Ti amo

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Ciao a tutti e tutte, vi avviso che questa storia comprende linguaggio volgare e scene abbastanza cruenti.
È inutile che metta restrizioni di età, perché sono vostre scelte, quindi io ci tengo ad avervi avvisato. buona lettura💕

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"Adesso lo sai contenta?" sbuffai alzando le braccia all'aria e rassegnandomi.

"Marcus" sospirò lei.

"Ora non ho voglia di ascoltarti io" esclamai dirigendomi verso la porta, ma prima mi soffermai su di lei, le sfilai dalla tasca dell'uniforme una forcina e poi aprì la porta.

Teneva sempre quella minuta molletta sulla sua giacca, perché sapeva che poteva tornarle utile per i suoi capelli e non per le serrature, non era mai stata capace a manometterne una.

"Dove vai?" domandò seguendomi "seriamente ora te ne vai?"

"Cosa sto facendo secondo te?!" gli sbottai bloccandomi di colpo e facendo sì che mi venisse addosso.

Si soffermò a guardarmi, allontanandosi di qualche centimetro dal mio corpo, ma io ripresi a camminare come se nulla fosse successo.

"Per l'amor di Dio ti vuoi fermare?" gridò mentre ci ritrovammo davanti alla porta della mia stanza.

Entrai senza degnarmi di farla entrare e poi richiusi la porta dietro di me.

"Seriamente Marcus?" urlò continuando a bussare violentemente "fammi entrare"

Silenzio.

Tutto d'un tratto il silenzio più tombale, finalmente se n'era andata pensai, anche se in realtà speravo che fosse ancora là fuori dalla mia camera ad attendermi.

"Gaia?" sospirai stremato "sei ancora qua?" chiesi avvicinandomi alla maniglia e poi la spalancai.

"Certo che sono qui!" mi si piazzò davanti con uno sguardo triste "avanti" e si fece spazio tra il mio corpo per poi entrare.

Mi voltai dopo aver chiuso la porta ed era dietro di me ad attendermi.

"Marcus non potevo saperlo" notavo in lei il grande impegno che ci stava mettendo per porre le sue scuse, ma da com'è il suo carattere le risultava veramente difficile.

Le portai dietro l'orecchio i capelli scesi sul viso e la guardai negli occhi "non avere paura di me Gaia" e gli presi il viso con le mani "per favore" la supplicai.

Alzò lo sguardo verso il mio e feci unire le nostre labbra, mi era stata lontano per troppo.

Afferrai le sue cosce per poi sollevarla e lei agganciò le gambe sulla mia vita, continuando a baciarmi.

"Cazzo" esclamai rimettendola a terra e sbattendola contro il muro "non ti fermare" cominciai a lasciare vari succhiotti su tutto il suo collo e poi scesi verso la clavicola.

Mi assicurai che fosse d'accordo guardandola per poi vedere uno sguardo di acconsento e gli sfilai la maglietta, lasciandola in reggiseno.

"Rimediamo a tutto questo tempo che non siamo stati assieme" mi allontanai di qualche centimetro, mi sganciai i pantaloni e poi mi levai la camicia.

L'avvicinai a me, sentendo il caldo di entrambi i nostri corpi.

Si avvicinò al mio bacino e fece scivolare giù i miei pantaloni ed io feci altrettanto con la sua gonna.

La ripresi in braccio appoggiandola violentemente sulla scrivania e continuando a baciarle il corpo, le sganciai il reggiseno, così passai a succhiare il suo seno lasciandole vari succhiotti intorno al capezzolo, che al mio tocco si irrigidì.

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