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GINEVRA

- Ho dato per scontato che avresti ignorato il P.s, quindi ho pensato di portarmi avanti - mi porge un calice, lo accetto e non riesco a non notare quanto sia bello, l'abito scuro su misura gli cade a pennello, quest'uomo è perfetto.
- Pensi di parlarmi o rimarrai a fissarmi tutta la sera?- abbasso lo sguardo e arrossisco all'istante - Qui quello che spiava eri tu, come facevi a sapere dove trovarmi?
- Touche ragazzina, ti ho vista allontanarti dalla festa, è proprio una tua abitudine dileguarti?
- Solo quando mi sento di troppo - mi appoggio di nuovo al parapetto sorseggiando lo champagne, non voglio sostenere il suo sguardo, non dovremmo essere qui.
- Ti senti di troppo in questo momento? - Beh non rimane molto spazio su questa terrazza considerando il tuo ego - mi pento immediatamente di quello che ho detto, cosa diavolo mi passa per la testa? Quest'uomo è il mio capo e io l'ho insultato di nuovo, sono un'idiota.

Proprio quando stavo per lanciarmi dal parapetto lo sento ridere, ma ridere davvero, e ridono anche i suoi occhi ed è bellissimo.
- Credo di essermelo meritato- alza il calice verso di me e sorride, bevo un sorso anch'io e sento i brividi iniziare a spuntare sulla mia pelle, come se mi leggesse nel pensiero si toglie la giacca e me la posa sulle spalle, le sue mani grandi mi sfiorano le braccia e io mi sento tutto d'un tratto avvampare, con tutti i tacchi arrivo al suo petto e devo alzare la testa per guardarlo negli occhi, lui sta facendo lo stesso, mi guarda e continua a sfiorarmi le braccia sul tessuto della sua giacca, come se non volesse interrompere il contatto, siamo troppo vicini, sento il suo respiro sfiorarmi il viso - Credo sia meglio rientrare - dico
- E se non volessi farlo? - mi stringo nella sua giacca e mi sento ubriaca, ma non è lo champagne , è lui a farmi questo effetto, ed è sbagliato perché è il mio capo - Dovresti, questo non è normale, non dovremmo essere qui insieme - Le cose normali non mi sono mai piaciute - e in un secondo le sue labbra sono sulle mie.

NATHANIEL

Non avrei dovuto farlo, sono uno stronzo egoista e la sto esponendo a dei rischi che sono solo ed esclusivamente miei, ma non ce la faccio, non riesco a non volere questa ragazzina, non riesco a starle lontano.
L'ho seguita, come un perfetto idiota, e l'ho vista poggiata al parapetto guardare il panorama, totalmente ignara di quanto lei fosse il panorama più bello in assoluto.
Non ho mai provato queste sensazioni, e mi fa male pensare che proprio ora che non posso permettermelo il mio cuore si sia risvegliato. Vorrei per la prima volta in vita mia lasciarmi semplicemente andare al corso degli eventi, rinunciare al controllo, cosi mi avvicino, le parlo, e lei mi mi da dell'egocentrico, questa ragazzina mi spiazza, nessuno si è mai permesso di parlarmi cosi, e nonostante io sia a tutti gli effetti il suo capo, non riesce comunque a tenere a freno quella sua lingua e l'unica cosa che penso in questo momento è quanto vorrei assaggiarla, sentire che sapore ha.
La vedo rabbrividire e la copro con la mia giacca, ma non riesco a toglierle le mani di dosso, vorrei tenerla ancora più vicino a me ed inebriarmi del suo profumo, se solo guardasse in basso vedrebbe in che condizioni sono, nessuna donna mi ha mai fatto questo effetto solo guardandomi.
Dovrei lasciarla qui sola su questa terrazza, allontanarmi e non guardarmi più indietro, ora che rischio di perdere tutto ma non resisto e la bacio, con la convinzione che è solo questo, attrazione fisica, soddisfatta quella, anche la mia mente lo sarà e riuscirò ad andare avanti in quello che devo fare senza desiderarla più ma non sono mai stato cosi lontano dalla realtà, non appena le mie labbra sono sulle sue, la sento espirare e lasciare la presa dalla mia giacca che stringeva forte a sé, cerco la sua lingua e in un attimo sono completamente ubriaco, si lascia andare e sento le sue mani accarezzarmi il petto e salire verso il viso, lo prendo come un segnale per continuare e faccio danzare la mia lingua con la sua, l'afferro alla nuca perché non voglio che interrompa questo momento, è come se per tutta la vita avessi trattenuto il fiato e avessi iniziato a respirare veramente solo ora, le lascio una scia di baci sul collo e assaporo il suo sapore, sa di camomilla.
Tutto ad un tratto si allontana da me e mi sento come se si fosse appena spezzato un incantesimo - Cosa stiamo facendo? - si stringe di nuovo nella mia giacca come a proteggersi - Ci stavamo baciando - alza gli occhi al cielo e la cosa mi fa incazzare ed eccitare al tempo stesso - Cosa vuoi da me Nate? - sentirla pronunciare per la prima volta il mio nome mi manda fuori di testa - Vorrei tutto ma non posso avere niente.
- E questo cosa dovrebbe significare? - si allontana di più e inizia a camminare in cerchio, sono ancora poggiato al parapetto con le mani in tasca - Questo significa che voglio te, ma non posso averti.
Mi guarda senza capire, mi avvicino ma lei allunga un braccio per tenermi distante - Cosa pensi che sia? Un giocattolo? Non puoi venire qui, baciarmi e poi dirmi questo.
- Penso che tu abbia qualcosa di speciale, qualcosa che mi ha intrigato dal primo momento che ti ho vista, ma io non sono quel tipo di uomo che può avere una relazione cuori e fiori, nella mia vita non mi è concesso tutto questo - dico indicando lo spazio tra me e lei e la vedo abbassare lo sguardo - Cosa ti dice che io stia cercando questo nella mia vita? - la guardo e cerco di capire cosa passi nella sua testa, non so neanche cosa voglio da lei, so solo che voglio lei - Tutto di te dice relazione vaniglia tesoro - scoppia a ridere - Oh ma davvero? - si avvicina senza staccare gli occhi dai miei, e giuro di leggere malizia in quegli occhioni verde prato - Io preferisco il cioccolato! - non resisto, la bacio di nuovo, con più passione di prima, questa ragazza è un mix di emozioni che mi manda letteralmente fuori di testa, e il mio amico nei pantaloni continua a premere per uscire a giocare, scaccio quei pensieri dalla testa perché so che mi sto facendo del male, e finirei per farlo a lei e in quel momento la vedo togliersi la mia giacca e premermela sul petto - Grazie del drink - mi fa un sorriso e se ne va, lasciandomi di nuovo da solo a guardarla.
Sono stato un egoista, e il problema più grande è che ora che ho il suo sapore sulle labbra, e il suo sguardo marchiato a fuoco nella mia mente so di non poterne più fare a meno. Nonostante tutto.

E intanto Londra brucia intorno a noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora