Mi svegliai all'alba, accoccolata vicino ad Alex, con la testa sul suo petto.
Lui era già sveglio e mi stava accarezzando i capelli dolcemente.
«Che succede?» chiesi sbadigliando. Sapevo che aveva qualcosa su cui riflettere, sicuramente riguardante Andrea.
«Pensavo a cosa devo fare oggi. Continua a dormire piccola» mi sussurrò con tono severo, ma rassicurante.
«Non posso adesso, la tua presenza è invadente, mi distrae» gli depositai un leggero bacio sulle labbra e mi misi a sedere «Che devi fare oggi quindi?» continuai. A scuola non ci saremmo andati, per nessun motivo. Io, almeno, non ci sarei andata.
L'idea di sentirmi gli occhi addosso da ogni mio compagno mi faceva rabbrividire. Sentire quelli di Andrea su di me sarebbe stato anche peggio. Sussultai nel ricordare le sue mani che percorrevano il mio corpo, incontrollate.
«Nulla di importante. Tornerò appena possibile» mi abbracciò e mi costrinse a stendermi di nuovo sul letto. In un movimento fulmineo e fluido si posizionò cavalcioni su di me e mi baciò la fronte, soffermandosi qualche secondo.
«Voglio trovarti ancora qui al mio ritorno» il suo tono era diventato sensuale e un sorriso lascivo era comparso sulle sue labbra. Con un dito tirò dolcemente l'orlo della mia maglia «Senza questa» sussurrò ancora più piano.
Saltò giù da me e dal materasso, si infilò le scarpe e scomparì nel corridoio.
Non aveva voluto rivelarmi dove sarebbe andato. Perchè ho la sensazione che abbia qualcosa da nascondere?
Mi feci catturare dal pensiero malsano che stesse combinando qualcosa di sgradevole da qualche parte, ma dopo qualche minuto lo cacciai dalla mia mente per leggere un bel libro. Appena alzai gli occhi dalle pagine mi accorsi che ormai era mezzogiorno.
Avevo letto per circa quattro ore, il tempo era volato e il libro era quasi alla fine. Strofinai le dita sulla carta ruvida e mi decisi a chiuderlo.
Sentii bussare alla porta e mi fiondai ad aprire, contenta che Alex fosse tornato. Aprii con un gran sorriso, ma non c'era chi mi aspettavo.
Andrea era in piedi, illuminato dal sole invernale, bellissimo come sempre. I suoi occhi mi trapassavano e mi imprigionavano in quel grigio ghiacciato che li riempiva.
«Volevo chiederti scusa per ieri» mormorò torturandosi le mani «Non so come mi sono ritrovato qui» aggiunse.
«Entra» sussurrai fissando il pavimento, imbarazzata quanto lui. Quando gli occhi cadero sulle mie gambe nude arrossii violentemente. Mi fiondai nel salotto e mi avvolsi in una coperta di lana. Non lo feci per pudore, ma per Alex, per la sua reazione se mi avesse visto.
«Lui dov'è?» Andrea si guardava attorno nervosamente. «Aveva delle cose da fare. Perchè sei qui? Per scusarti?» domandai cercando di sembrare sicura di me e per niente turbata dal comportamento che aveva avuto il giorno prima.
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Haaveilla (Dreaming)
RomanceLui ha spazzato via tutto il mio passato. Lui mi ha fatto credere in un futuro diverso. Lui mi fece del male amandomi. Ed io non potei farne a meno.