Madame Morel è decisamente uscita fuori di senno. fu il primo pensiero di David a quell'assurda affermazione.
Forse, nel suo stato di alterazione, aveva accolto in modo errato le parole della domestica. D'altronde sarebbe stato possibile, dato quanto aveva bevuto.
«Potreste ripetere? Non credo di aver compreso bene» tornò a guardare Madame Morel, ferma davanti a lui. Quella, sentendosi ancora più a disagio, si torse le dita divincolandosi sul posto.
«Il ragazzo è in realtà una ragazza» ripeté in un sussurro la donna, imbarazzata.
David la guardò intensamente per alcuni secondi, lo sguardo vacuo. Aveva compreso bene, allora!
«Che state farneticando!» sbottò esasperato, alzandosi dalla poltrona «Forse in questo momento non sarò nel pieno delle mie facoltà mentali, ma credo di non essermi rimbecillito a tal punto da non distinguere tra brache e gonne!»
«In effetti» rispose la governante, rossa in volto «fra i vestiti logori, la sporcizia e il berretto, non avevamo notato niente all'infuori di un ragazzo mal ridotto...» respirò profondamente. «Ma poi, lavandogli il viso e....» si zittì, di nuovo a disagio, mentre il conte continuava a guardarla.
«Eh? Continuate accidenti» incalzò David, impaziente.
La domestica si morse le labbra, cercando evidentemente le parole adatte a rendere la sua spiegazione abbastanza esaustiva.
«A ogni strato, via via che procedevamo nell'accudire il suo ospite, abbiamo iniziato a notare quanto le sue forme non fossero ...mascoline, ecco. Ed essendo lei, Monsieur Vumont, un uomo adulto, sa di certo di cosa stia parlando... O devo...?»
«N-no, no, ho capito perfettamente» si affrettò a rispondere lui, cominciando a camminare avanti e indietro per tutta la stanza, confuso e disorientato.
Capiva, solo che non riusciva crederci. Una donna, vestita da uomo, in giro di notte in uno dei luoghi meno raccomandabili di Parigi... Non se ne capacitava, tanto più che quella situazione rischiava di creargli problemi a non finire.
Che ci faceva lì? Qualsiasi donna avrebbe saputo di perdere la reputazione se avvistata in luoghi del genere, anche quelle di ceto basso. Era stato un bel rischio, da parte sua, e di certo il suo travestimento non era riuscito a proteggerla da quei mascalzoni...Continuava a pensare ai suoi occhi spauriti stringendo le mani a pugno ancora furioso per l'accaduto.
Nel frattempo la governante stava ancora di fronte a lui, in attesa. In attesa di cosa? Che gli dicesse cosa fare?
La situazione si era complicata e David non sapeva che pesci pigliare!
Aveva solo soccorso un ragazzo, in un momento di grossa difficoltà... Non si aspettava certo una situazione cosi disdicevole, perdinci!
Dopo aver riflettuto attentamente sul da farsi, si rimise seduto e tornò a guardare la governante, serrando la mascella volitiva. «Fatela riposare e domani, dopo la visita del dottore, indirizzatela qui nel mio ufficio.»
Sperando, con quell'incontro, di trovare tutte le risposte alle domande che gli affollavano la mente e di risolvere, senza troppi intoppi, qualsiasi problema avesse quella sprovveduta... Dopo un breve inchino, Madame Morel uscì dalla stanza, lasciandolo ai suoi pensieri, ma non passò molto tempo prima che anche lui decidesse di recarsi nelle sue stanze. Sapeva che non avrebbe risolto nulla, quella notte, ma sapeva anche che non sarebbe riuscito a chiudere occhio in qualunque caso. Camminando per i corridoi si fermò vicino alle stanze per gli ospiti, domandandosi quale, la ragazza, stesse usufruendo. La curiosità di vederla senza artefici era immensa, ma lo era ancora di più sapere le ragioni che l'avevano portata a scelte a dir poco inconsuete. Scuotendo la testa, abbandonò i suoi propositi e continuò il suo tragitto fino ad arrivare nelle sue stanze, quindi vi si chiuse dentro e si distese nel letto. Mancavano poche ore all'alba e forse tutte le sue domande avrebbero avuto una risposta. Aggiudicare da quel poco che aveva intravisto, attraverso la sporcizia e il berretto, la ragazza non doveva ancora raggiunto la maggiore età. Perché mantenere segreta la sua identità, dunque?
Ma la stanchezza e tutto ciò che era accaduto in quella strana notte furono troppo per David che finì per cadere in un sonno profondo.
Il giorno dopo, il conte Vumont aspettava la ragazza seduto alla sua poltrona, in biblioteca, apparentemente fresco e riposato. In realtà, aveva un feroce mal di testa e la notte era stata caratterizzata da pochi sogni in un sonno agitato e discontinuo. Si era svegliato alle prime luci del mattino, capendo quanto sarebbe stato impossibile riprendere sonno, ed era giunto fino a quel momento chiedendosi cosa gli serbasse il futuro in relazione a quella misteriosa ragazza. Osservò l'orologio alla parete, ormai non mancava molto all'incontro e dentro di sé David ebbe la percezione che qualsiasi cosa sarebbe avvenuta di lì a poco, ne sarebbe stato segnato, in un modo o nell'altro. Poi sentì bussare alla porta e il suo sguardo si fece acceso e carico di aspettative.
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Segreti d'amore
ChickLitIl coraggio non manca certo a Cristal che, travestendosi da uomo, fugge da un destino che non accetta per realizzare i suoi desideri e finalmente vivere una vita tranquilla. Ma il destino a volte cambia le carte in tavola è certo non si aspetta di t...