forgive me

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[✔️revisionato]

Hecate appena salì sul quinjet, guardò una scena che avrebbe preferito non assistere, per poco non si metteva a ridere.

La biondina si avvicinò sorridente al Soldato, baciandolo, poi si sedettero vicini. Per quanto Hecate e Bucky avessero passato pochi momenti insieme, lo conosceva, aveva capito tantissimo con solo pochi momenti e sapeva benissimo che non le piaceva veramente Sharon, non la guardava come guardava lei di prima mattina e non gli sorrideva come faceva con lei.

-Che -tossisce- disgusto- Sam e Steve per poco non scoppiarono a ridere.
Anche se aveva cercato di mascherare il tutto con una finta tosse tutti l'avevano sentita, ma nessuno proferì parola. Era evidente che tutti, tranne la coppietta, erano divertiti da quella situazione. James la guardò storto ma non disse niente.

-Ti diverti? Credi di essere simpatica?- le disse la bionda, stava cercando veramente di intimidirla?
-Io sono simpatica- sorrise divertita, lanciando un'occhiata all'uomo che la stava guardando con il suo solito sguardo, arrabbiato.
-Sai, ho sempre avuto l'impressione che tu mi odiassi- ridacchiò scuotendo la testa, se continuava così l'avrebbe buttata giù dal quinjet.
-Odiarti? Si, hai ragione- sorrise sorniona infastidendola.
-Io giuro che ti-

-Ferma Sharon, non darle corda, è quello che vuole. La diverte infastidire le persone- parlò James prendendo il braccio di Sharon facendola sedere accanto a sé e lanciando a lei uno sguardo di rimprovero.

-Ma voi agenti dello Shield, siete tutti così repressi? Ti tieni troppa rabbia dentro non credi? Se vuoi ti aiuto a farla uscire fuori, non è un mio problema se ti fai male nel mentre però- ammiccò Hecate provocandola.

-Adesso basta Hecate- si alzò James e si alzò di scatto anche lei, fissandolo negli occhi.
-Se no che fai Barnes? Ritorni in modalità Soldato D'Inverno? Non credo sia andata molto bene l'ultima volta- provocò anche lui.

-Bambini! Smettetela, non vi sopporterò un'altro minuto di più- parlò Stark dividendo i due che si fissavano ancora male.
Era sempre stato così tra loro due, odio che poi si è trasformato in ben altro, ma adesso?

Per tutto il viaggio Hecate pensò a come avrebbe sopportato la sua presenza senza stargli vicino, come avrebbe sopportato i due che si baciavano davanti a lei?
Doveva interrompere quella serie di pensieri che le stavano incasinando solo la testa, stava perdendo la ragione.

-Dove siamo diretti- chiese a Steve che era seduto alla sua destra.
-Andiamo in una delle case di Stark, è piccola e sicura, nessuna saprà che siamo stati lì-
-Beh, come stai?-
-Sto bene- annuì lanciando uno sguardo alla coppia che parlava animatamente di qualcosa.
-Mancano due mesi. Devi riprendertelo, lo conosco e so che lui non è felice con lei, non lo è mai stato da quando te ne sei andata- le strinse la mano dolcemente.
-Lo so Steve, ma non credo di farcela a guardarli tutto il giorno così appiccicati-
-Sharon non verrà con noi, non ci è utile, potrebbe rimanere ferita. Se ne andrà appena arriveremo-
-Mi hai tolto un peso dallo stomaco Steve, grazie- gli sorrise sinceramente.

***

La casa era in legno, e affacciata su un lago artificiale, era un posto bellissimo e silenzioso, proprio come piaceva a lei.
-Io, Pepper e Morgan abitavamo qui prima del blip- le si affiancò Stark.
Era ammaliata da quel posto, era stupendo.
-È bellissimo qui. Ma non credo ci entreremo tutti-
-Ho già sistemato le camere, tranquilla- le fa l'occhiolino, andandosene.

Guardò Bucky e Sharon salutarsi per la partenza della ragazza.
Hecate sbuffò stanca di guardarli un'altro minuto di più ed entrò nella casa insieme agli altri. Poco dopo li raggiunse anche il Soldato.

-Allora le camere le ho disposte in questo modo: Visione e Wanda, Steve e Natasha, Io e Spider-boy, Clint e Bruce, Bucky e Hecate, Sam e Thor-
Guardò storto Stark che le sorrise divertito.

-E qui dentro ci sono casualmente sei camere matrimoniali?- rise Hecate.
-In realtà, quattro camere matrimoniali per gli ospiti e due divano letti-
-Chi prenderà i divano letti?- chiese ancora lei incrociando le braccia.
-Clint e Bruce, Sam e Thor- fece spallucce il miliardario.
-Per i vestiti ci penserò io, adesso potete andare a riposarvi-

Salì immediatamente al piano di sopra scegliendo, ovviamente, la più grande.
Bucky la segui all'interno sdraiandosi anche lui, nessuno dei due fiatò, avevano troppa paura per avere un confronto quindi evitarono e basta.
Hecate era stanca di quel silenzio da parte sua quindi si alzò e se ne andò fuori, mettendosi ai piedi del laghetto.

Perché non le aveva parlato? Non gli interessava veramente avere risposte?
Iniziava a pensare che forse gli piacesse veramente Sharon, cosa che la ferì molto, facendola piangere. Se la prese con una piccola piantina sfogando la sua rabbia.

-Povera piantina- una voce abbastanza ansiosa le parlò e il ragazzo si sedette accanto a lei, fissandola.
-Dovevo sfogarmi in qualche modo- ridacchiò tirando su col naso.
-Lancia i sassi, a me tranquillizza tantissimo farlo- le disse lanciando un sassolino.
Non aveva mai parlato con lui, qualche battuta ma niente di più, sapeva solo che era il pupillo di Tony, Peter Parker.
-Scusa se te lo chiedo, come mai stavi piangendo?- le sorrise dolcemente.
Non voleva trattarlo male, lo guardò attentamente prima di rispondergli.
-Credo di essere diventata la seconda scelta per una persona a qui tengo molto- sospirò lei seguendo il consiglio dell'adolescente, lanciando un sasso.
-Bucky giusto?-
Annuì semplicemente abbassando il capo.
-Non credo, lui ti fa pensare che sia così, ma nel suo cuore ci sei tu. È stato sette mesi a cercarti senza fermarsi un secondo, poi ha rincontrato Sharon e ha provato a dimenticarti con lei-
-Non darmi speranza Parker- scosse la testa rassegnata.

-Dobbiamo andare a mangiare- le disse tranquillamente porgendole la mano per rialzarsi.
-Come fai a saperlo?-
-Emh, è una sensazione, però Stark e mia Zia May la chiamano in un'altro modo- rise camminando verso la porta principale.
-E come lo chiamano?- accennò un sorriso entrando in casa seguita da lui.
-Peter prurito- scoppiò a ridere mentre Peter rise con lei, felice di averla fatta ridere.

-Ma dove siete finiti? Venite, la cena è pronta- li rimproverò Stark invitandoli a sedersi.
-Io credo che andrò di sopra, non ho molta fame- Era vero non aveva fame per niente, e voleva approfittarne per stare da sola ed evitare le domande degli altri.

***

Si era fatta una doccia veloce e si era sdraiata sul letto a fissare il soffitto, a pensare e a pensare. Poi ritornò Bucky dalla cena dirigendosi verso il bagno. Uscì subito dopo con l'asciugamano sulla vita.
Ma che diamine, adesso si erano scambiati i ruoli?
Prese qualcosa dentro il borsone e tornò in bagno. Stark ci aveva dato a tutti dei borsoni con all'interno i loro vestiti.
Tornò dal bagno con dei semplici boxer e si mise dentro le coperte, lei invece era fuori.
Le infastidì molto il suo comportamento, di solito era lei a provocarlo, non il contrario.

-Hai intenzione di ignorarmi per sempre?- le chiese l'uomo girandosi dalla sua parte.
-Se farà in modo che io mi dimentichi di noi, si, ti ignorerò per sempre- continuò a fissare il soffitto, iniziò a ripetersi che non doveva piangere, non davanti a lui.
-Non credi mi meriti una spiegazione? No certo che no, tu scappi, abbandoni le persone che tengono a te- urlò mettendosi seduto.
-Io non sono scappata James, ho solo salvato mia sorella- sussurrò guardando la sua schiena.
-Ci hai messo sette mesi! SETTE-
-Le regole del tempo dell'Inferno sono diverse di quelle sulla terra, ho passato sei ore lì ma qui sono risultati sei mesi-
-E l'ultimo mese?-
-Sono stata da sola, non sono tornata perché avevo paura, mi dispiace Buck- fece il giro del letto e si mise in ginocchio davanti a lui e gli spostò le mani dal viso.
-Ho passato sette mesi cercandoti, senza risultati, non puoi immaginare quanto mi sia preoccupato. Pensavo fossi morta- stava piangendo, lo seguì a ruota, il dolore che stava provando lui, lo stava provando anche lei.
-Mi dispiace James, perdonami- sussurrò abbracciandolo.
Il Soldato si godette quel momento, ma non poteva ritornare con lei, così, come se niente fosse. Aveva Sharon, lei non lo avrebbe fatto soffrire come invece aveva fatto Hecate.

-Ti perdono Hecate, ma io ho una fidanzata adesso, e sono felice- le accarezzò i capelli l'uomo che ormai, aveva capito di amare.
Si sentì morire, lentamente, mentre il suo cuore iniziava a sgretolarsi dentro di lei.

Doveva uscire da lì o sarebbe impazzita.

Hecate »» Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora