EPILOGO.

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Tre anni dopo...

24 dicembre, ore 18:47

<<muoviti. O ci ammazzeranno>> dissi sperando di ricevere risposta da almeno una persona, senza però avere successo.

Sentii un vetro esplodere sul pavimento, alzai velocemente gli occhi al cielo posai la bottiglietta d'acqua sullo sportello e andai a controllare, vidi il mio dolce ragazzo guardare quello che una volta era un bicchiere.

<<Non è colpa mia giuro>> si giustificò, <<Voleva bere da sola.. ho pensato che glielo avessi già insegnato>> continuò prendendo la scopa per pulire il tutto.

Mi avvicinai sorridendo,  <<davvero Tommy? Davvero.>> Dissi con tono accusatorio. Lui sospirò, sapeva di dover pulire tutto, <<tu hai fatto il casino, tu pulisci>> dissi solamente.

<<Non avevo io il bicchiere in mano>> disse con voce scocciata, <<Tommy, vuoi litigare con una bambina di tre anni e un ragazzo capace di farti dormire dentro la cuccia del cane?>> Chiesi con sorriso finale.

Thomas guardò la piccola negli occhi, quegli occhi azzurro oceano, <<con te faccio i conti più tardi>> disse puntando il dito vicino al suo nasino, la bimba non fece nulla, diete un piccolo bacio sulla punta del dito e sorrise con quei due denti da latte. <<Finiscila o i conti li farai con me>> dissi con occhiolino finale, presi Sofia dal seggiolino e diedi un bacio veloce a Thomas, <<sta sera? Sono curioso>> aggiunse il moro.

<<Tommy, la bambina sente>> dissi facendogli cenno, lui mi diede un'altro bacio amorevole sulle labbra e prese la scopa per pulire, io intanto presi la giacca viola e il cappellino di lana rosa per la piccola, coprendola bene e abbracciandola andai di corsa nella macchina, allacciai la piccola Sofia al seggiolino e aspettai il moro tenendogli la mano.

Dopo pochi minuti lo vidi avvicinarsi, <<oddio Minho ci sgriderà>> si lamentò Tommy mentre accese il telefono per lasciarlo in carica, <<è colpa tua amore>> dissi, lo guardai con sguardo assassino, lui si zittii e mise in modo l'auto.

Cantammo, ridevamo alle battutine idiote che facevamo e alle risposte stupide che Thomas dava a Sofia quando vedeva passare una macchina dalla parte opposta alla nostra.

Una vita quasi perfetta.

-

<<era ora, Harriet mi sta uccidendo.. cos'è tutta questa roba>> chiese l'asiatico correndo verso di noi per aiutarci con il passeggino e le due borse pesanti di giochi per la piccola e la torta alla mimosa preparata da Thomas la sera prima.

•Prima o dopo la caciara sul davanzale sporcando i pigiami di entrambi?• Oddio non cominciare, torna in vacanza ti prego.

<<Sofia ha rotto un bicchiere, dovevo pulire>> giustificò falsamente il moro per poi avviarsi dentro la dimora, Minho si avvicinò a me e alla piccola e ci sussurrò <<è stato Thomas vero?>>

<<Sì>> rispose la voce delicata della mia dolce figlia, guardai Minho ed entrambi scoppiammo a ridere, posai Sofia sul prato, gli sistemai il vestito sotto il cappotto viola e la incoraggia a seguire il padre con la torta alla mimosa ancora in mano, <<va a controllare tuo padre>> aggiunsi ridacchiando.

Entrammo in casa poco dopo, erano state delle settimane davvero impegnative, con l'esame della scuola e i nuovi lavori che grazie a Jorge- padre adottivo di Harriet e Frypan- ci aveva gentilmente dato e specificatamente detto di non fare nulla dentro il suo ristorante. Anche perchè Frypan ci doveva tenere costantemente impegnati.

Con Le Spalle Al Muro •||• NEWTMASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora