Lasciami parlare

1.1K 43 6
                                    

Ormai erano due cazzo di settimane che mi ignorava e tanto meno mi parlava, se avessimo iniziato la terza settimana così non so se avrei potuto affrontare il tutto.

Ho sempre pensato che io e lei fossimo due fottuti orgogliosi e pesantemente testardi, ma non pensavo che lei lo fosse così tanto.

Subito dopo il nostro litigio, il giorno dopo io ero già in cerca di un modo per parlarci, ma porca puttana quanto è testarda.

Sapevo di non essermi comportato nei migliori dei modi con lei, ma ora non voleva nemmeno più vedermi.

Adesso mi trovavo nel mio tavolo da pranzo con Eli seduto di fronte a me e vederla pranzare con gli altri e non con me mi faceva stare male.

Ho provato più di una volta a ritrovarmi da solo con lei per poterle spiegare o meglio, chiederle scusa, ma è tecnicamente impossibile.

"Certo che hai avuto una gran faccia tosta a fartela scappare" e mangiò un cucchiaio di minestra dolorante.

Eh si, nessuno di noi era guarito del tutto dopo quella maledetta punizione, né fisicamente né mentalmente.

"Cazzo la Blake" mi guardò con faccia schifata "potevi scopartela, ma te la sei persa amico!" e liberò quel ghigno che tratteneva da ormai minuti.

"Sai forse tenevo a lei" mi avvicinai al suo viso "il mio cazzo di obbiettivo non era scoparmela Eli!"

"Non ti scaldare che poi succede la stessa cosa anche a noi, come ti è successa con Gaia" esclamò e a momenti si soffocava per la sua stessa battuta penosa.

Roteai gli occhi e rimasi in silenzio, in cerca di un modo per poter chiarire con lei.

Notai che si alzò insieme a Lydia ed uscirono dalla mensa a passo veloce.

Non esitai a seguirla, quindi afferrai il mio zaino e la seguì, cercando di non farmi vedere.

Finalmente si separarono, Gaia andò nel bagno mentre Lydia proseguì diritta.

Aprì delicatamente la porta dei servizi e anche se con vari cigolii, riuscì ad entrarci senza farmi sentire da lei; poi manomisi la serratura in tal modo che nessuno in quel momento potesse venirci a disturbare.

Mi feci strada al suo interno e notai che si stava mettendo il burro cacao. Mi accostai al muro per guardarla, sarei potuto rimanere lì ore.

"Marcus" esclamò lei accorgendosi della mia presenza e indietreggiando spaventata "che cazzo ci fai qua?" domandò mentre le sue mani tremolavano dall'agitazione.

"Sai Gaia mi mancava guardarti" lasciai ricadere lo zaino a terra e cercai di avvicinarmi.

"Cosa vuoi da me?" si allontanò maggiormente, ormai era quasi all'interno delle docce.

"Gaia" non c'era verso di potermi farmi strada verso di lei "hai paura di me?" chiesi con un nodo in gola e che se la sua risposta fosse stata positiva, sarei potuto scoppiare in lacrime davanti a lei.

"Ma che stai..." non concluse la frase perché scivolò sull'acqua delle docce, atterrando violentemente di culo e non potei evitare di farmi una risata.

deadly class Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora