Capitolo 2

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Apro il messaggio di Chiara anche se ho paura e inizio a leggere:

Potevi anche salutarmi, scema. Quel ragazzo è fuso di cervello ahah.

Per fortuna non se l'è presa molto per il mio comportamento idiota e senza risponderle, leggo quello del numero sconosciuto:

Ei acida, sono Liam. La tua amica Chiara mi ha dato il tuo numero. Alle 16:00 ti chiamo, devi assolutamente rispondermi. Devo conoscerti meglio. E no, non sono ubriaco.

Ehm..? Okay, sono le 15:48 e fra 12 mi chiamerà. Non saprei nemmeno che dirgli. È un perfetto sconosciuto, oddio. La cosa bella è che è uno sconosciuto sexy. Ha due occhi stupendi anche se non sono nè azzurri nè verdi come i miei. Semplicemente castani ma sono profondi.

Mi sdraio sul letto e rispondo al messaggio:

Io sarò pure acida ma tu sei proprio scemo.

Dopo nemmeno venti secondi, vibra il telefono.. suo messaggio:

Tra 3 secondi ti chiamo.
1..
2..
3..

Non finisco di leggere che già mi chiama.

Pronto?

Si sono pronto e tu?

Ehm... non fai ridere.

Oh ma allora sei proprio acida. Potevi ridere anche se non ti faceva ridere. Comunque la tua voce è molto bella.

Smettila di darmi dell'acida. Perché mi hai chiamato?

Sei interessante, voglio conoscerti.

Ti avevo detto stamattina di andare a cagare.

Purtroppo il bagno è occupato da mia sorella. Fa lo stesso se ci vado dopo?

Nemmeno questa mi fa ridere, scusa.

Devo proprio capire cosa ti fa ridere, ammesso che tu abbia mai riso perché ora mi stai facendo venire il dubbio.

Senti, sei uno sconosciuto e proprio oggi non ho tanta voglia di parlare. Sono stanca ed è un giorno no. Se ci rincontriamo dal vivo, puoi pure conoscermi. Scusami ma devo spegnere, ciao.

Mi stava infastidendo e non voglio continuare la chiamata. Apprezzo il suo gesto, ma oggi è una giornata decisamente NO.

Mi dispiace, scusami. Lo so, sono un cretino con le mie battute ma voglio farti ridere. Ti sentirai meglio.

Grazie mille ma sono stanca, davvero. Chiudiamola qui, a presto.

A presto.

Spengo il cellulare e tutto ad un tratto mi sento in colpa per ciò che gli ho detto. Ho rifiutato una chiacchierata con un ragazzo molto carino.. se lo sapesse Chiara, mi ucciderebbe.

Così prendo il mio libro preferito "Cose che nessuno sa" di D'Avenia e inizio a rileggerlo per la quinta volta. Non ho altri libri perché non posso permettermi di comprarli visto che lo stipendio di mio padre non è molto alto e ha due figli da mantenere e non voglio nemmeno prenderli in prestito perché i libri che leggo voglio tenerli in camera mia per poterli sempre ammirare. Quando sarò grande voglio un'intera parete di libri, a casa mia.

**

"COSA?! LIAM TI HA CHIAMATO E TU NON VOLEVI PARLARGLI? MA..MA.. TU HAI PROBLEMI CLAU!" urla Chiara non appena le riferisco ciò che è successo ieri "Liam è un ragazzo troppo troppo bello e te lo lasci andare?" mi chiede.

Siamo a scuola ed è ricreazione. Stiamo in classe, nel nostro banco a parlare. Peggio delle depresse, esatto.

"Te l'ho detto Chiara, ero stressata. Quando lo incontrerò, mi scuserò. Mi sento in colpa anch'io, okay?" le chiedo.

"Okay ma perché sei così stressata, che ti è successo?" mi chiede teneramente.

"Ieri era l'anniversario della morte di mia mamma, stop" le dico e vedendo la sua faccia dispiaciuta, aggiungo "non c'è bisogno che dici qualcosa, tranquilla" e l'abbraccio.

Si, era veramente l'anniversario di mia mamma, la donna che tutt'ora amo e che mi manca da morire. Ma lo stress non era causato da questo perché ormai è da 4 anni che è morta e me ne sono fatta una ragione, sinceramente non lo so nemmeno io. Mi capita spesso di essere così.

Finito l'orario scolastico, esco da scuola e fortunatamente incomincia a piovere, almeno posso rilassarmi un po'. Saluto Chiara e mi avvio verso casa.

"Se vuoi, puoi stare con me sotto l'ombrello" dice una voce che riconosco dietro di me, Liam. Con lo scenario di pioggia dietro, è più bello di quanto lo fosse prima.

"Grazie mille ma la pioggia non mi da fastidio" rispondo sorridendogli.

"Mmh, farò come te" dice chiudendo l'ombrello.

Mi fermo e mi metto davanti a lui. È più alto di me di circa 7 cm e ha una corporatura stupenda. L'abbraccio perché mi sento in colpa per ieri e anche perché amo gli abbracci più dei baci, più delle parole, più di tutto. Ricambia e mi stringe forte. Siamo sotto la pioggia; vorrei poter stare così per sempre. Il suo giubbotto fa terribilmente puzza di fumo.

"Scusami scusami scusami. Possiamo ricominciare dall'inizio?" chiedo, facendo un passo indietro.

Mi guarda per un paio di secondi e poi mi dice "solo se ogni volta che ci incontriamo mi abbracci in questo modo".

Gli sorrido e annuisco. Così iniziamo a passeggiare, io verso casa, lui mi segue.

"Io so solo come ti chiami, non so più niente" gli dico ridacchiando.

"Non c'è bisogno che sai qualcosa su di me. Cambierebbe il tuo giudizio su di me se io avessi 20 o 30 anni? Pensa di più al carattere, come io voglio fare con te" afferma sorridendo.

"Mmh, hai ragione ma perché vuoi conoscermi?" chiedo.

"Perché solo a vederti, sembri interessante" risponde e mi rivolge ancora quel sorriso tenero e dolce.

Rido nervosamente, super imbarazzo.

"Ho detto qualcosa che non va? Sei rossa come un peperoncino!" chiede mettondosi a ridere.

E ti pareva che non fossi rossa.

"No, beh, è strano, tutto qui" rispondo sorridendogli "prima voglio conoscere te. Descriviti caratterialmente"

"No, che palle, così no. Devi conoscermi a mano a mano, non puoi rendere il tutto così facile" dice fingendosi arrabbiato.

Adoro come parla, sembra una che è sicuro di ciò che dice e fa.

"Okay, va bene. Così sarà fatto" rispondo sorridendogli.

Il viso bagnato e i capelli umidi lo rendono ancora più sexy. Sfortunatamente, arrivo già a casa mia e devo salutarlo.

"Sono già arrivata. Mi dispiace, volevo parlare un po' di più. Sei davvero carino" dico. No, okay, gliel'ho detto. Sono una scema, scema e scema.

"Anche tu sei carina, molto carina" dice sorridendomi e mi abbraccia come prima. La dolcezza.

Sento tutto il calore nel mio viso. Dire che sono rossa come un peperoncino è dire poco.

Finito l'abbraccio, prima che se ne va, Liam mi sussurra che stasera mi chiamerà.

**

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