Avevo quasi dimenticato quanto potesse noiosa la scuola.
Da: Alex Giuli
Ieri ho passato la migliore notte della mia vita.
Da: Anna Rivelli
Così mi distrai. Biologia non ammette distrazioni.
Da: Alex Giuli
Ormai è diventato il mio hobby, distrarmi con te principessa.
Cullata dalle sue parole, riposi il cellulare nella tasca e cercai di seguire la spiegazione. La verità era che la vera distrazione per me era lo sguardo di Andrea su di me.
Era là appoggiato con la schiena al muro, mordicchiando il tappo della penna, guardandomi con uno sguardo torvo.
Come potevo biasimarlo, probabilmente era confuso quanto me. Il bacio, il sangue, la vergogna... troppe cose da gestire per una persona sola.
Iniziava a farmi male la testa.
Notai in un secondo momento che Andrea era sparito dalla mia vista.
«Dobbiamo parlare» mormorò una voce alle mie spalle. Era una voce talmente familiare e calda che mi sciolsi.
Mi voltai, ma non era chi mi aspettavo. Alex era seduto in fondo alla classe a braccia incrociate. Aveva la fronte corrucciata e lo sguardo severo nel vedere quel ragazzo vicino a me. «Dico sul serio, dobbiamo parlare, non posso più aspettare» sussurrò Andrea afferrandomi un polso.
Si alzò e mi trascinò con sè fuori dall'aula senza dare spiegazione alla professoressa, che ci guardò uscire con aria basita.
«Non puoi trattarmi così» si fermò nel bel mezzo del corridoio.
«Che vuoi dire?» non capivo, proprio non capivo. Io non potevo trattarlo come? Fino a prova contraria era stato lui ad intrufolarsi in casa mia, mi aveva baciato e si era fatto picchiare dal mio ragazzo. In fondo era un finale anche troppo scontato.
«L'hai voluto anche tu. Eppure il tuo ragazzo ha picchiato me» cominciò agitando le mani in aria, rabbioso.
«Non ho voluto niente. Devi solo lasciarmi in pace» mormorai tormentandomi le mani in preda all'imbarazzo.
Andrea aveva capito tutto: avevo sperato per anni che mi baciasse, ma l'aveva fatto nel momento sbagliato.
«Tu mi vuoi, lo vedo» si avvicinò all'improvviso, pressandomi contro il muro. La parete fredda sulla mia schiena e il suo fiato caldo sul mio viso. Un brivido attraversò in un lampo la mia schiena.
«Io ti voglio, quando lo capirai? Stai con me, vivi con me. Non posso pensare ad altro. Non mi vedo con nessun'altra nel mio futuro, ti prego».
Finchè lui fantasticava sul suo futuro con me, io non avevo riflettuto su niente. Vivevo alla giornata, senza progetti e senza speranze.
Dopo qualche secondo quegli occhi grigi si staccarono da me. Non ero più stretta dal quel bellissimo corpo e finalmente potevo respirare.
«Stai lontano dalla mia ragazza, quante volte te lo devo dire?!» esclamò Alex girando l'angolo. La sua voce, il suo sguardo pieno d'ira mi fecero ribollire il sangue. Non l'avevo mai visto così arribbiato, nemmeno con sua madre.
«Non sei il ragazzo giusto per lei» gridò Andrea mosso dalla rabbia.
«Non sei tu a doverlo decidere» esclamò Alex. Quelle urla mi rendeva nervosa, non riuscivo a ragionare, la testa mi faceva male.
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Haaveilla (Dreaming)
RomanceLui ha spazzato via tutto il mio passato. Lui mi ha fatto credere in un futuro diverso. Lui mi fece del male amandomi. Ed io non potei farne a meno.