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Pov's Tancredi

Ho avuto paura della reazione dei ragazzi quando sono entrato ad amici.
Ho preso il posto di Evandro che sembrava un ragazzo molto gentile, disponibile e a modo.
Torno in casetta dalle lezioni per l'ennesima volta.
Sono l'ultimo entrato e sembro quello più in difficoltà
Mi correggo
Lo sono.
Ho attacchi di panico molto frequenti ultimamente, è strano, ma la cosa che mi fa stare più bene di tutte mi sta distruggendo.
Non mi sono mai approcciato alle cover, e qui sono costretto a farlo, ed è giusto, va bene così.
Anche se ora preferirei calmarmi e basta.
Attraverso la cucina e vado dritto verso la mia stanza senza dire assolutamente nulla a nessuno, sono così veloce che non hanno neanche il tempo di rivolgermi parola.
Quando penso di essere finalmente salvo e solo, ripeto, SOLO, ecco quel ragazzo davanti a me, che mentre chiudo la porta mi guarda perplesso.
Aka...

-tu non mi piaci-
-a volte mi risulti irritante-
-non mi sei piaciuto-

Tutte frasi che proprio lui ha pronunciato... avevo paura della loro reazione alla mia entrata, ecco il motivo, Luca è l'esempio perfetto.
Non riesco proprio a respirare e mi stacco dai suoi occhi per andare verso il bagno.
-Tancre- viene verso di me e non mi permette di chiudere la porta, entrando anche lui, mentre mi accascio a terra in cerca di ossigeno
-Tancredi... cazzo- si abbassa e mi prende una mano che stringo d'istinto
-che ti prende, che hai?- non è mai stato presente ad un mio attacco d'ansia, non sa com'è dal mio punto di vista, almeno credo...
-qui c'è poca aria, usciamo un po', l'aria ti fa stare meglio- mi sventola un po' con la mano libera mentre ormai anche i miei polmoni sembrano opprimermi e soffocarmi.
-Tancredi hey, guardami- faccio come dice e cerco di perdermi in quegli occhi così belli, che riescono sempre a darmi un minimo di conforto.
-facciamo così... tratteniamo il respiro per un attimo- accenno un no mentre cerco ancora più ossigeno e distolgo per un po' il mio sguardo dal suo.
-Tancre ascoltami, pensa a qualcosa di bello e trattieni il respiro, solo cinque secondi ok?- stringo la sua mano e accenno un sì, voglio provare a fidarmi di lui.
-pensa a...- non sa minimamente cosa dirmi, ci mette un bel po' per riaprire bocca
-tuo padre, ci sei molto legato no? Pensa alla sua felicità nel vederti qui- lo guardo nuovamente e già mi sento un filo meglio
-era felice no?- accenno dei si e quando mi vede più tranquillo si siede meglio affianco a me.
-dai lo faccio anche io, uno, due, tre- il ragazzo trattiene il respiro e io cerco di seguirlo. Mi sento morire, l'aria non passa e non mi sento più quasi tutto il corpo tremante
-respira- lo guardo e sospiro denotando come il mio attacco di panico si sia placato
-come...- sussurro e blocco la domanda che avrei tanto voluto fargli.
-so come funzionano gli attacchi di panico, trattenere il respiro lo fa passare, tutto qui- lo guardo e mi sorride
Mi perdo nel suo viso
Perché sapere questa cosa? A cosa ti serve aka?
-ora andiamo fuori a prendere aria perfavore? Magari riprendi un po' di colore, sei pallidissimo- accenno un sì senza dire nulla e Aka mi aiuta ad alzarmi
-dai su vieni- mi fa andare avanti ma mi poggia una mano sulla schiena per non perdere il contatto con me
Come a dirmi: "Io ci sono, non me ne vado"
Ci sediamo e mentre accavallo le gambe lui mi circonda le spalle con un braccio
-meglio?-
-si- guardo in basso
-ma che è successo?-
-non lo so... e che devo fare una cover e...-
-non hai trovato ancora la chiave giusta per farle vero?- accenno un sì
Lo guardo di sfuggita per un attimo poi torno al vuoto
È veramente Aka?
Quell Aka?
-beh... hai provato a soffermarti molto sulle barre? Quelle ti danno un grande appoggio, più scrivi tu meglio è no?-
-già le uso-
-si ma dico, prova a dare un grande significato e importanza alle barre, così il resto ti verrà da solo- lo guardo nuovamente e sta volta rimango ad osservare il suo bellissimo viso
-tipo?-
-perché non parli di quello che stai passando? Magari sfogandoti nella scrittura ti senti anche meglio- accenno dei si notando che ha ragione
-ma tu... sinceramente, perché sai tutto questo sugli attacchi d'ansia?- guardo il suo viso e noto che c'è qualcosa che non mi vuole dire
-te l'ho detto, io mi informo su queste cose- dice solo abbassando lo sguardo
-Aka sono le 7, la pettinelli ti vuole in sala- ecco la voce della produzione
-ok ora vado- il biondo mi guarda e sorride
-io vado ok?- accenno un si e mi accarezza la guancia prima di andare via.

Pov's aka

Esco dalla saletta.
La pettinelli voleva sapere come stavo e come andava la canzone che sto scrivendo, ma in realtà non so cosa scrivere.
Dopo di "Mi manchi" non ho altro da esprimere, o meglio, non voglio scrivere di nuovo su di lei, non fa per me, mi fa male, solo male.
Le ho detto semplicemente la verità, alla fine anche lei sa di Martina, non di preciso, non sa tutto.
Ultimamente, anzi, da sempre è un casino con lei, ma non voglio perderla, non riesco ad amare facilmente... forse... forse su quel diario che ci ha dato oggi maria dovrei scrivere la mia storia.
Nessuno ha mai capito veramente il mio comportamento qua dentro, tutti si sono sempre chiesti perché io abbia un carattere così "bambino"
Le persone cambiano, non per il proprio volere, ma per quello che passano.
Vado verso la mia camera dopo aver salutato tutti ed ecco Tancredi con il computer
Anche quella cosa degli attacchi di panico/ansia... anche quella domanda centra con quello che scriverò.
Il riccio mi guarda
-tutto ok?-
-si il solito, mi ha solo chiesto del pezzo- mi infilo la mia felpa, quella felpa mi da una sicurezza assurda, mi sento come se qualcuno mi abbracciasse e stringesse a se
-grazie per prima-
-tranquillo, non potevo lasciare qualcuno in quelle condizioni- dico con il mio solito tono, e forse un po' me ne pento.
Tancredi è tutto quello che mi irrita, è presuntuoso, alle volte sembra arrogante, ha un sacco di autostima che io proprio non capisco, poi però avvolte si trasforma... diventa quello che è ora, è gentile, è un cucciolotto quando è così.
Caccio il diario e prendo una penna
-ancora non ci scrivi nulla neanche tu?- chiede solo e io lo guardo
-non sapevo che scrivere fino a poco fa- torna a guardare il monitor del computer su cui probabilmente sta scrivendo.

𝑽𝒂𝒍𝒆 𝑷𝒊𝒖̀ 𝑫𝒆𝒍𝒍'𝑼𝒏𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐⇝࿙ʟᴜᴄʀᴇᴅɪ࿚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora