il segno di una mano sulla guancia di Izuku si stampò, rosso quasi sangue, sembrava indelebile.
La mano del destinatario dello schiaffo si alzò lentamente sul segno fatto sul suo viso, ma intanto il suo volto non cambiò, stavolta gli occhi la guardavano colmi di tristezza per poi formare le labbra in un flebile sorriso.
Allargò le braccia e prima che Uraraka potesse fare qualcosa fu avvolta da quest'ultime.
Un attimo estremamente silenzioso, ma se ci si applicava fino infondo si potevano sentire mille urla, pianti ma soprattutto tanti ringraziamenti da parte di entrambi rivolti a un essere superiore.
《Ragazzi mi dispiace davvero tanto interrompere questo momento così commovente》la voce femminile distrusse quel silenzio formatosi.
《Mi devo accettare che la ragazza stia bene》 Continuò facendo un flebile sorriso avvicinandosi ad Uraraka mettendole una mano dietro la schiena delicatamente.
《Quindi Midoriya-san la prego di aspettarci qui, può rimanere con Haruki》Concluse per poi portare delicatamente Uraraka nella stanza affianco a quella dove stava inizialmente.
"Aspetta...Ha chiamato Deku col -san o mi sbaglio?"
Pensò Ochako mentre la donna la faceva sedere su un lettino simile a quello di un ospedale.
La stanza era identica a quella che si trova in una tipica infermeria di una scuola, nulla in più nulla in meno tranne il freddo esagerato per mancanza di una stufa all'interno.
《Scusami.》 Disse Uraraka facendo girare l'altra figura nella stanza verso di lei
《Tu sai il mio nome...》 Continuo facendo capire la domanda che volesse fare alla destinataria.
《Oh mio santo, perdonami cara, sono stata scortese. Piacere di conoscerti, il mio nome è Kyoko Harada.》 Disse la Donna con aria quasi umile come se fosse una serva, tornò poi a cercare qualcosa nei cassetti.
《E...Dimmi Harada-san come mai conosci Deku?》chiese con una voce flebile ma udibile, Ochako non ricevette per i primi secondi alcun minima risposta.
Quando la ragazza stava per ripetere la domanda Kyoko si inginocchiò davanti ai cassetti paralleli al lettino dove Uraraka stava seduta e trovò ciò che cercava: una scatola.
《Intendi Midoriya-san?》 chiese la donna.
《Si.》
《Sono una vecchia amica della Madre e del Padre》disse velocemente quasi come per arrangiare il discorso.
Aprì delicatamente la scatola e ne tirò fuori una piccola siringa con una sostanza sconosciuta all'interno.
《Ha...Harada-san, cos'è quel liquido nella siringa?》chiese Uraraka abbastanza infastidita dal fatto che le stava per essere iniettata una sostanza di cui non sapeva neanche cosa fosse.
《Tranquilla non farà male, serve solo per farti stare meglio.》 Rispose Kyoko con un tono sadico avendo l'effetto contrario del rassicurare la ragazza che tanto voleva ottenere facendo rabbrividire la ragazza che voleva in tutti i modi sapere cosa ci fosse i quella siringa.
《Harada-san, mi dispiace ma se non so cosa c'è nella siringa non voglio essere iniettata nulla.》 Uraraka stava per alzarsi quando la mano della donna la bloccò sul lettino dove stava seduta.
《É solo per evitare che facciate brutti scherzi e per tenerti sotto controllo, non preoccuparti non voglio farti del male.》 di nuovo quel tono da sadica che fece rabbrividire nuovamente La ragazza che cominciò a sudare freddo fino a quando l'ago non entrò nella sua pelle e il liquido non entrò in circolo e ,quasi come se fosse una droga, si calmò.
Intanto nell'altra stanza Izuku stava giocando con Haruki, il figlio di Kyoko, non consapevole di ciò che stesse accadendo nell'altra stanza.
Mentre giocavano Deku poté udire un flebile urlo dalla stanza affianco, poggiò delicatamente il bimbo sul lettino dove stavano seduti ed andò a controllare.
《Uraraka, Kyoko, tutto ok?》 Chiese aprendo la porta e vedendo la donna difronte ad Ochako che sembrava senza vita.
Kyoko annuì lasciando andare Uraraka che scese dal letto e si avvicinò difronte ad Izuku stando uno difronte l'altro.
Lei alzò il viso incrociando lo sguardo di Lui.
La cosa che il ragazzo notò unicamente erano i suoi occhi marroni che lo fissavano senza vita.
《Harada-san...É successo qualcosa?》 chiese Deku preoccupato per lo sguardo dell'"amica".
Kyoko si limitò a negare con la testa e fare segno di uscire.Cinque minuti dopo erano tutti e quattro li, in quella piccola stanza.
Izuku era seduto sul letto col braccio attorno le spalle di Uraraka che stava appoggiata con la testa invece sopra la spalla del ragazzo.
La madre e il figlio erano seduti sopra a un divanetto li vicino in pelle.
《Ora che siamo tutti qui vorrei presentarmi in un modo migliore ad Uraraka-san》disse Harada mentre teneva in braccio il figlio dormiente.
《Piacere Io sono Kyoko Harada e il bambino che tengo in braccio è Haruki Harada, mio figlio. Noi non siamo giapponesi anche se abbiamo nomi provenienti dal Giappone, bensì veniamo da New York ma per problemi lì ci siamo dovuti trasferire in questo piccolo appartamento qui in Giappone. Ho trentasei anni mentre mio figlio ne ha otto.》 Si presentò per filo e per segno la donna in modo pacato e dolce dondolando il bambino fra le braccia.
《Uraraka-san sei stata a dormire per circa due giorni sono certa che sia il tuo corpo che il tuo quirk ne abbiano risentito. Sarà meglio che tu rimanga qui.》 affermò Kyoko alzandosi e poggiando Haruki sul divano mettendogli una coperta di lana sopra e un cuscino sotto la testolina.
《Ah dimenticavo- si fermò- Il nostro quirk è "Fire Vessel" letteralmente recipiente di fuoco. Come intuisci dal nome, nel nostro corpo abbiamo una grande scorta di calore e, come forse avrai potuto notare, indossiamo abiti molto leggeri, anche se mio figlio ancora deve svilupparlo del tutto. Posso utilizzare questo calore trasformandolo in fuoco e maneggiandolo dandogli qualsiasi forma io voglia. Purtroppo però è molto distruttivo e mi è difficile controllarlo del tutto poiché è un potere molto potente e rischierei di fare del male alle persone che amo-si ferma e accarezza un graffio sulla guancia del figlio con lo sguardo triste - perciò non lo utilizzo quasi mai》 Finì sorridendo.Finalmente dopo qualche giorno Uraraka si "riprese" e poté tornare a casa.
Prima di accompagnarla a casa Deku si permise di portarla al parchetto dove andavano sempre.
Stranamente aveva ancora uno sguardo cupo, eppure, normalmente, quando osservava le stelle era come se brillasse.
《Sai, le stelle sono belle quasi quanto te.》 affermò Izuku ricevendo come risposta un semplice:
《Baka.(Stupido)》 imbarazzato.
《Senti Deku, so che è già domani Natale, ma...non è che vorresti, cioè vorresti passarlo assieme a me?.》 disse guardandolo finalmente di nuovo con lo sguardo munito di Luce che Izuku voleva tanto vedere...
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|izuocha| Dopo Quel Giorno {sospesa}
FanfictionOramai non sapevo più che pensare... la mia autostima scendeva poco dopo poco e lì non c'era nessuno ad aiutarmi... L'unica persona che amavo mi riteneva un ottima amica... Non riesco ad aiutare nessuno. Erano queste le parole che avevo per la test...