I due ragazzi scesero dal treno che era già buio, in uno stato catatonico. Si erano allontanati dalla bestia il più possibile, o così speravano. Caroline estrasse il celluare dalla tasca e compose a memoria un numero tedesco, facendo del suo l meglio per controllare il tremito delle mani. Si portó il telefono all'orecchio, aspettando che rispondessero. Harvey si torceva in mano i brandelli di quello che una volta era un fazzoletto.
-Pronto?- risose una giovane donna
-Sono Calliope-
Dall'altro capo si udì un ringhio di disapprovazione -lasciami indovinare: copertura saltata?-
-peggio- mormoró la ragazza, controllando Harvey con la coda dell'occhio. Lui pa seguiva docile,con lo sguardo perso nel vuoto. -il ghiaccio si sta sciogliendo,per questo ho chiamato te.-
Dall'altro capo ci furono alcuni secondi di silenzio -ne sei sicura?-
-credimi, l'ho visto con i miei occhi. Sta acquisendo potere, ha trasformato una donna in un λυκον-
Melisse imprecó in tedesco. -quell'idiota... Hai un posto dove andare?-
-Los Angeles è grande, troveró qualcosa. E non posso lasciare Harvey da solo, ora che sanno che è collegato a me-
-Harvey?-
-un collega. Ora vado, prima che identifichino la mia voce.- la ragazza riattaccó, per poi gettare l'apparecchio nel cestino più vicino. Caroline si domandò quanti adepti del caos fossero in grado di intercttare le linee telefoniche. Subito fuori dalla metro, c'era uno squallido motel. La venticinquenne controlló nel suo portafogli-Harvey, tu quanto hai?- non ottenne risposta. Si giro verso l'amico, che la guardava con occhi vacui. Aveva perso il fazzoletto. Lei gli schioccó le dita davanti al viso, e lui ri riscosse come da una trance.
-quanti soldi hai?- ripetè
harvey si frugó nella tasca del grembiule, e poi nel portafogli -una cinquantina di dollari- biascicó
-penso che bastino, andiamo.--Hai assunto del sonnifero?- L'uomo dallla pelle grigiastra giró attorno alla ragazza, i suoi occhi ambrati che brillavano di curiosità
-dobbiamo parlare, e qui il tempo scorre a rilento.-
-allora dimmi pure, mia Ambrosìa-
-chiamami di nuovo così e ti cavo i denti. Non indovinerai mai chi mi ha contattato oggi-
-illuminami!- esclamó lui, senza smettere di girarle attorno, sfoggianfo un sorriso smagliante.
-Calliope- sibiló Melisse, scandendo bene ogni lettera, con un ghigno.
Il sorriso di lui si spense appena: detestava quella ragazza. -e cosa ti ha detto, carissima?- Domandó
Lei tornó seria -il ghiaccio si sta sciogliendo- sibiló, tagliente
-Impossibile!- cinguettó l'altro, smettendo di ruotarle attorno e portandosi una mano al cuore.
-invece si, Ade, una λυκον l'ha attaccata. Gli occhi del dio diventarono da giallo ad un arancio tramonto. -come puó essere?-
-lo sto chiedendo a te- incroció le braccia al petto - sembrache tu non sia poi così infallibile- aggiunse, con un tono mieloso ed un sorriso
L'uomo assottiglió lo sguardo. Ora non sorrideva più. -inspessiró il ghiaccio ulteriormente- mormoró a denti stretti -adesso ho da fare, mia cara. Svegliati.- mormoró, alzando lo sguardo su Melisse. Lei sentì della sabbia frusciare, e vide gli occhi dell'uomo variare in rosso cupo.Si tiró su col fiato corto, aggrovigliata nelle lenzuola. Nell'aria si udiva una melodia sinfonica. Melisse la seguì fino in salone, dove trovó Eugenìe intenta a suonare il suo violino. La tedesca annunció la sua presenza con un colpetto di tosse, e la ragazza smise immediatamente di muovere l'archetto -ti ho svegliata?-
Melisse scosse la testa, per poi andare a vestirsi. Odiava i lunedì. E questo era uno dei peggiori di sempre.
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Le nove Muse
פנטזיהSparse per il mondo, ci sono 9 muse. Ognuna di esse con il proprio Dono, e col proprio Guardiano. La dea Eris, sovrana del regno del Chaos, ha formato un ordine di seguaci con l'obiettivo di far precipitare il mondo nella disperazione e nella confus...