Capitolo III: Planning

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Tony faceva avanti e dietro nella cucina personale degli Avengers e si passava le mani sul volto, come a volersi dare un tono.
-Come diavolo è potuto succedere? Come accidenti è entrata questa psicopatica?-
Gli Avengers avevano lo sguardo fisso a terra. Erano quasi tutti lì: Steve se ne stava sulla poltrona con aria seria e si teneva la il mento tra due dita pensieroso. Natasha era sdraiata sul divano con lo sguardo fisso sul soffitto, mentre Wanda e Visione erano in piedi dietro di lei. Visione sorreggeva la sua amata che era ancora scossa per aver utilizzato i suo poteri e per aver visto "quella psicopatica". C'erano Sam, Bucky e Alexis. Bruce non si trovava lì, ma era in dirittura d'arrivo, così come Rhodey.
Erano tutti sconvolti dall'accaduto, presi completamente alla sprovvista, gli Avengers non avevano nemmeno ben capito cosa volesse da loro quella donna.
-Non ne ho idea, Tony.- rispose Steve muovendosi mollemente sulla poltrona.
-Tu eri lì Cap, che cosa hai visto? Non avresti dovuto darle nemmeno il tempo di arrivare.-
Tony, da come parlava, sembrava deluso dal suo compagno di squadra, ma non lo era. Era solo spiazzato.
Voleva trovare qualcuno a cui dare la colpa, cosa che aveva sempre fatto, del resto.
-Tony indossavo dei jeans e l'unico oggetto che potevo lanciarle contro era un cellulare. E' arrivata su un enorme jet, ho fatto quello che potevo.-
Stark chiuse i pugni irritato e poggiò le mani sul bancone della cucina, scaricandovi il peso del corpo sopra.
-Per fortuna che Wanda era lì.- concluse.
-Già.- fece Tony. -Allora, dicci, come sono andate le cose di preciso?-
Steve poggiò i gomiti sulle ginocchia sporgendosi in avanti.
-Non è successo nulla di preciso. Io e Buc eravamo in terrazza, stavamo parlando del più e del meno ed abbiamo visto questo Jet arrivare che si è posato sul prato di fronte a noi. Quando ha aperto il portellone è uscita questa donna da sola, non ha detto nulla, non ha detto chi fosse. Ha solo iniziato a spararci ed aveva una buonissima mira, siamo riusciti a ripararci grazie al suo braccio.- indicò James -Stava per puntarci contro un missile, così istintivamente ho pensato che se fossimo scesi al suo livello non lo avrebbe puntato contro l'edificio almeno.-
-Ed ha rovinato il mio bel prato. Di nuovo. Sempre rovinato.- fece Tony.
-Esatto. Dopodiché sono arrivate Wanda e Lexie e grazie a Wanda l'abbiamo rimandata indietro. E il resto lo sai, ha minacciato me e Bucky.- concluse il capitano.
In quel momento a Tony cadde l'occhio oltre la figura di Steve, dove si trovava Barnes, seduto sul bordo del tavolo in vetro.
Poi però quello che vide non gli piacque. Alexis, che non si era nemmeno accorto che fosse uscita, talmente preso dalla situazione, era tornata con una valigetta del pronto soccorso e l'aveva piazzata sul tavolo accanto a James che si era voltato verso destra con la fronte aggrottata ad osservarla.
-Piccola, cosa.. staresti facendo?- chiese Stark.
Anche Steve si voltò ad osservarla.
-Questi due sono feriti, hanno bisogno di essere almeno disinfettati e incerottati.- disse.
Steve sorrise di soppiatto. Quella ragazza era proprio incredibile. Si voltò e piantò lo sguardo in quello di Tony, che, nonostante la discussione della mattina stessa, non aveva ancora ben chiare le idee della ragazza, nè di Barnes, ed era infastidito ad ogni suo interesse verso l'uomo.
La spia prese un batuffolo di cotone rovesciandovi sopra quasi tutto il disinfettante che aveva e cominciò a tamponare le ferite di James.
Aveva graffi ovunque e la canotta bianca che aveva indossato da pochi minuti si era macchiata di sangue, quindi probabilmente aveva delle ferite anche sul petto e sulla schiena che però erano coperte.
Lo passò sul braccio destro e poi sul volto.
-Agente Moore...- cominciò James.
Lui deglutì imbarazzato trovandosela così vicina al volto. Pensò che fosse delicatissima e il suo tocco leggero lo fece sentire... bene.
-Agente Moore, sei gentile, ma io e Steve siamo super soldati, lo sai. Non sento alcun dolore.-
Bucky puntò gli occhi in quelli della ragazza, scuri e profondi come dei pozzi.
Gli sembrò preoccupata.
-Ehm, n-non importa, le infezioni vengono a tutti e le ferite vanno medicate e il sangue deve smettere di uscire.- Rispose lei.
Lo disse in fretta e in modo meccanico. Aveva distolto lo sguardo da lui, puntandolo a terra mentre scartava i vari cerotti, che il soldato d'inverno si fece applicare senza replicare.
Essere curato in quel modo lo aveva fatto sentire strano e gli aveva dato, nonostante non sentisse dolore per quei quattro graffi, una sensazione di sollievo che non provava da anni.
-Ecco fatto.- disse lei.
Poi si spostò su Steve, che si fece curare senza dire nulla, anzi quasi le porse il viso dove aveva le ferite.
Bucky pensò che allora fosse normale amministrazione.
Tony, che aveva osservato la scena della medicazione di Barnes in silenzio e con gli occhi ridotti a due fessure, si placò e scosse la testa rassegnato.
-Allora..- riprese Ironman. -Avete idea di chi possa essere questa donna? Avete osservato bene tutto? Qualche simbolo sul jet, sul suo abbigliamento, cosa indossava? Qualche dettaglio delle sue armi?- fece un giro intorno al bancone per avvicinarsi di più ai suoi compagni e si appoggiò con la schiena ad esso.
-A parte i capelli più rossi di quelli di Natasha e la mascherina rossa io non ricordo altro. Sai, mi stava pestando.- rispose Cap.
Alexis mise un cerotto anche sullo zigomo di Steve e concluse il suo giro da crocerossina.
-Grazie, tesoro.- le aveva detto Steve prima che lei se ne andasse a posizionarsi accanto a Tony.
L'uomo l'aveva guardata con le braccia incrociate e serio.
Lei l'aveva notato. -Che c'è? Vuoi essere medicato anche tu?-
-Fai poco la spiritosa.-
-Le sue armi erano diverse..- incominciò Bucky -Credo fossero di matrice russa.-
-E da cosa l'hai intuito?- chiese Tony.
-Esperienza, Stark.-
Alexis, accanto a Tony, si portò una mano al mento con fare pensieroso, cercando di ricordare dei dettagli.
Steve lì osservò entrambi e sorrise, rendendosi conto di quando fossero diventati simili.
-Hai detto anche abbigliamento, Tony?- chiese lei.
Il suo interlocutore annuì.
-Beh..- riprese la giovane. -Indossava una meravigliosa tutina rossa e nera.- si grattò la fronte continuando a pensare. -Ed aveva un accento strano.-
-Russo?- chiese Tony.
-Mmh, no, non proprio, però era un accento duro.-
Ci fu un silenzio durante il quale tutti gli Avengers picchiettavano con il piede, con un dito, si guardavano intorno, pensando ad altri dettagli.
-Capitano Rogers,- iniziò Visione. -Ha detto che vi ha minacciato, giusto? Si ricorda che cosa ha detto con precisione? E' qualcuno che cerca vendetta nei vostri confronti.-
Steve ci pensò socchiudendo gli occhi. -Ha detto.. Che tutti gli altri erano già morti e che avrebbe finito anche noi..-
Detto ciò Steve si alzò di scatto e si girò verso il suo migliore amico che si bloccò nella posizione in cui stava.
Bucky scosse la testa. -Accidenti Steve..-
-Gli altri sono già morti..- ripeté Steve.
Alexis scattò in piedi.
-Steve, l'accento era tedesco!-
-Quindi..- Tony fece qualche passo in avanti gesticolando con le mani. -Ricapitolando. Una psicopatica assassina con una mascherina nera. Colori rossi. E' interessata al vostro passato, visto che 'Tutti gli altri sono già morti'.- Puntò lo sguardo sul soldato d'inverno. -Ehi, non è per caso una vecchia amica soldatessa d'inverno?-
Bucky aggrottò la fronte e scosse la testa con un'espressione come a dire 'Ma sei stupido?'.
-Cosa?! Non so se te lo ricordi,ma i restanti li aveva uccisi Zemo- fece una pausa -Steve, io temo che sia legata a qualcun'altro.-
Il capitano rimase serio.
Allora Alexis cominciò a preoccuparsi. Steve era davvero troppo serio.
-Steve, dobbiamo preoccuparci?- chiese.
-Non lo so, sinceramente.- rispose lui. -Non credo sia un avversario potente, il problema è che credo sia folle.-
Tony alzò le sopracciglia -Beh, la follia non è necessariamente un male!-
-Steve.- parlò Natasha che era rimasta stranamente silenziosa. -Di chi stiamo parlando, quindi.- non era proprio una domanda.
L'uomo sospirò. -L'unica cosa che mi viene in mente è che possa essere la figlia di Johann Schmidt.-
-Cosa!?!- chiese Lexie -La figlia di Teschio Rosso?-
-Non dovrebbe avere circa...- cominciò Tony -..una settantina di anni?-
Alexis annuì, ma non capendo. La donna che aveva visto aveva circa la sua età, intorno ai 23 anni.
-Come dissi qualche anno, fa..- Bucky si avvicinò agli altri quattro che stavano davanti al bancone della cucina. -Io e Steve non siamo stati gli unici ad essere trasformati dal siero.-
Quando le arrivò vicino, Alexis si accorse che un angolo del cerotto che aveva messo sulla tempia del soldato d'inverno si era leggermente staccato.
Con l'indice glielo toccò rimettendolo al suo posto e Bucky, colto alla sprovvista, le sorrise impacciato di nuovo e lanciandole uno sguardo veloce.
Tony ghiacciò di nuovo con gli occhi la giovane, la quale lo ignorò completamente.
-Esatto.- disse Steve che aveva un piccolo sorriso sulle labbra -Schmidt potrebbe aver usato il siero su sua figlia, averla fatta crescere velocemente ed averla congelata prima della sua morte.-
-Non prima, ovviamente, di averla allenata ad usare armi da fuoco.- disse Tony
-E poteri magici.- concluse la ragazza.
-Oh giusto, i fasci di luce.- rispose Tony.
-Oh mamma mia.- Alexis si passò entrambe le mani sul volto.
Come poteva dire Steve che quella donna non era pericolosa?
Era folle, era forte come lui e James, sapeva usare le armi da fuoco e possedeva la magia.
Non sarebbe stato facile, soprattutto per il fatto che avesse la magia e gli avengers non ne avevano mai vista una così, quindi non sapevano cosa aspettarsi. Non sapevano cosa fosse in grado di fare e non sapevano quali fossero i suoi punti deboli.
-Bene, io direi di metterci all'opera.- sentenziò Natasha.
-Decisamente sì.- cominciò Steve -Cerchiamo di capire dove è diretta. Almeno sapremo dove si trova, qual è la sua base e che cosa sta escogitando per questa sua vendetta.-
Natasha si alzò dal divano -Io posso cercare di tracciare il percorso del suo jet.- disse avviandosi verso la porta scorrevole della cucina -Vi chiamerò non appena avrò qualche indizio.-
-Ottimo.- disse Steve.
-Noi scaviamo nel passato e cerchiamo di capire cosa sta macchinando quella psicopatica.- ordinò Tony.

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