Capitolo 4.

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-Come può essere?- chiese entrando in casa.

-Non lo so, era lui il Paziente BWS.- dissi. -Ha detto che sono sua, io ho negato, ma non si arrende.- dissi fredda.

-Gliela faccio vedere io. Cazzo tu sei mia.- disse, strattonandomi al muro.

-Calum..- dissi tremolante mentre cercavo di farlo calmare.

-Non sono calmo. I..io non posso perderti.- disse.

-Io non lo amo.- dissi tutto d'un fiato. -Io amo te, non lui.- dissi, sospirando per poi avvicinarlo a me. -Sappi che amo solo e soltanto te.- dissi, accennando un sorriso.

-Hai mai pensato ad avere un bambino?- mi chiese dal nulla, facendo incrociare le nostre dita di entrambe le mani.

-Non ho mai pensato a questo, ma sarebbe bello.- dissi annuendo.

-Dei piccoli Hood, ci pensi? Avranno tutti un naso enorme.- disse ridendo.

-Calum, dai.- Risi.

-Mi piacerebbe avere dei figli, ma non ne voglio ora. Voglio divertirmi.- disse sorridendo.

-Si, anche io.- dissi. -Però me li immagino.- risi.

-Sarebbero bellissimi.- disse ridendo.

-Wo, non è che stai facendo come Christian Grey che poi con Anastasia ha due bambini? No oh ti prego non mi dire che hai anche la camera del sesso.- dissi ridendo.

-Potrei costruirla.- disse, ridendo rumorosamente.

-Calum!- urlai, guardandolo ridere davanti a me. -Sei un deficiente.- dissi ridendo.

-Grazie mille.- rise e si andò a sedere sul divano. -Torniamo seri e vieni qui, raccontami cos'è successo con lui.- disse, guardandomi.

Andai a sedermi sul divano accanto a lui, per poi decidere di mettermi a cavalcioni su di lui, stando leggermente più comoda.

-Dio, così però mi provochi.- disse.

-Shh, fammi raccontare.- dissi, guardandolo. -A quello ci pensiamo poi.- dissi annuendo.

-Va bene, su, dimmi cosa ha fatto.-

-Si è avvicinato troppo a me, mi ha letteralmente colta di sorpresa e..-

-Ti ha baciato?- mi disse con la mascella tesa.

-No, no ma lo stava per fare.- dissi sbuffando. -E dio, lo odio così tanto.- dissi.

-Dio, da qui non la scampa liscia.- disse, alzandomi da lui per poi appoggiarmi sul divano.

Lo vidi mettersi il giubbotto, per poi aprire la porta.

-Dove stai andando?- chiesi flebile.

-A dirgliene quattro.- disse, uscendo dalla casa sbattendo la porta.

-Merda.- dissi alzandomi dal divano, prendendo il giubbotto e correndo dietro a Calum.

-Calum torna a casa!- urlai, ma non mi ascoltò e continuò a camminare verso il mio ufficio. -Calum fermati!- gli afferrai il polso, cercando di tirarlo verso di me, ma non riuscì, perchè lo vidi fiondarsi su Bradley, che stava uscendo dall'ufficio.

-Ma guarda, c'è Calum con la sua troietta.- disse umiliandomi.

Non aveva più il potere di distruggermi, forse si ma, non lo sentivo.

-Troietta a chi? Sei un deficiente! Non devi toccarla!- gli urlò Calum, sferrandogli uno schiaffo in pieno viso.

-State calmi!- urlai.

-Taci troia!- mi urlò Bradley.

Cuore a pezzi, riusciva ancora a distruggermi, ritiro tutto quello che ho detto.

Andai tra i due che si stavano picchiando, mettendomi in mezzo.

-Sei un deficiente!- gli urlò Calum, mentre cercavo di separarli, quando Bradley volendo sferrare un pugno a Calum lo sferrò a me, e mi fece cadere a terra, sbattendo la testa molto forte.

Buio, buio totale.

Risk It All 2. || Bradley Simpson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora