Decisioni

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Fissai il vuoto per ore, senza pensare a nulla.

Improvvisamente qualcuno entrò nella stanza e mi voltai.

Marcus era sulla soglia e mi guardava, sembrava preoccupato.

Mi avvicinai a lui: da quando ero diventata vampira era facile nascondere le vere emozioni.

Solo Aro poteva conoscerle perché aveva la capacità di leggere il pensiero.

Sprigionai il mio dono, per non destare sospetti.

-Sto bene, stavo solo cercando di ricordare- dissi sorridendo a mio marito.

-Ricordi chi ti ha distrutto?- chiese.
Riuscivo a sentirlo furente di rabbia, il mio dono aveva alleviato pochissimo le sue emozioni. Avevo bisogno di più esercizio.

-No- mentii -I ricordi sono sfuocati-

Gli diedi un bacio sulla guancia, poi corsi via dalla stanza, lasciandolo lì.

Le nuvole erano tornate, ne aproffittai per tornare alla tomba di Valentina.

Era l'unico posto in cui stavo bene, potevo starmene da sola tranquilla senza essere disturbata dalla mia famiglia.

Mi sedetti ai piedi dell'albero e chiusi gli occhi.
Una leggera brezza soffiava, portando l'odore di sangue umano.

Strinsi una mano attorno alla radice, cercando di resistere, ma fu tutto inutile perché dopo qualche secondo quella si sbriciolò.

Per istinto il mio corpo si alzò in automatico, pronto a uccidere.

Essendo già stata in passato una vampira, sapevo cosa comportava la resistenza al sangue umano.

Con fatica riuscii a piantare i piedi per terra e non respirai più per non inalare altro profumo di sangue.

Come la prima volta, percepii il veleno che rodeva la mia gola, alla ricerca di sangue.

Sapendo di non poter resistere ancora a lungo e il fatto che era vietato uccidere umani a Volterra, corsi verso un gregge di pecore e bevvi tutto il loro sangue.

Tornai a Palazzo dei Priori, non sapendo bene cosa fare.

Girovagai per i corrodoi senza una meta precisa, dopo non molto mi ritrovai davanti alla porta della stanza dove Corin controllava Sulpicia e Atenodora.

Entrai nella stanza, le due vampire stavano leggendo dei romanzi.

Appena notarono la mia presenza però, chiusero i libri e come saette si avvicinarono a me.

-Giada! Sei diventata una vampira!- esclamò la vampira bionda abbracciandomi.

Contraccambiai l'abbraccio, tentando di non frantumare la vampira.

Mi ero dimenticata fosse così scocciante controllare la propria forza sovrumana.

Una volta che sciogliemmo l'abbraccio, abbracciai anche la mia cognata.

-State qui con me- dissi stringendomi a loro.

Stavo esercitando il mio dono, per legarle a me.

Le due vampire accolsero bene la mia richiesta, appoggiando entrambe il capo sul mio petto.

Non trovavo giusto che Aro dopo la mia morte avesse dovuto "drogare" la sua consorte e quella di Caius.

Con tutto il rispetto erano degli esseri viventi, con dei sentimenti e non chissà quali preziosi tesori.

Dovevo trovare un modo per far cessare tutta questa tirannia, mio fratello nei secoli aveva fatto azioni giuste, ma era troppo ossessionato dal potere. Doveva rendersene conto.

Pensai alla mia morte.
Aro aveva deciso di rinunciare alla mia vita poiché aveva bisogno di Marcus per conquistare il mondo dei vampiri.

Aveva ucciso egli stesso sua sorella, con le sue stesse mani.

Corin.
Aveva ottenuto il suo posto tra i Volturi per sostituirmi, ma una volta che ero ritornata, era stata levata dall'incarico.

Una rabbia mi invase, Sulpicia e Atenodora alzarono il capo.

Evidentemente avevano avvertito il mio cambio d'umore.
Riattivai il mio dono, tranquillizandole subito.

Un pensiero cominciava a farsi largo nella mia mente, vendetta.

Aro meritava una lezione.
Per avermi ucciso, per aver mentito, per aver sfruttato.

Ma come avrei fatto se mio fratello poteva leggere ogni pensiero generato?

Pensai ad Aro, alla sua figura, cercando di capire qualche punto debole in lui.

Doveva averlo. Tutti hanno un punto debole.

Pensai alla sua strategia: si accerchiava di vampiri con doni potenti.

Certo! Esclamai mentalmente.

Avrei potuto usare un vampiro che riuscisse a contrastare il dono di Aro.

Doveva esisterne almeno uno al mondo che potesse farlo.

Allontanai delicatamente le due vampire dal mio corpo, sorrisi per non mutare il loro stato d'animo.

Spigionai il mio dono, le due vampire dovevano sentirsi legate al Palazzo dei Priori e non a me.

Un piano cominciava a formarsi nella mia testa: ora dovevo solo non farmi più toccare da mio fratello.

Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Giada ha l'intezione di vendicarsi, riuscirà nel suo intento? Aro lo scoprirà?
Al prossimo capitolo,
Luce di di diamanti 💎

Il mio viaggio a Volterra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora