•Cambiare ancora•

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Dovevo cambiare.
Era una cosa da fare.
Ormai l'avevo pensata, dovevo farlo.
E giurai anche di non piangere.
Scoprii le calde coperte e uscii dalla stanza.
Ne mamma ne papà c'erano.
Ritornai in quella stanza dove tagliai i capelli, e cercai, cercai a lungo quell'oggetto che avrebbe poi esaudito il mio cambiamento.
Ero sola ed era ciò che volevo.
Non volevo piangere in presenza di qualcuno, nonostante avessi giurato di non farlo.
Le mie mani scivolarono nel terzo cassetto freddo e all'oscuro trovai ciò che mi serviva.
Ritornai in camera, avevo bisogno di uno specchio, e non c'era stanza più sicura della mia.
La mamma non poteva venire e come lei anche papà, Rosy, invece al mio ritorno, non era in camera.
Mi guardai intensamente allo specchio, mi accarezzai i capelli, memorizzai con i miei occhi ormai senza più colore, il rosso intenso dei capelli e iniziai.
Iniziai a mantenere i capelli alla parte destra e poco prima di iniziare a rasare le mie braccia si bloccarono, i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime e quest'ultime iniziarono a scendere come se facessero a gara sulla mia giovane pelle ancora viva.
Dietro di me c'era un'ombra.
Ma certo, quell'ombra la conoscevo benissimo.
Nonostante la figura fosse tutta nera i suoi capelli biondi luccicavano.
Mi afferrò le braccia e mi girò verso di lui.
Mi fissò poi mi strinse a se, molto forte ed iniziai a piangere.
Un pianto seguito da singhiozzi e tosse.
Insomma, era uno sfogo di una vita, in un minuto, tra le sue braccia.
E se proprio dovevo farlo, non avrei desiderato altro.
Mi staccò dalle sue braccia e disse
«Sei sicura di volerlo fare?»
«Si. Questo è meglio che vederli cadere da sol..»
Stavo continuando la frase quando prese l'oggetto mimetizzatosi sul lavandino, ed iniziare a rasare la parte destra della mia testa.
I miei occhi non capivano niente.
Il mio cervello era in stand-by.
Il mio cuore batteva forte.
Sentivo sulle spalle i capelli scivolare verso il lavandino o cadere lentamente per terra.
Li sentivo morire.
Le lacrime non si fermavano.
Ma lui, lui aveva un coraggio magnifico, stava rasando i miei capelli, e non era una cosa facile.
Daniel stava facendo il forte per me, nonostante anche lui stesse male.
Lui era sempre lì per me, in caso avessi bisogno di aiuto.
Passati pochi minuti, i capelli erano sparsi dappertutto, ed io iniziai a sentire un piccolo gelo alla testa, brividi che percorrevano dalle spalle alla schiena e morire sulle gambe.
Ma tutto svanì, quando Daniel mi baciò.
Svanì tutto. Il manto di capelli rossi sparsi per terra, il posto in cui mi trovavo, lo specchio in cui era riflesso il mio viso triste.
Ma poi lui smise.
Perché?
Farei di tutto per ritornare tra sue braccia, sulle sue labbra.

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