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«Ti sei divertita?!» domandò Andrea con tono sarcastico.

«Che?» io cercai di fare la persona vaga per non far trapelare nulla.

«Anna sei sempre stata una pessima bugiarda, non rovinare tutto» aggiunse lui con una punta di delusione nella voce.

«Cosa starei rovinando?!» sbottai.

«Lascia stare. Non ho voglia di litigare adesso» sembrava triste. Lo fissai per qualche secondo per poi accorgermi del suo sguardo affranto, aveva pianto.

Era a causa mia? Perchè? Che succede?

Ero talmente piena di quesiti irrisolti che non mi accorsi che era già sparito in mezzo alla folla.

La campanella suonò e io feci un gran respiro.

Che giornata di merda.

«Anna!» gridò una voce alle mie spalle. Lo riconobbi subito: Alex.

Alzai gli occhi e il corridoio era deserto.

Dov'è?

«Buongiorno principessa» bisbigliò lui dietro di me. Sentii il suo respiro sul mio collo e cercai di mantenere la calma.

Serrai gli occhi e trattenni il fiato, ma il suo inebriante profumo aveva già invaso le mie narici.

«Ah oggi brucio» sussurrai a me stessa.

«Allora vengo con te» esclamò entusiasta.

Perchè. PERCHE'.

Mi rassegnai al peggio.

Mi diressi verso l'uscita con lui dietro come un cagnolino.

«Mettiamo in chiaro un paio di cose: uno, non chiamarmi principessa, due, dimenticati di ieri. Non è successo nulla» dissi più per convincere me stessa.

«Difficile da dimenticare come mi sei saltata addosso» ghignò divertito.

«Stai zitto»

«Mhm decisa» e si morse un labbro.

Non puoi fare queste cose, non in mia presenza.

Quanto sei bello. Zitto cervello.

«Allora, dove andiamo per divertirci?» continuò malizioso.

«Oh conosco un bel posto dove andare!» e fui entusiasta della mia grande idea. L'unico posto tranquillo dove sarei stata al sicuro.

Haaveilla (Dreaming)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora