worries and shopping

699 26 10
                                    


[✔️revisionato]

Era passata una settimana e la festa si sarebbe svolta quella stessa sera. In quel preciso momento stava facendo colazione insieme al Sergente, ogni tanto si lanciavamo dei sguardi che dicevano tanto e che solo noi potevamo comprendere cosa dicessero realmente.

-Hecate-
-Chi mi desidera?-
-Oggi tu, io e Natasha andiamo a comprare un vestito per stasera- le sorrise Wanda.
-Hai proprio ragione, per un secondo pensavo di rubarti qualcosa dall'armadio- ridacchiò bevendo il suo caffè.
-Perfetto, ti faccio chiamare da Friday quando dobbiamo andare- le sorrise di nuovo e uscì dal salotto.

-Posso venire anche io?-
-No Bucky non puoi venire, sono cose tra donne. E ti prego mettiti qualcosa di elegante- alzò gli occhi al cielo.
-Devo per forza?- si lamentò.
-Si, fallo per me- feci il labbruccio cercando di persuaderlo.
-Allora no- rise.
-Allora fallo per Steve-
-Per Steve lo faccio- disse andandosene, probabilmente nemmeno l'aveva un vestito elegante e avrebbe dovuto andarlo a comprare anche lui.
-Ma tu guarda che stronzo- sussurrò scuotendo la testa.

***

Ultimamente stava tutto andando stranamente bene e la cosa le puzzava e non poco, sentiva una brutta sensazione crescere sempre di più come se qualcosa di grosso stesse arrivando. La paura la travolgeva sempre di più, adesso era anche coinvolta emotivamente e non poteva semplicemente scappare, aveva creato dei legami, e avrebbe dovuto pagarne le conseguenze. Odiava il meccanismo del suo cervello come si incastrava su un pensiero, e finiva per soffocare.

-A che pensi Supergirl- la voce di Tony interruppe i suoi pensieri negativi.
-Che cosa vuoi pizzetto strano?-
-Il mio pizzetto è perfetto a differenza dei tuoi capelli bianchi, sembri una vecchia. Ah giusto, lo sei-
-I miei capelli sono così da quando sono nata e sul fatto che sono vecchia non posso darti torto-
-Vieni alla festa vero?-
-Certo che ci vengo, non mancherei mai un tuo fallimento- gli sorrise prendendolo in giro.
-Non sarà un fallimento, le mie feste sono le migliori- disse versandosi del whisky nel bicchiere in vetro.
-Ne vuoi un po'?-
«Si grazie, devo scacciare i pensieri negativi-
-Cosa intendi?-
-Sta andando tutto stranamente bene, liscio come l'olio, e la cosa mi puzza. Ho la sensazione che dopo la festa succederà qualcosa che interromperà tutto questo- sospirò prendendo il bicchiere di whisky bevendolo in un sorso, gli fece cenno di aggiungergliene dell'altro.
-Lo stavo pensando anche io, prima o poi questo loop si interromperà, e lo farà presto- concorda la sua affermazione.
-Credi che tua sorella aprirà finalmente il portale?- le chiese porgendole il secondo bicchiere riempito fino a metà.
-Si, Stark. E sono sicura che non andrà niente come previsto- scolò il whisky.
-Forse andrà tutto bene, probabilmente siamo noi troppo paranoici- sospirò lui posando la bottiglia di whisky tra gli altri alcolici.
-Spero veramente che sia come dici tu- disse andandosene in camera.

-Friday, puoi dire a Bucky di venire i camera mia perfavore?-
-Certo Hecate, glielo riferirò immediatamente-
Si sdraiò sul letto appoggiando il braccio sulla fronte, era esausta e per di più si sentiva ancora debole, come si sarebbe difesa se fossi stata in pericolo?
-Hek, tutto okay? Come mai mi hai chiamato?- entrò Bucky di corsa tutto preoccupato.
-Sto bene ho solo bisogno di un abbraccio- disse aprendo le braccia invitandolo a farsi abbracciare.
-Mi hai fatto prendere un infarto, pensavo fosse successo qualcosa di grave- si stese sul letto facendola sdraiare sopra di lui.
-Sai, non pensavo che cambiasse così velocemente il nostro rapporto, prima ci odiamo, poi ci baciamo, non mi sarei mai aspettata di arrivare a questo punto con te. E ancora ho una paura enorme di queste emozioni che mi fai provare Bucky- appoggiò la testa sul suo petto.
-Anche io ho paura, ma voglio rischiare, e voglio che lo facciamo insieme- le accarezzò dolcemente i capelli.
-E lo faremo- sussurrò.

-C'è qualcosa che ti turba, non è così?-
-A te non sfugge mai niente vero Barnes?-
-Assolutamente niente-
-Ho paura che qualcosa interrompa questi momenti, ho la sensazione che stia per succedere qualcosa che non mi piacerà per niente. E mi è difficile dirlo, ma non voglio perderti Buck-
-Dovrei essere preoccupato per questa tua sensazione o felice perché hai detto che non vuoi perdermi?- la prese in giro.
-Sei uno stronzo, te l'ho già detto?-
-Si l'ho già sentita questa- ridacchiò.
-Posso farti una domanda?- appoggiò il mento sul suo petto in modo che potesse guardarlo negli occhi.
-Dimmi pure-
-Li fai ancora quei incubi?- sussurrò paurosa per avergli fatto una domanda così delicata per lui.
-Ogni notte sogno i loro visi- sospira affranto, quasi stufo.
-Perché non provi a redimerti con quelle persone? Fai qualcosa per loro, renditi disponibile, aiutali, dagli conforto- disse accarezzando dolcemente il suo viso.
-Se sapessero che sono stato io a uccidere i loro figli, i loro fratelli, i loro genitori, non mi perdonerebbero mai-
-Se tu parti con questo pensiero non finiranno mai gli incubi e i tuoi sensi di colpa, devi rischiare per loro, meritano di sapere, e tu meriti di essere felice- gli sorrise incoraggiandolo.
-Hai ragione, grazie di tutto quello che stai facendo per me- le bacia la punta del naso.
-Tocca a me farti una domanda- disse sorridendole.
-Vai pure-
-Qual è il tuo cognome?-
-Sul serio? Il mio cognome?- scoppiò a ridere, si sarebbe aspettata tutto tranne che una domanda del genere.
-Il mio nome caro Sergente, è Hecate Holstein- rise scuotendo la testa.
-Il mio vero nome è James- ammette sorprendendomi.
-Se avessi saputo che questo era il tuo vero nome ti avrei chiamato così dal l'inizio!-
-Tu non sei quella che sa tutto di tutti?-
-Si ma di certo non vado a controllare il nome completo di una persona- alzò le spalle.
-Hai mai letto i miei pensieri?-
-No, e se un giorno riavrò i miei poteri, non lo farò, non invaderò mai la tua privacy né di chiunque altro-
-Strano detto da te-
-Non sono così crudele-

-Hecate, le signorine Romanoff e Maximoff la stanno aspettando al piano di sotto per la vostra uscita- la voce di Friday interruppe la conversazione tra lei e James, avrebbe dovuto abituarsi al vero nome del Sergente.
-Meglio che vada o mi uccideranno- ridacchiò alzandosi dal suo corpo e lasciando un bacio sulle sue labbra, si diresse verso la porta.

-Bel culo- commentò sorridendo, che fece sorridere anche lei.
-È tutto tuo- disse girandosi nella sua direzione alzando le braccia e uscendo dalla porta, scendendo al piano di sotto.
Quanto la mancava teletrasportarsi.

***

-Credi che questo con le maniche sia carino Nat?- gli chiese facendo qualche posa davanti allo specchio. La verità era che quel vestito faceva vomitare, era l'unica che non aveva trovato qualcosa di decente da mettere per la festa.
Nat e Wanda invece ci misero poco tempo per scegliere, e per colpa sua erano dentro quello stupido centro commerciale da un'ora e mezza.
Le due rosse per poco non svenivano dal caldo e dalla stanchezza nel reggere gli abiti che stava indossando Hecate.

Andò nell'ultimo reparto di vestiti che non avevo ancora ispezionato e ne trovò uno perfetto, bianco e di seta. Lo indossò subito, quando uscì dal camerino, finalmente, le due rosse lo approvarono con gli occhi a cuoricino.
-È perfetto, risalta i tuoi capelli e la tua carnagione- dissero entrambe annuendo.

Quando tornarono a casa le due ragazze corsero nelle loro camere per prepararsi, si era fatto tardi per colpa sua, che ci aveva messo più di un'ora per scegliere un maledetto abito da sera.

-Hai preso il vestito?-
James era appoggiato sullo stipite della sua camera con le braccia incrociate che la guardava divertito.
-Si, ci ho messo tantissimo- ridacchiò .
-Adesso vattene, devo vestirmi, tra un due ore inizia la festa e devo essere perfetta entro quell'orario- disse facendo un gesto con la mano per cacciarlo.
Se avesse avuto i poteri avrebbe potuto chiudere la porta con quel gesto della mano. Purtroppo non li aveva più, i suoi poteri.
-Va bene me ne vado- alzò le braccia in segno di difesa, andandosene dalla sua camera.

***

Finalmente pronta, era leggermente in ritardo, tutta colpa sua per essere rimasta troppo tempo nella vasca.

Iniziano le danze Hecate, mostra un sorriso e vai.

Hecate »» Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora