Il ragazzo uscì dalla porta e si incamminò a passo veloce verso casa.
È successo davvero?
Pensò mettendosi una mano tra i capelli e fissando il vuoto.
La sua mente era confusa, forse lei aveva capito o dalla sua reazione forse era rimasta scioccata.
Con la mente persa altrove, camminava in mezzo alla strada deserta, illuminata solamente dallo schermo del suo telefono.
Camminava e camminava mentre guardava i messaggi che gli erano arrivati da parte della madre.
Tutti messaggi con scuse che lo fecero sorridere.
Mentre scorreva, di scatto si girò.
Un brivido aveva percorso il suo corpo dopo aver sentito un rumore di passi.
A quest'ora c'è il coprifuoco.
Pensò girandosi attorno ma non vedendo nessuno continuò a camminare, ma non lo ignorò del tutto.
Cominciò a far scorrere un po' di potere per le vene, nel caso di eventuali attacchi.
Posò il cellulare nella tasca del pantalone e continuò a camminare.
La distanza fra lui e casa era ormai minima, doveva solo aumentare un po' il passo.
Ma appena ci provò, di nuovo un brivido e poi tutto buio.7:55 a.m
Ochako si stava dirigendo verso la scuola sperando di incontrare il ragazzo e chiarire la situazione accaduta ieri sera.
Mentre camminava vedeva ragazzi che correvano davanti a lei tra cui anche Kirishima e Bakugou, due suoi compagni di Classe.
Arrivata difronte alla scuola vide Iida, un amico suo e Di Izuku, che la stava aspettando.
<Iida, non è che hai visto Deku?> la ragazza si girò intorno alla ricerca di un capello verde.
Il compagno sentita la domanda fece subito un segno di negazione, la prese per il polso e la trascinò all'entrata dello Yuei.
Mentre camminavano per i corridoi, La mora notò che la presa dell'amico non mollava.
<Ehm, Iida puoi anche lasciarmi ora.> Disse innocentemente sentendo i dolori al polso.
Il ragazzo sentendo quelle parole si girò e abbassò lo sguardo sul suo polso.
Tolse di scatto la mano e con l'occhio si poté scrutare il suo viso divenire più rosso.
Mentre camminavano uno dietro all'altro arrivarono difronte alla loro classe.
Dominava il caos tra quelle mura e il professore ,dormiente in un sacco a pelo giallo, non aiutava a calmare gli animi degli alunni.
Appena entrato, Iida cominciò a calmare un po' tutti con scarsi risultati, ricevendo anche un insulto dal compagno Bakugou,facendo rimanere il corvino basito.
Uraraka si trattenne con sforzo dal ridere per la faccia dell'amico e gira la testa per cercare il verdino.
Di solito era seduto al suo banco, nei suoi pensieri a guardare tutti nell'aula con Katsuki che lo insulta ma ignorandolo, come se avesse chissà quante cose a cui pensare.
Pensandolo fu come vederlo lì, seduto al banco che subisce gli insulti del Biondino.
<Uh, Amichetta di Deku ,dov'è il nerd. Ho voglia di insultarlo.>disse Katsuki chiedendo alla mora.
Lei con lo sguardo fisso per terra pensando dove potesse essere, nel mentre che era persa nei suoi pensieri le arrivò un portapastelli dritto sul lato della testa.
Appena sentì il colpo, si girò dalla parte da dove era stato lanciato e vide Mina ridere.
<Bella addormentata, vieni si o no a sederti?>
la mora rise d'istinto e andò al banco dove erano sedute tutte le ragazze a parlare, ma sempre con quel pensiero nella testa.
<Oi,oi,oi mezzo ghiaccio, Dov'è quel nerd, Eh?>
disse Il Biondino diregendosi verso Todoroki che stava tranquilllo al suo banco.
<Non lo so> rispose con tono basso il ragazzo dai capelli metà rossi.
<MI STAI PER CASO SFIDANDO, UUH.> disse il ragazzo biondo con aria di sfida urlando, prendendo con una mano il colletto della tuta del rosso e mentre con l'altra produceva esplosioni.
<Cos'è tutto sto rumore.> Chiese il professore svegliatosi, annullando il potere di Bakugou e facendo segno a tutti di sedersi, dopo che tutti andarono ai loro posti, la lezione cominciò.
~•~•~•~••~•~•~•~•~•~••~•~•~•~•~•~••~Il silenzio regnava in quella stanza buia, a causa della benda legata agli occhi era per lui impossibile capire dove si trovasse.
Ricordava a malapena cosa fosse successo, gli tornò in mente solo il fatto che era "svenuto" per chissà quale motivazione.
Cercò di muovere le mani, ma gli fu impossibile a causa delle corde che gliele legavano ai piedi della sedia, così come anche le gambe, aveva anche una corda al collo non troppo stretta, forse per evitare di soffocarlo.
Non poteva muoversi in nessun modo.
《Bene,bene,bene chi abbiamo un po' qui?》dei passi e una voce gracchiante rimbombarono nella stanza, quel rumore di passi si avvicinava sempre di più alla sedia.
Le corde dei polsi furono strette tanto da fermare la circolazione in quel lato dell'arto. La mano di Izuku cominciò lentamente a formicolare diventando sempre più viola, la sensazione fredda quasi congelata era la stessa di come se quella mano fosse morta.
Un vera e propria tortura.
Vennero stretti ,dalla figura presente nella stanza assieme a lui, anche le altre corde.
Prima quella attorno al piede destro ,poi quella al piede sinistro e infine la mano destra. L'ultima che mancava era il collo.
《li senti? Tutti i tuoi arti freddi e privi di sangue, potrei mettere fine alla tua vita, rendere finalmente fine a questa tortura che stai vivendo, so cosa sopporti ogni giorno, so che vorresti che tutto ciò finisse, so che vorresti rincontrarlo...》
La mente del ragazzo fu come oscurata da quelle parole, indiche in un unica direzione, prendere il suo punto debole: suo padre.
L'unica persona che in quegli anni avrebbe voluto rivedere almeno una volta, che lo aveva abbandonato quando lui era piccolo lasciandolo solo con sua madre, vorrebbe rincontrarlo e forse, ne avrebbe avuto la possibilità a breve se avesse ascoltato quella voce.
Izuku annuì semplicemente come risposta, non ne diede una articolata e fece continuare a parlare.
Sulla testa, tra i capelli morbidi del ragazzo si sentì il freddo tocco di mani ruvide e ,all'apparenza, deboli, dalla testa passarono al viso strusciando le dita gelide sulle sue guance e infine si poté sentire il tocco forte e rude sulla corda attaccata al collo annodata larga a posta per farlo respirare.
《La senti?, La corda che si può stringere da un momento all'altro e farti fare una morte lenta e dolorosa, il fiato ti mancherà e piano piano le tue forze scompariranno, non potrai più proteggere chi ami, non potrei più essere un eroe, non potrai più vivere la tua inutile vita da moscerino.》
Come facevano a sapere tutta quella roba su di lui, che fossero stalker, criminali o forse qualcuno che lo aveva preso di mira?
Annuì nuovamente, accettando una qualsiasi proposta che si possa mettere difronte ai suoi occhi per poter uscire da quella situazione.
La mano sulla corda fu saldata con ancora più forza facendo salire un brivido dietro alla schiena al giovane eroe che non sapeva come reagire a quella situazione.
《Stupido cagnolino degli eroi, sei tu il ragazzino più vicino ad All Might, giusto?》
Il tono di voce si alzò notevolmente pronunciando il nome dell'eroe numero uno, la corda fu tirata in avanti e le labbra del rapitore si avvicinarono all'orecchio freddo del ragazzo che rabbrividì nuovamente.
Ma Izuku si limitò nuovamente ad annuire, accettando ogni replica e richiesta senza opporsi, sapeva che se l'avesse fatto sarebbe morto.
《Se vuoi evitare di morire, dovrai portarmi più informazioni possibili su di lui, hai capito?》
Il tono si abbassò nuovamente e la forza sulla corda fu diminuita.
《Se non lo volessi fare?》ribatte il ragazzo, la peggiore mossa che potesse fare era proprio quella, infatti fece innervosire la persona che lo teneva legato portandolo a stringere di più la corda al collo e facendo urlare Izuku che stava per rimanere senza voce. Intanto le mani e i piedi non li sentiva più, erano minuti che in quella parte del corpo non passava circolazione, erano gelidi cadavere.
《TU DEVI LIMITARTI AD ANNUIRE》un attacco d'ira sovrappose la calma e la volontà del rapitore che cominciò ad urlare in faccia al ragazzo bendato.
Dopo aver allargato la corda ripresosi dal suo attacco, il giovane eroe affannato riprese fiato e si limitò ad annuire di nuovo.
《Comunque se non vorrai collaborare sarò costretto ad influenzare anche la ragazza con cui ti trovavi ieri sera》
I ricordi nella testa di Izuku riaffiorarono, e l'angoscia di poter essere la causa di una qualsiasi ferita nei confronti di Uraraka lo rese malinconico, tanto da accettare le loro condizioni.
Come sempre, si limitò ad Annuire.
《bene e per essere sicuro che tu capisca bene, dovrò lavorare un po' con te.》
La benda rivelò gli occhi verdi scuro del ragazzo che fu accecato dalla luce dopo la slegatura della benda, desiderò che non fosse mai stata tolta.
I capelli azzurrini ricoprivano il suo viso e a pochi centimetri di distanza c'era il volto quasi rinsecchito Di Tomura Shigaraki, un membro della LOV, un agenzia di Villan che lo Yuei si stava trovando ad affrontare in quel periodo.
Alla sua sinistra c'erano vari strumenti, cacciaviti, chiavi inglesi, martelli, coltelli e cose del genere.
Applicato a osservare ogni singolo strumento su quel carrellino alla sinistra della sedia, vide la mano rinsecchita di Shigaraki prendere una chiave a pappagallo da delle cassette al di sotto del carello.
Poi più nulla buio e solo le urla strazianti di Izuku si poterono udire quella mattina nella stanza insonorizzata in modo che nessuno potesse riuscire a sentirlo.
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|izuocha| Dopo Quel Giorno {sospesa}
FanfictionOramai non sapevo più che pensare... la mia autostima scendeva poco dopo poco e lì non c'era nessuno ad aiutarmi... L'unica persona che amavo mi riteneva un ottima amica... Non riesco ad aiutare nessuno. Erano queste le parole che avevo per la test...