliore amico di Davide.

Fa un sospiro come se il fatto lo avesse vissuto lei sulla sua pelle.
I suoi muscoli rigidi si ammorbidiscono, comincia a respirare con più regolaritá.

J: Lo sedusse e ci andó a letto, ovviamente come puoi già pensare Davide discusse con il suo migliore amico, anzi ormai EX migliore amico

Sottolinea quella parola come per enfatizzarla.

Rimango senza fiato a quelle parole.
Non ci credo.
Come puó una persona fare una cosa così crudele?!

J:ovviamente lui la lasciò, ma era a pezzi, lui le aveva dato tutto, la sua fiducia, il sorriso, il suo corpo, tutto praticamente ma a lei non bastava

I miei occhi si inumidiscono di lacrime che non hanno neanche un motivo, o almeno credo.

Comincio a pensare di essere coinvolta emotivamente nei confronti di Davide.

Jasmin mi guarda, mi scruta e mi "scannerizza" da capo a piedi.

Il fumo che mi passa per la gola comincia a bruciare.

Capisco anche il perché, ormai sono arrivata al filtro.

Butto il mozzicone e guardo Jasmin.

L: i-io credo di dover andare dentro.

J: certo vai, se lo cerchi è in camera sua

L: chi dovrei cercare?!

J:lo sai benissimo

La guardo stupita, lei ricambia il mio sguardo facendomi l'occhiolino.

J: in bocca al lupo

L: crepi

Piano piano mi avvio nel corridoio che collega la cucina fino ad arrivare davanti alla porta della sua camera, deglutisco un po' di saliva e tiro un respiro profondo.

Busso leggermente alla porta.

D: Avanti.

L: ti disturbo?!

D: no no tranquilla dimmi

Guardo il pavimento, sento il suo respiro, non so neanche come spiegarlo, è strano.

Non ha ritmo.

Sento dei passi avvicinarsi.

D: ei?!

Alzo lo sguardo, vengo investita da quel occhi, mi manca il fiato.

Mi osserva, mi scruta, fino ad arrivare alla scollatura della mia maglietta.

Rialza subito lo sguardo, come se si sentisse in colpa.

Non parliamo, ci guardiamo e basta.

Finché non mette la mano dietro al mio collo e preme le sue labbra sulle mie.

Le sue mani cominciano a spostarsi verso il basso, ma non si spinge oltre i miei fianchi.

Rimango stupita da questo gesto, rispetta me e il mio corpo.

Con un calcio chiude la porta e mi conduce verso il letto.

Si stende su di me, cercando di non mettere tutto il suo peso sul mio corpo.

Il bacio si fa ancora più passionale, mi mordicchia il labbro inferiore, emetto un docile gemito.

Lui spalanca gli occhi e scatta in piedi.

Lo guardo stranita.

L: È successo qualcosa?!
D:N-no, è solo che non voglio correre.

A quelle parole rimango di sasso.
Mi rispetta veramente.

Rifletto sulle sue parole, effettivamente se fosse successo probabilmente me ne sarei pentita.

L:Hai ragione.......andiamo con calma
D:Che ne dici se cominciamo con un caffè?
L: Mhhhh, no

Sgrana gli occhi.
Ha un espressione così buffa che non riesco a trattenermi dal ridere.

L: In realtà preferisco il gelato al caffè

Si passa una mano tra i capelli e scoppia a ridere.

È proprio bello quando ride

D:Andata

Davide POV

L: mhhhh,no
Mi si ferma il respiro in gola.
No?!
Come no?!
Si è presa gioco di me?!
Che idiota.
Scoppia a ridere.
Non capisco che tipo di risata sia.

L: In realtà preferisco il gelato al caffè

Cristo Santo, che paura.

D:Andata

Te la farò pagare vedrai......





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