un posto in più

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Mi obbligo ad aprire gli occhi.
Mi fa male la testa.
Osservo il soffitto.
Non mi ero resa conto che il soffitto del salotto fosse blu.
Mi tiro su a sedere e mi rendo conto di non essere più sul divano.
Sono in una stanza.
Ma quale?
Non è la stanza di Jasmin e Alessia.
È una stanza molto più disordinata.
Mi guardo intorno disorientata.
Chi mi ha portato qui?
Mi alzo e decido di andarmi a lavare la faccia.
Da ieri i lividi si sono sgonfiati, ma hanno cambiato colore, sono diventati verdi-grigiastri.
Sembro uno zombie.
La pelle bianchissima e delle occhiaie che mettono paura.
Mi avvio in cucina per farmi un caffè.
Appena svolto l'angolo mi trovo davanti Florin e Tommaso che parlano.
F:buongiorno
Florin mi fa un sorriso a 32 denti.
T:tutto bene? Non hai una bella cera
Tommaso è più preoccupato.
L:si si tranquilli.
T: caffè?!
L:mi hai letto nel pensiero.
Penso proprio che se non do fastidio rimarrò qui.
Sono tutti molto gentili e si proccupano per me.
L:Jasmin?
T: lei e Alessia sono andate in centro, dovevano comprare non so cosa.
L:ah ok
Mi trascino in cucina fino alla macchinetta del caffè.
Seduto al tavolo c'è Davide intento a scrivere qualcosa sul suo telefono.
Alza lo sguardo solo perché viene interrotto dal suono della macchinetta che erogava la mia linfa vitale.
Mi fissa come se avesse visto un fantasma.

Davide POV
Alzo lo sguardo e la vedo li.
Coperta solo da una felpa oversize e un pantaloncino corto.
Ormai non le frega più nulla di come porsi con noi.
È stata gia costretta a mostrarsi senza trucco.
Quei lividi che le deturpano il viso e le cosce.
Lha presa a calci quel bastardo.
Ride.
Mi fa strano vedere una persona che ha passato tutto quello che ha passato lei ridere.
Sta scherzando con Florin e Tommaso.
Le sue labbra si increspano sul bordo della tazzina per soffiare nel caffè bollente.
Si volta a guardarmi.
Quelle occhiaie sono la prova che non dorme bene.
I suoi occhi marroni mi investono come una tempesta.
Una tempesta distruttiva.
Distolgo lo sguardo da quel dolore che la pervade.
Egoisticamente non penso a prendermi un po del suo dolore.
Alcuni direbbero "lo faccio per lei."
"Deve imparare ad affrontarlo da sola"
Nessuno è pronto ad affrontare tutto questo da solo.
Io ho solo paura di non essere pronto ad affrontare quel dolore.
Che possa prosciugarmi.
Che egoista.
Che persona di merda che sono.

Ludovica POV

Mi sembrava di aver visto Davide guardarmi ma non ci faccio molto caso.
Dopotutto perché dovrebbe guardare questo orrore.
Mi squilla il telefono.
Corro in camera a prenderlo.
È Martina.
L:ao sore, dimmi
M:guarda sono a casa di mio fratello, sono riuscita a venire su un po prima.
Sento la sua voce doppia.
Come se venisse sia dal telefono che dall'altra parte della casa.
L:ah si?
M:siiiii
È euforica.
Cominciano ad assalirmi dei dubbi.
Comincio a camminare seguita da Tommaso e Florin.
Arrivata in balcone trovo Simone a braccia incrociate.
Lascio cadere il telefono.
Martina. È. Nella. Mia. Stessa. Casa.
Le corro incontro.
La abbraccio fino a toglierle il respiro.
M:ma che ci fai qui?
L: mi nascondo
Scoppiamo in una risata fragorosa.
S: vi conoscete?
M:e me lo chiedi? È la mia co.......
Si blocca, ci ripensa.......
M:.....era la mia compagna di banco.
Mi osserva.
Mi sento come se riuscisse a entrare nel mio corpo e leggere la mia anima.
M:ti ha ridotto proprio male.
L: eh si.......
M:dai vestiti che così usciamo.
D:m-ma.....
Tutti ci blocchiamo.
D: non pensate che magari sarebbe più sicuro per l-lei rimanere qui?
Sono stupita da ciò che ho appena sentito.
Il cuore mi si ferma.
È......preoccupato?
M:stai tranquillo ci sarò io.
S:allora sta dentro a una botte di ferro vero?
M:guarda che se volete potete venire anche voi.
L:vabbe ho capito, vado a cambiarmi, tanto se ti dico che non voglio uscire mi sbatti fuori a calci.
M:esattamente.
Mi rivolge un sorrisone.
Mi era mancata tanto.

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