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- Scusami? - mi alzo dallo sgabello come a voler mettere una certa distanza tra me e quest'uomo. - Dico solo che con quella maglia cosi casta è normale non riuscire ad attirare l'attenzione.. - sorride a mezza bocca e fa un cenno con il capo al barman che in un secondo mette un bicchiere di quello che immagino sia Scotch nella sua mano. - Pensavo bevessi solo cappuccini bollenti, ma a quanto pare bevi anche roba più forte - fisso la sua mano stringere il bicchiere - Vado via prima che tu possa versarmi anche questo sula mia casta maglia -gli sorrido nel modo più finto che mi riesca, prendo i cocktail che il barman mi passa e gli do le spalle. Sento i suoi occhi incollati alla schiena mentre mi allontano e ho come l'impressione di aver fatto gol. Nessuno insulta le mie maglie.

NATHANIEL

Quando si dice una possibilità su un milione, incontrare di nuovo quella ragazzina impertinente in un locale a Camden.

Mi aveva già colpito quella mattina, in tutti i sensi, ma stasera è tutta un'altra storia. Ho riconosciuto immediatamente quei lunghi capelli di quel colore cosi particolare, sole al tramonto, e quando ho visto John avvicinarsi, presentarsi e continuare a guardarla con quei suoi occhi da barracuda che conosco fin troppo bene non ci ho pensato due volte, ho deciso di avvicinarmi e come a confermare quel caratterino che già avevo visto da Starbucks, ecco di nuovo quella sua lingua biforcuta. La realtà dei fatti è che non credo davvero le serva qualcosa di più scollato per farsi notare, questa ragazza ha qualcosa di particolare, un'aura tutta sua, e mi incuriosisce a morte. -Cazzo avevi ragione, suonano veramente bella roba qua - Matt alza il suo bicchiere verso di me mentre prendo di nuovo possesso del mio posto nel nostro booth isolato e in una posizione strategica per osservare il palco. - Come se sbagliassi mai.

Alza gli occhi al cielo e mi guarda con il solito sguardo di disapprovazione per il mio modo di essere, ma la realtà è che è l'unica persona che realmente riesce a sopportarmi, l'unico amico che io abbia mai avuto e l'unico che continuo a volere al mio fianco nonostante la mia vita. Anche se non me lo sentirà mai dire, so che posso fidarmi di lui, e l'ho fatto a tal punto da affidargli la sede di Londra della mia società, perché è un fottuto coglione, ma quando si tratta di lavorare e fatturare non lo batte nessuno, e poi lui sa come trattare le persone, io no. - Hai preparato tutto per l'incontro della prossima settimana?- gli chiedo ma non smetto di scrutare la folla - Possiamo non parlare di lavoro per 5 fottuti minuti? Siamo in un locale, ci sono ottimi drink, belle donne, devo aggiungere altro? - Sai benissimo che non mi frega un cazzo ne di una ne dell'altra cosa. - Io so solo che non so cosa ti passa per quella testa, dovresti rilassarti un po', ma tanto che parlo a fare, non hai mai ascoltato una singola parola di quello che dico.

So che ha ragione, ma non so come si faccia, per me c'è solo il lavoro, quello che ho creato con le mie mani, quello a cui ho dedicato la mia intera esistenza, tutto il resto non conta.
Di donne ce ne sono nella mia vita ovviamente, anzi la cosa difficile è togliermele di torno, tutte vogliono ciò che posso dare, ciò che i miei soldi possono comprare, e io non sono disposto a dividere la mia vita con nessuno, io non mi fido di nessuno.

Tutto d'un tratto le luci nel locale cambiano, si muovono più lentamente e i primi accordi di una melodia lenta e dolce alla chitarra partono, sto ancora scrutando la folla senza riuscire ad ammettere neanche a me stesso che sto cercando quella ragazzina dalla lingua biforcuta, quando la voce più bella che io abbia mai sentito mi fa girare di scatto la testa verso il palco, e la vedo li.

Sento solo lei, sento solo la sua voce, come se il resto del locale non esistesse più, come una gigantesca calamita, tutto mi attira verso di lei, la sua voce è come quella di una sirena che mi attira verso di lei.

Sta cantando Helium di Sia, osservo le sue mani scorrere sulla chitarra, i suoi capelli lunghi e mossi che le ricadono su una spalla, gli occhi chiusi, completamente persa nella sua stessa voce, in quelle parole, nonostante sia abituato a tutto questo non ho mai visto nessuno come lei, non ho mai sentito una voce come questa, non la sento solo nel locale, la sento come se mi rimbombasse dentro.

Suona l'ultimo giro di accordi e quando riapre gli occhi si rende conto che tutto il locale è rimasto in silenzio ad osservarla per tutto il tempo, tutti completamente rapiti da questa ragazzina dai capelli colore del sole al tramonto, che arrossisce, sorride e sparisce.

Non so chi sia, ma so che voglio scoprirlo.

E intanto Londra brucia intorno a noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora