17.

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NATHANIEL

"Non voglio sapere ne come tu abbia avuto il mio nuovo indirizzo, ne come tu abbia avuto il mio cellulare o potrei denunciarti per violazione della privacy, secondo poi non mangio il gelato, mi viene il culone"

Sorrido leggendo la sua risposta e digito un messaggio di risposta.
- Si può sapere cosa hai da sorridere? - Matt è seduto davanti a me nel mio ufficio, le gambe divaricate e le braccia incrociate - Non sono affari tuoi - rimetto il cellulare in tasca mentre Matt alza gli occhi al cielo - Posso chiederti allora quale pensi sia l'accordo che vuole fare Hamington?- immediatamente il mio umore cambia, la luce nei miei occhi sparisce, e la consapevolezza che non sarà nulla di buono mi stringe lo stomaco - Non ne ho idea, ma c'è poco che io possa fare, qualunque cosa sia se non accetto verrà a galla tutto, e sai bene cosa succederebbe - Matt espira profondamente e si mette le mani dietro alla nuca chiudendo gli occhi - Come cazzo ha fatto a trovare tutto?
Non ne ho ancora parlato con Matt ma so per certo chi è stato - John. - spalanca gli occhi - John Williams? Non può essere arrivato a tanto - non sa quanto si sbagli, quel pezzo di merda aspettava solo il momento giusto per piantarmi un coltello avvelenato nella schiena.
- L'ho fatto fuori , sai di cosa è capace, pensavi che non stesse tramando nulla? Stava solo aspettando che l'occasione si presentasse, e cosi è stato - Il mio passato non smetterà mai di perseguitarmi, e John fa parte di quel passato - Oggi sentiremo cosa vuole quel pezzo di merda, nel frattempo ho messo a lavoro gli investigatori, sono sicuro che abbia montagne di polvere nascosta sotto i tappeti, devo solo tirarla fuori tutta. - Tutto d'un tratto cambia discorso - Mi spieghi cosa stai combinando con la rossa? - Matt mi conosce, non riesco a tenergli nascosto nulla - Non sono scemo, ho visto come la guardi, e per quanto fossi ubriaco ho notato anche come siate spariti entrambi nello stesso momento al gala - Di nuovo, non sono affari tuoi - mi alzo dalla poltrona riabbottonandomi la giacca - E comunque la rossa ha un nome - mi guarda come se non fossi io ma un alieno a parlare, sta per aggiungere altro quando Liz bussa lievemente alla porta - Sig.Shane, il Sig. Hamington's la sta aspettando - Lo faccia entrare. - lancio uno sguardo a Matt che annuisce si alza ed esce dall'ufficio.

- Piacere di rincontrarti ragazzo - allunga una mano non gliela stringo e mi risistemo dietro alla mia scrivania - Vorrei poter dire lo stesso - ride scoprendo i denti ingialliti da anni di fumo e Scotch.
- Bene direi che possiamo saltare quindi la parte in cui fingiamo che ci faccia piacere essere di nuovo qui - lo fisso in silenzio, le mani incrociate sul petto teso - Non mi hai detto cosa ne pensi del mio regalo - si avvicina al mobiletto dei liquori e si versa un bicchiere di Scotch - Penso che qualcuno abbia guadagnato parecchi soldi, mi chiedo quali, viste le sue condizioni economiche - Lo vedo irrigidirsi - Beh si devo ammettere che questa ricerca mi è costata bei soldoni, ma ne è valsa decisamente la pena, ho scoperto che hai nemici li fuori Shane, nemici che ci tengono davvero tanto a buttarti giù dalla tua torre di cristallo. - Lo osservo mentre manda giù un bel sorso di Scotch, non sono minimamente intimorito da quest'uomo, ma so che ha ragione, per quanto tenti di liberarti dei fantasmi del passato quelli sono sempre li ad attenderti - Non mi curo dei miei nemici - Dovresti, se non fosse per loro non avrei mai ottenuto tutte quelle informazioni, e ora quelle informazioni mi fanno tenere il toro per le palle.
La sua presenza nel mio ufficio mi disturba, non avere il controllo della situazione mi disturba, ma non posso fare altro che ascoltare e capire come e quando sferrare il mio colpo.
- Ora quindi, parliamo di cose serie, ti faccio la mia proposta, e ti conviene accettarla, perché se non lo farai ecco cosa succederà, domani mattina quelle foto saranno su tutti i giornali non solo di Londra, ma del mondo, la tua bella torre di cristallo esploderà in mille pezzi e a raccoglierli ci sarà il sottoscritto.
Mi viene da vomitare solo al pensiero, se gli investigatori avessero già trovato qualcosa questa conversazione si svolgerebbe diversamente, ma ho le mani legate e nulla dalla mia parte - lo vedo bere un altro sorso e continuare - Guardiamo la realtà dei fatti ragazzo, ti sei fatto un nome in questo ambiente e la tua fama ti precede, questo per me è un asset fondamentale - prende un respiro mentre osserva fuori dalla vetrata - Come sai ho una nipote - Eccome se lo so, e la conosco meglio di lui, o perlomeno in posizioni che lui non può neanche immaginare - Alicia doveva ereditare tutto, ma quello che si dice di lei purtroppo è vero, è frivola e senza nessuna conoscenza di questo ambiente - sto perdendo la pazienza - Arriva al punto vecchio.
Ride e mi provoca un senso di nausea - Sposa mia nipote, io continuerò ad avere accesso alle mie finanze e ad avere voce in capitolo nelle decisioni che vengono prese, le aziende saranno unite e io non dovrò dichiarare bancarotta - lo osservo in silenzio, non mostro alcun tipo di emozione, ma dentro di me sto implodendo - E se non fossi interessato? - Beh ragazzo mio, firmeresti la tua condanna, i miei uomini sono già pronti a consegnare tutto ai media.
Questo pezzo di merda non mi lascia scelta, l'unica cosa che posso fare è accettare nella speranza di avere in mano qualcosa di più grande, qualcosa che possa farlo fuori una volta per tutte.
Stringo i denti e la mia non risposta, è una risposta per lui.
Hamington esce dal mio ufficio con un sorriso trionfante del cazzo sulla faccia e l'accordo di incontrare lui e sua nipote nella villa di famiglia tre giorni dopo.
Matt entra subito dopo di lui e mi trova piegato sulla scrivania le nocche bianche per quanto sto stringendo il legno massiccio - Nate..
La rabbia prende il sopravvento, afferro la lampada di ultima generazione sulla mia scrivania e la scaravento contro il muro, cade a terra in mille pezzi - Quel fottuto pezzo di merda! - urlo e Matt si avvicina piano - Adesso calmati, e spiegami che cosa è successo
- E' successo che devo sposare la sua fottuta nipote, vuole tenersi tutto e vuole anche la Shane Enterprise -
- Non è possibile - si passa entrambe le mani fra i capelli - Oh è possibile eccome, se non lo faccio fa uscire tutto, tutto Matt, ogni singola cosa!
- Deve esserci una soluzione - si siede con le mani sulle ginocchia - C'è sempre una soluzione, e la troverò.
Mi siedo stremato sulla mia poltrona e tiro fuori il cellulare che è rimasto nella mia tasca per tutto il tempo. Un'unica sillaba riesce ad illuminare in un secondo una giornata disastrosa
"Si"
Ora che so cosa sono costretto a fare dovrei tirarmi indietro, annullare tutto, ma non ce la faccio, se questo è ciò che mi aspetta, voglio sentirla mia, almeno per una volta. Sono uno stronzo egoista.

E intanto Londra brucia intorno a noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora