•La mia prima chemio•

167 28 2
                                    

Deniel era andato a farsi un giro nel "giardino degli ulivi"
Io ero andata a prendere un po' d'aria in terrazza.
La terrazza era magnifica, potevi vedere il mare da una parte e le montagne dall'altra.
Quanto avrei voluto poter scendere per andare a farmi un bagno.
Mancavano poche ore alla prima chemio e ormai avevo perso la paura e l'ansia.
«Come andrà, andrà» ripetevo in me.
Mentre ero fissa a guardare il mare, con un cappellino in testa, sentii sbattere le porte.
«Andate a fanculo»
Mi girai di scatto e vidi un ragazzo alto e dal fisico potevo intuire che facesse palestra.
Aveva i capelli castani con un ciuffo che gli cadeva sempre sugli occhi, ma che con un movimento di testa riusciva a far sollevare.
Aveva gli occhi scuri con i contorni verdi chiaro. Era strano. Ed era uno stronzo.
Due medici lo inseguivano.
Il terrazzo era piccolo e c'era solo una porta, quindi era incastrato.
«Calmati Dustin, vogliamo solo farti un esame»
Ah quindi il figo si chiama Dustin.
«Cosa c'è hai paura degli aghi»
«No, non voglio, cazzo, io non voglio sapere cosa ho, anzi non ho niente sto benissimo. Dopo cinque minuti di calcio sono caduto a terra, ma è stata per la troppa emozione, non so ma sto bene. Lasciatemi in pace.» disse stendendosi sul gradino.
«Ok, senti quando ti calmerai, sai dove trovarci.»
I medici sparirono.
Lui portò il suo sguardo a me squadrandomi dalla testa ai piedi.
«Senti così mi consumi.» dissi continuandogli a fare le spalle.
«Mh, che caratterino.» disse leccandosi le labbra.
Si avvicinò a me e anche lui si mise ad osservare il mare. Giuro che era bellissimo. Aveva lo sguardo da grande ed era figo.
«Come ti chiami?»
«Alessia. Senti scusa Dustin, ma perché.. non vuoi farti gli esami.»
«Perché so di avere qualcosa, ma non voglio saperlo su una carta bianca, e non voglio averne la certezza.» rispose facendosi serio.
«Ma è qualcosa di grave?»
«Sinceramente io non la reputo grave. È sicuramente qualcosa al cuore. Ma io voglio continuare la mia vita e se devo morire non voglio farlo qui, sul letto bianco di un'ospedale.»
Ero pienamente d'accordo con questo ragazzo.
«Beh, è dove vorresti ... morire?»
«Su un pra... No aspetta che ne dici..»
nel bel mezzo della frase si girò verso di me con uno sguardo da pedofilo.. ed io ho fatto lo stesso con lo sguardo da ragazza grande.
«vorrei morire sul letto magari dopo aver avuto una ragazza al mio fianco... tra l'altro molto carina.» continuava mentre si avvicinava al mio viso.
«No..la ragazza non è d'accordo.»
Lui fece un sorriso, stupendo, per poi allontanarsi e sbattere di nuovo la porta alle sue spalle.
Ritornai dentro e andai in camera per prendere il cellulare e le cuffie.
"Cos'hai? Davvero hai il tumore.. Sei malata. Ma i tuoi capelli rossi."
Da parte delle mie ex compagne vanitose ho ricevuto questi messaggi invece le persone che ho trattato male hanno avuto un cuore grande da farmi compagni attraverso i messaggi.
"Ciao, Alessia, scusa il nostro disturbo, come stai? Abbiamo saputo che stai male. Ci dispiace tantissimo. Speriamo che ti passi subito e che guarisci presto."
A quel punto ho pensato che forse le vere amiche erano loro.
Ma nonostante tutto, quei messaggi mi hanno fatto ricordare che ero lì e che tra un po' avrei dovuto fare la chemio.
«Alessia, sei pronta?» disse la dottoressa Angela entrando in stanza con un sorriso falso.
«Pronta? E per cosa?» dissi preoccupata sapendo di cosa parlavamo
«Devi scendere per fare la chemio»
«Ma mi avevano detto che era tra un oretta»
«La sala è libera, quindi forse è meglio cominciare ora.»
Non ero pronta ne mentalmente che fisicamente.
«I miei genitori ancora non sono venuti.» dissi sottovoce, li ho iniziato ad avere paura, anche perché non avrei avuto nessuno accanto nella mia prima chemio.
«Ok, sono pronta» dissi girandomi salutando Rosa e seguendo la dottoressa.
Rosa pur troppo non poteva venire perché la dottoressa le ha detto che non poteva uscire fin quando non prendeva un kg.
Durante il mio percorso per andare nella sala, cercavo tra tutti i volti, quello di Deniel. Avrei tanto voluto che mi tenesse compagnia, facendomi sentire meno sola.
Ma poi lo vidi appena passai vicino al bar, era con una ragazza con una benda all'occhio la accarezzava, e la guardava intensamente. A quell'immagine mi fermai per poi iniziare a rattristirmi di più.
«Hey, viso bellissimo dove vai?» sentii una voce affannata da dietro.
«Ah ciao Dustin, sto andando...» li non riuscii a finire la frase perché le parole si bloccarono in gola, e tutto si realizzò.
«Vado a fare la mia prima chemio.» dissi tutto d'un fiato.
«La tua.. prima chemio?» disse iniziandomi a seguire.
Feci "si" con la testa perché se qualche minimo sforzo alla gola sarebbe uscito sotto forma di tono vocale, avrei iniziato a piangere.
«E la fai da sola? Non c'è nessuno che ti fa compagnia, cioè è la tua prima chemio. Hai bisogno i qualcuno che ti stia vicino no?»
Cazzo, si e quanto ne avevo bisogno.
«Ho capito bambola, ci sono io.»
A quel l'affermazione mi fermai di colpo.
«Cosa?» chiesi «Davvero mi farai compagnia?»
«Si.»
E tra un grazie e un abbraccio eravamo lì.
La dottoressa preparò tutto, per poi andarsene e lasciarci soli.
«Beh, non l'ho mai provata ma tu tranquillizzati e pensa a cose belle.» disse con la sua voce tranquillizzante.
«Si.. Ci provo.»
Passò del tempo a parlare, di una cosa e di un'altra.
Poi iniziai a sentire lo stomaco sottosopra.
Presi la bacinella e iniziai a vomitare.
Dustin mi teneva stretta la mano, e dal viso notavo le sue mascelle serrate.
Poi mi girai e presi il fazzoletto per pulirmi per bene la bocca, è la risciacquai con un bicchiere d'acqua.
«Come stai Alessia?» disse preoccupato il dolce ragazzo al mio fianco.
«Cado in basso.»
«Eh no. No, no, rialzati, c'è la fai. Sei qui, ma devi immaginare un altro posto, magari insieme a me. Ti aiuto ok? Chiudi gli occhi. Allora immagina un prato, io e te. Tanti fiori e il profumo dell'erba fresca e asciutta. Io ti prendo in braccio, e inizio a girare poi tu chiudi gli occhi e io ti do un bacio.»
All'ultima frase aprii gli occhi e trovai le sue labbra sulle mie. Mi sentii benissimo. Non stavo facendo più una chemio. Ero felicissima e mi diede una sensazione forte.
Poi si allontanò, e ci guardammo per un po'. A disturbare quel silenzio frastornante fu la dottoressa con la frase che aspettavo.
«Hai finito.»
Eppure erano passate ore, ma era sembrato pochissimo.
Uscimmo dalla sala, e Dustin mi teneva con un braccio sulle spalle.
Incrociai lo sguardo con Deniel ma... sinceramente anche se mi faceva molta tristezza, dovevo pensarci, pensare se davvero mi amava come diceva.
Mi accompagnò in stanza e mi salutò.
«Okay, ora riposati, e ci vediamo dopo.»
«Ok.»
Mentre stava andando via..
«Dustin..»
«Si?»
«..Grazie, davvero.»
Lui sorrise e sparì.

•YOU HOLD ME IN LIFE•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora