Uraraka non appena uscì dalla sua stanza con una maglia larga bianco latte, che le arrivava alle caviglie, e un pantaloncino blu scuro sotto addosso, posò immediatamente i suoi occhi su Izuku seduto sul divano che scrollava le innumerevoli chiamate perse da parte della madre.
«Hey? Perché non la richiami?» disse d'istinto la ragazza un po' preoccupata per la situazione famigliare dell'amico.
Lei lo guardava, appoggiata con le braccia incrociate sul sedile del divano a due posti, mentre Deku aveva smesso di muovere il dito su e giù sullo schermo illuminato del telefono.
Lui si limitò ad annuire e scusarsi per poi prendere il giubbotto poggiato sul bracciolo del divano ed uscire per, a quanto si poteva presumere, richiamare la madre.
Si richiuse la porta dietro facendo tornare la solita atmosfera che viveva in quella casa. Quell'atmosfera che rendeva ogni secondo infinito ed interminabile, dando il tempo per riflettere su un qualsiasi argomento. C'erano tutte le luci accese ma sembrava buio pesto in ogni stanza, era pulito al massimo eppure dava l'impressione di una casa vecchia e malridotta a causa dei mobili non troppo moderni.
La ragazza si alzò e si avvicinò alla lettera di sua madre.
"il mio eroe, uh" pensò leggendo le parole della madre scritte con dell'inchiostro nero ormai asciutto da giorni.
Quanto voleva parlare effettivamente con la madre dal vivo. Sentire la sua voce, il suo respiro, vedere i suoi polmoni che si riempiono e svuotano di aria così da darle la possibilità di vivere un secondo in più. Sentire il suo calore quando la abbraccia, osservare i suoi occhi quasi sempre socchiusi o le guance che aveva ereditato da parte sua.
Era di nuovo nel "buio" di quella stanza a luci accese cosa che non erano i suoi occhi. Troppi pensieri, troppi problemi, è così che si dice no?
«Uhm, Uraraka?»
La sua luce la risveglio facendo tornare il mondo saturato e pieno dei colori che tanto amava. Il verde dei suoi capelli seguito da quello dei suoi occhi la risvegliavano sempre dai suoi mille pensieri.
«Tutto ok?» chiese Izuku notando che la ragazza lo stava fissando.
«Oh?, ah si» rispose ridacchiando in modo dolce.
«Oh, hai risolto con tua madre?»
«Mhm, le ho anche detto che per questi due o tre giorni rimarrò da te» sorrise come suo solito fare.
«Capisco»
«Ordino una pizza e ceniamo? Ti va?»
Uraraka annuì e si andò a sedere nuovamente sul divano mentre il ragazzo ordinava due margherite da una pizzeria vicina.
Passarono due ore a quando arrivó il fattorino con la cena.
Finirono di mangiare.
«Uraraka, io esco un pò»
«A-Aspetta, vengo con te.» disse quasi con l'affanno
«Meglio di no, non sembri avere una bella cera. Resta qui, tranquilla, non ci metterò tanto d'accordo?.» sorrise come suo solito, rincuorò la ragazza che decise di andare a letto poco dopo che sarebbe uscito.
Izuku si diresse verso la porta della dimora quasi insicuro sul da farsi, camminava piano e a scatti. Stava pensando se dovesse dirlo.
«Uraraka, ti amo...» questa frase uscì dalla sua bocca in modo lieve e quasi inudibile. La destinataria si girò, prima applicata a sistemare un attimo il divano per lasciar dormire, dopo, Deku.
«Cosa? Scusa, non ho sentito.» disse con lo sguardo confuso.
«Nah...nulla, dimenticalo.» fece una risatina nervosa e si decise ad uscire dalla casa.
«Chissà cosa ha detto.» ridacchiò leggermente mentre quel mormorio le rimbombava nella mente come un eco in una stanza completamente vuota.
Era relativamente tardi, più o meno verso le nove di sera. Era la vigilia e tutte le luci dei negozi, ristoranti ed altro erano ancora accese. Gli creava quasi una sensazione di nostalgia a quando era ancora un bambino e girava per queste strade mano a mano della madre. Osservava tutti quei bambini che, alla loro sinistra, avevano la mamma e, alla loro destra, il loro papà. Malinconica come nostalgia non credete?
Continuò a camminare osservando tutte quelle luci attorno a lui che, quasi, lo accecavano. Si fermò poi a una gioielleria che sembrava essere abbastanza economica.
«Buonasera ragazzo.» disse la donna dietro al bacone con la cassa.
«Buonasera a lei, se non la disturbo, stavo cercando un anello di fidanzamento.»
La signora attorno alla trentina fece una risatina e si alzò. Apri uno scaffale e prese qualche anello con dei piccoli punti di luce sopra.
«Ecco a te caro.»
Izuku guardò un pò tutti gli anelli presenti, erano belli, molto belli. Ogni occhiata sembrava come se ti potessi incantare in ogni cristallo che era stato saldato su quel cerchio di metallo.
Uno attirò la sua attenzione. Era color argento, quasi bianco. Il diamante sulla punta univa le due estremità circolari dell'anello. Era semplice ma allo stesso tempo ammaliante al solo incrocio con lo sguardo.
«Voglio questo.» pronunciò le seguenti parole indicando l'anello.
La donna lo prese e lo posò delicatamente in un cofanetto nero in pelle sintetica.
«Grazie di aver comprato da noi, giovane eroe.» disse la donna sorridendogli
«Grazie a lei.»
Izuku uscì dalla gioielleria e si diresse verso casa.
Camminò di nuovo per la stessa strada di prima ma stavolta era felice anche lui. Non aveva più quella sensazione nostalgica, voleva solo renderla felice in ogni modo. Passo dopo passo si avvicinava a quella che era la persona che voleva proteggere in ogni modo e, per la prima volta, si sentiva in grado di farlo.
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|izuocha| Dopo Quel Giorno {sospesa}
FanfictionOramai non sapevo più che pensare... la mia autostima scendeva poco dopo poco e lì non c'era nessuno ad aiutarmi... L'unica persona che amavo mi riteneva un ottima amica... Non riesco ad aiutare nessuno. Erano queste le parole che avevo per la test...