Erano passati tre giorni e non c'era più stata traccia di quel biondo problematico.
Scesi in sala comune dei Tassorosso e mi sdraiai malamente su un divano color perla, non c'era molta gente a quell'ora, prima di tutto era sabato sera e molto probabilmente, la maggior parte si erano rintanati nelle loro stanze per prepararsi al giorno dopo, uno dei pochi weekend riservati ad Hogsmeade.
Sinceramente non avevo voglia di perdere tempo in un posto dove ero già stata innumerevoli volte dato che ero del sesto anno.
«Buonasera zuccherino, che ci fai qui sola soletta?»
«buonasera Truman, come va?» Gabriel mi prese le gambe noiosamente distese sul divano e si accomodò portandole poi sulle sue «io benissimo, te sembra un po' meno».Sorrisi per la sua preoccupazione «oh no, niente di che, sono un po' preoccupata per il tema sulla trasfigurazione che dobbiamo fare per mercoledì» in effetti era vero, la professoressa MC.gonagall aveva deciso di lasciarci un compito tale solo per colpa di certi Serpeverde troppo chiacchieroni durante la lezione.
«Oh come mi dispiace, posso provare a farti rilassare se vuoi»
Lo guardai di sottecchi e gli schiaffeggiai divertita il braccio «pervertito» «oh non fare la permalosa, e poi sai benissimo che tirerei fuori ogni scusa possibile pur di toccarti».
Sbuffai ancora una volta, e poi glielo chiesi.‹E sentiamo, cosa vorresti fare per rilassarmi?› ghignò mentre mi prendeva per il polso e mi trascinava verso il dormitorio maschile.
Immediatamente pensai al lato perverso ma non riuscii a fermarlo e pochi attimi dopo mi trovavo dentro la sua camera ‹idioti, uscite da qui› un paio di ragazzi sdraiati comodamente sui loro letti si girarono nella nostra direzione lanciandomi subito qualche occhiata maliziosa.
‹Basta dire che vuoi scopare anche se non mi dispiacerebbe fare qualcosa a tre con questa bella ragazza› esclamò un ragazzo dai capelli a caschetto biondo ‹si voglio scoparla, ma no, non voglio compagnia› rispose schietto Gabriel stringendomi un fianco.
Non sapevo che fare, ero completamente immobilizzata e non sapevo se fosse paura, inesperienza o solamente eccitazione.
Quando l’ultimo ragazzo uscì dalla stanza riuscii a riacquistare la voce ‹non penserai mica di…› scosse immediatamente la testa ma mi indirizzò verso un letto, probabilmente il suo ‹non che io non voglia ma non contro la tua volontà, era solo una tattica per farli levare dai coglioni›.
Aprì un cassetto del comodino tirandone fuori una boccetta di crema ‹e questa cosa a che ti serve?› la appoggiò sul legno del tavolino, poi mi prese per i polsi e pochi attimi dopo mi ritrovavo a pancia in giù contro il suo materasso.
Lo vidi tirare le tende non riuscendo così a distinguere nessuna forma, potevo percepire però lui che si spostava sopra di me, le sue mani fredde scorrere tra il tessuto leggero della mia camicia e la pelle liscia, un attimo dopo mi ritrovai senza camicia e senza gonna.
‹Che cazzo Truman, mi hai appena detto che non volevi scoparmi› sentii il suo fiato caldo sulle mie orecchie, sospirai ‹tranquilla t/n, sono uno che mantiene le promesse, voglio solo farti rilassare› annuii poco convinta.
Aspettai qualche secondo e poco dopo sentii le sue mani muoversi sulla mia schiena insieme a una sostanza morbida e calda ‹mh cos’è?› chiesi mentre godevo del massaggio sulle spalle ‹è un olio afrodisiaco› stavo per fare ancora qualche domanda insensata a fuor di logica quando le sue mani scesero fino al laccio del reggiseno.
‹Posso chiederti di toglierlo? Non a fine sessuale, voglio solo fare un lavoro a dovere› non obbiettai e poco dopo il mio intimo sia superiore che inferiore si ritrovavano tra gli altri vestiti ‹oh non me l’aspettavo› esclamò e io sorrisi ‹sei tu che hai detto che volevi fare un lavoro a dovere›.
Le sue mani vagavano dalla base del mio collo alle spalle, e poi ancora più giù sulla colonna vertebrale, infine sul sedere, lo sentivo massaggiare sempre con più passione nella parte finale, capii che era arrivato al limite.
Non mi sarebbe dispiaciuto combinare qualcosa con lui, dopotutto era dolce e sensibile, così al suo ennesimo tocco sul mio fondoschiena decisi di alzare i fianchi, trovai immediatamente il suo pacco estremamente duro e sussultai ma decisi di non mollare anche se sentivo che mi stavo già bagnando parecchio.
Ondeggiai con i fianchi sul suo pacco e lo sentii sospirare ‹cazzo t/n, se continui così io…cazzo› riuscii a percepire le sue mani sui miei fianchi che con continuavano a muoversi e li alzai maggiormente tanto da riuscire a fargli vedere la mia intimità.
‹Ti piace questa…mh si…posizione eh? Porca puttana› sorrisi mentre continuavo a bagnarmi e posizionai la mia mano destra sulla mia vagina, era veramente umida, mi toccai il clitoride e sospirai ‹perché cazzo ti sei ferma…oh merda…oh cazzo…cosa stai facendo?›.
Sapevo quanto fosse eccitato e cercai di aumentare il suo desiderio ‹p-posso chiederti un favore? Potresti p-per f-favore infilarci un dito dentro?› inarcai ancora di più il sedere invitandolo a toccarmi ‹aspetta›.
Si sdraiò sotto di me ma dalla parte opposta così che io avessi come visuale il suo pacco ‹non mi pare giusto che tu non ricambi il favore› non riuscii nemmeno ad annuire metabolizzare la cosa che sentii il suo dito scorrere per tutta la lunghezza delle mie labbra ‹oh dio…mh› sospirai pervasa da imbarazzanti brividi di caldo.
Appoggiai la mia mano sulla sua patta, poi abbassai la cerniera mentre continuavo a sospirare dal piacere, lo tirai fuori, era estremamente lungo e odorava di calzini bagnati ma non ci pensai e toccai con il mio indice la punta del suo membro ‹che diavolo stai facendo? Un’esplorazione? Cazzo…mh› si zittì quando lo circondai con la mia mano intera.
Potevo dire di essermi presa la mia rivincita finché un dito si insinuò dentro di me e la sua lingua faceva cerchi circolari sul mio clitoride ‹oh› gemetti, non potevo darmi per vinta solo grazie a un’azione simile, così infilai il suo membro nella mia bocca iniziando a muovermi, i suoi sospiri non ritardarono di molto e continuai a leccare e succhiare mentre lui pompava due dita dentro di me.
La soddisfazione, ben presto, lascò spazio al piacere e iniziai a gemere ripetutamente come lui d’altronde ‹t-ti piace eh? Ti p-piace essere toccata da qualcuno eh?› annuii non in grado di parlare finché una scossa allo stomaco più forte delle altre mi fece scansare dal suo membro e sospirare pesantemente, continuai però a muovermi con la mano finché un suo sospiro strozzato mi fece intuire che anche lui fosse arrivato all’apice del piacere.
Lo sentii muoversi sotto di me e qualche minuto dopo ero completamente vestita e sdraiata di fianco a lui.
‹Tutto questo non avrà un impatto sulla nostra amicizia, vero Gabriel?› mi guardò ma non rispose circondandomi però una spalla con il suo braccio.
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Prendimi | Draco's fanfiction
FanfictionT/n Caruso, la solita ragazza con poche esperienze, ma non per scelta sua. Additata come "poco scopabile e altrettanto abile" da troppi ragazzi, la fanno esasperare e finirà per fare una scelta azzardata. Chiedere aiuto al Dio del Sesso, Draco Malfo...