•Non una madre ma un'amica•

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Ricapitolando ero li, sul mio letto fresco, e ricordo che la prima cosa che feci era inserire le cuffiette nell'iPod, dove la prima canzone che si sperde nelle mie orecchie fu quella di Miley Cyrus, Wrecking Ball.
Amavo quella canzone, mi dava forza ogni volta che l'ascoltavo, e mi faceva venire in mente molti ricordi di quando ero piccola.
Ricordo che iniziai a stancarmi, quindi stando sola, dovevo fare qualcosa.
Anche perché non avevo compiti per il giorno dopo, quindi potevo rilassarmi, ma non ero la tipa che si rilassava, anzi ero sempre in movimento, fino ad un certo punto...
Tolsi le cuffiette e le riposi con gentilezza e cautela nella loro scatolina, e misi ad alto volume l'iPod con canzoni casuali di Miley.
Andai verso la porta dell'armadio e iniziai a cacciare tutti vestitini che iniziai a provare scattandomi foto con l'iPhone.
Adoravo scattarmi le foto perché avevo capelli bellissimi che rendevano il viso stupendo, ma prima, non me ne accorgevo. Ero insoddisfatta. E non so il perché.
Adoravo scattarmi le foto anche perché se non sorridevo venivo benissimo, e poi quello specchio appeso al muro era vicino la finestra che durante il pomeriggio, attraverso quelle bellissime tendine bianche usciva una lucina che mi illuminava il viso, e poi nelle foto si vedevano attraverso lo specchio riflesse le mie pareti rosa, i miei trucchi, il mio armadio.
Ed infine a rovinarmi il bel momento erano i 200 Like che arrivavano anche da molti uomini adulti, che tra l'altro mandavano messaggi a cui non rispondevo assolutamente.
Finito il book fotografico, scesi in cucina per andare da mia madre e farle compagnia.
«Hey, amore non hai compiti da fare?» mi disse lei, e ricordo che a quella frase mi accarezzò il viso.
«No mamma, oggi ho fatto un'interrogazione di matematica, e ho preso ancora 8» le dissi.
«Oh, amore, sono sempre più orgogliosa di te.» mi disse e nei suoi occhi potevo notare lucidità e vero amore.
«Grazie mamma ma non ti emozionare. Parlando d'altro, io non so che fare sono sola e non ho compiti da fare.» le dissi con un tono stufo portandomi le mani al viso.
«Non puoi invitare le tue amiche?» mi chiese e mi porse una caramella alla fragola.
«No mamma, non voglio, e poi oggi loro devono andare dagli zii e le altre devono uscire con i genitori.» le risposi accettando la caramella e portandomela alla bocca giocando con la carta.
«È davvero buona, ha un profumo delicato e un sapore dolce.» le dissi con occhi chiusi concentrata sulla caramella
«Beh amore, ti rispecchia.» mi disse e pensandoci bene era vero.
Mamma mi ripeteva che ero una ragazza fresca, forte, dolce anche se con le più piccole non lo ero, fino ad un certo punto...
«Amore ho un idea.» disse lei vedendo la mia faccia stufata. «Andiamo al centro commerciale a fare compere.» finì la frase.
«Si mamma, vado a prepararmi.» non c'era niente altro che amavo al di fuori di andare con mia madre a fare spesa.
Con lei tutto era più bello. Mia madre sapeva i miei gusti. Mi capiva. E poi ridevamo sempre. Non è per niente antipatica scherza e gioca con me.
Vorrei ritornare solo un secondo tra le sue braccia per farle capire quanto l'amavo, anzi quanto la amo ancora.
Mi misi la maglietta più carina che avevo, me l'aveva regalata zia, ricordo quella zia. Era la zia più dolce che avevo, mi amava e io amavo lei. Era una di quelle persone a cui vorresti abbracciare ogni secondo senza lasciarle andare. Ma pur troppo non ho fatto in tempo ad esprimergli il bene che provavo nei suoi confronti.
Mi pettinai i capelli lunghi, fermando, con una forcina, la mia frangetta.
Mi spruzzai qualche goccia di profumo al collo, e guardandomi allo specchio mi misi del mascara. Amavo il mascara, perché avevo gli occhi azzurri e a mandorla, quindi non avevo nemmeno bisogno di molto eye-liner, o matita, bastava solo poco mascara che mi rendesse le ciglia più voluminose.
Scesi, e mia madre già mi aspettava fuori nella macchina.
Appena chiusi la porta mi ricordai che il mio cellulare era sul tavolo, quindi feci segno di aspettare a mia madre e andai a prenderlo.
Uscì, chiusi la porta e entrai in macchina, dove mia madre alzo il volume con la canzone ~We Can't Stop~
Iniziammo a cantare come due pazze.
Non era mia madre, era la mia migliore amica.
Non una di quelle vanitose vestita di rosa, con le perline e anelli a forma di cuore. Era semplice. Era mia madre. E ne ero fiera.
Arrivammo al centro commerciale, e iniziammo a incavolarci perché non trovavamo il posto.
Ricordo il suo sguardo in cerca di un parcheggio per accontentarmi.
Trovato un parcheggio, non molto lontano dall'entrata, scendemmo, ed entrammo.
«Mamma, prima di tutto andiamo li, da H&M, ho già un'idea di ciò che voglio comprare.» le dissi, tirandola per mano.
«Ok, amore andiamo.» mi disse con un sorrisino.
Ricordo che svaligiammo tutti i negozi, da quelli di vestiti, a quelli di cibo, mamma mi comprò anche dei macaron, che sbranammo insieme. Erano buonissimi. Ed era bellissimo stare con mia madre. Con lei mi sentivo libera, con le mie "amiche" invece dovevo essere chiamata 'cucciola' o 'tesorino' oppure 'amore' che tra ragazze era imbarazzante.
La mamma è sempre la mamma e la mia è perfetta.

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#Me

Ciao ragazze. Questo è il secondo capitolo spero vi piaccia e che continuerete a leggerlo.
Un bacio 😘😘😘
Holaa✋✋✋😍❤️

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