Capitolo 12

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"Salve" saluto la maestra di Francesco mentre aspetto mio fratello scendere dall'autobus. Non mi sta particolarmente antipatica ma non mi piace molto come persona.

"Ciao Claudia! È da un po' che non vedo tuo padre, tutto bene a casa?" chiede. Può sembrare invadente ma è solo preoccupata, tiene tanto a Francesco.

Mi fa rimanere senza parole. Non ho ancora pensato ad una scusa da dire e se raccontassi la verità, non so cosa potrebbe succedere.

"Si, è in viaggio" rispondo facendo trapelare dalle mie parole quel finto velo di tranquillità quando le mie gambe non smettono di tremare.

"Ah, va bene" dice con tono di chi sa già la verità, secondo lei.

Fortunatamente da questo tipo di conversazione che speravo non avvenisse mai, mi salva mio fratello abbracciandomi calorosamente appena uscito dal bus.

"Claula, andiamo a casa? Sono stanco" sbuffa e così, salutiamo la maestra e proseguiamo per la strada di casa.

La pioggia e il brutto tempo hanno ceduto il posto a un sole brillante che odio.

La lunga camminata riesce a dar ordine alla mia mente riflettendo sulle parti più belle della giornata, proprio come si fa la sera e oggi, la mia mente fa luce alle ore passate con Liam. Mi piace da morire e non lo posso negare più; mi piace perché ha un senso di protezione verso i miei confronti, perché un suo sorriso mi rallegra la giornata, perché quelle sue braccia sono la mia casa e vorrei che fosse sempre così ma ho paura, semplicemente paura di iniziare una relazione con lui: stili di vita e caratteri diversi, potrebbe mai funzionare? E poi, quale ragazzo che adora le feste o il fumo si metterebbe con una "santarellina" come me?! Forse, farà con tutte così: dirle paroli dolci e farla sentire amate e apprezzate da uno strafigo come lui.

Come al solito, Francesco racconta riguardo la sua giornata e continua a farlo anche se sa che io con la testa sono in un altro mondo.

"E poi, il mio compagno ha vomitato sul bus. Il suo vomito era ver-" non lo faccio continuare, "Francesco, risparmiati i particolari" dico scherzando e lui ride.

Poi, mi viene in mente la chiacchierata con la maestra.

"Frà, ma la maestra Lucia ti ha chiesto qualcosa su papà?" gli chiedo. Temo la sua risposta.

"Si" risponde guardando il suo giocattolo tenuto tra le sue piccole mani.

"E tu che le hai detto?" chiedo ancora più preoccupata di prima.

"Che sta male" risponde tranquillamente. Io mi fermo e improvvisamente, tutto il mondo mi crolla addosso. Si ferma anche lui e mi guarda, suppongo che abbia capito. Lui è già grande. Mi inginocchio, lì in mezzo al marciapiede, davanti a tutto e a tutti fregandomene e lo abbraccio perché so già cosa mi aspetta domani.

**

Non ho nemmeno la voglia di alzarmi dal letto, voglio stare quì con Francesco nelle mia braccia addormentato, come Liam fece a me e il solo ricordo, mi fa sorridere e soprattutto, mi fa sentire la sua mancanza e così con cautela, afferro il cellulare e gli scrivo.

Buongiorno, Payne.

Improvvisamente suona il campanello. Con attenzione, scendo dal letto e rimbocco le coperte a Francesco e mi avvio per andare di sotto. Appena arrivata, vedo dalla finestra che chi ha suonato è la maestra di mio fratello e apro la porta. Appena vedo lei con quei suoi vestiti stravaganti, mi accorgo di essere in pigiama, struccata e con i capelli scombinati. Dire che sono in imbarazzo è poco.

"Buongiorno. È successo qualcosa?" chiedo preoccupata ricordandomi della chiacchierata con ieri.

"Tuo padre se n'è andato un'altra volta, vero?" mi chiede.

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