Capitolo IX: Follia Pura

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-Il piano di Synthia Schmidt non è distruggere la terra. L'ha detto fin da subito.-
Spiegò Tony mentre si dirigeva a passo svelto verso la stanza dove era imprigionata Alexis.
-Il suo piano è distruggere voi due, perchè avete fatto fuori il suo paparino.-
-Cosa vuole fare a Lexie, cosa ha visto il dottore?- chiese Thor agitato, dietro di lui.
Anche Steve e Bucky camminavano al suo fianco.
-Vuole iniettarle un siero come il vostro.- fece indicando i due soldati. -In più questo siero la renderà sua schiava asservita. Le ordinerà di uccidervi, ed ha la certezza che voi non vi opporrete ad Alexis.-
Bucky fu percorso da un brivido di terrore ed anche Steve.
Si voltarono per guardarsi reciprocamente, per darsi sicurezza l'un l'altro.
Non avrebbero mai lasciato che una cosa del genere potesse accadere.
Bucky, agitato, chiuse gli occhi per qualche secondo ed inspirò profondamente. Non poteva crederci, era di nuovo la causa della sofferenza di qualcuno.
Aveva adorato Alexis fin dal primo momento in cui aveva posato i suoi occhi su di lei. Adorava tutto di lei in primis i suoi occhi color cioccolato, così profondi, che lo scrutavano sempre curiosi. Sapeva che c'era un legame con quella ragazza, un legame particolare che non aveva mai avuto con nessuno. In meno di una settimana si era fatta strada nel suo cuore, rivelandogli il suo passato ed il suo segreto più nascosto.
Ogni volta che la vedeva era come la prima volta.
Ricordò le sue mani soffici che quella mattina stessa aveva stretto tra le sue. Non avrebbe mai voluto lasciarla andare. E probabilmente se non l'avesse lasciata, Synthia non gliela avrebbe rubata da sotto il naso.
Non poteva permettersi di perdere una persona che avesse un tale effetto su di lui, una persona che stava risvegliando in lui emozioni che non provava da almeno cinquanta anni.
Doveva sopravvivere, voleva che sopravvivessero entrambi: avrebbe tanto voluto passare ancora molto tempo insieme a quella ragazza che ormai da giorni occupava fissa i suoi pensieri.
E in più non si sarebbe mai perdonato di non essere riuscito a proteggere una cara amica di Steve, l'unica persona, l'unico appiglio che Bucky aveva nel mondo moderno.
Steve aveva notato il volto dell'amico farsi ancora più scuro di quanto già non fosse.
-Buc.- lo chiamò.
James si voltò di nuovo a guardarlo.
-La salveremo.- affermò il capitano convinto.
-Non c'è dubbio.- si intromise Tony. -Ecco, quella dovrebbe essere la porta. E' aperta, ci sta aspettando.-
Gli avengers si irrigidirono, capendo che erano vicini al loro obiettivo.
Avanzavano lentamente verso la porta dalla quale si vedeva l'inizio di una ringhiera. Capirono quindi che per accedere effettivamente alla stanza, bisognava scendere.
Si avvicinarono e si affacciarono dalla balaustra.
Bucky, Steve e Tony strabuzzarono gli occhi nel vedere Alexis dall'alto.
La trovarono in una specie di dormiveglia, legata a quel lettino, con delle strette cinghie in cuoio a tenerla ferma.
Il cuore di Bucky ebbe un tuffo. Steve rimase calmo, mentre Tony iniziò a respirare rumorosamente. E questo non giovava certo alla missione, così Steve, accucciato accanto a lui, gli toccò un braccio metallico per tentare di rassicurarlo.
Poi Steve sorrise. Quella ragazza in poco tempo era riuscita a mandare in tilt buona parte degli Avengers.
I loro pensieri furono interrotti da un rumore di tacchi che si faceva sempre più vicino.
Sotto la balconata c'era un altro ingresso alla stanza, da cui era appena entrata Synthia Schmidt.
-Strano che i tuoi amici non siano ancora arrivati!- cinguettò lei.
Alexis non le rispose, ancora stordita, mosse solo leggermente la testa in direzione della sua voce. Synthia, dopo il suo risveglio, l'aveva stordita di nuovo, per non farsi rompere troppo le scatole con le tante domande che le faceva l'agente.
La pazza si guardò intorno e sbuffò.
-Beh, tanto vale avvantaggiarsi!- esclamò.
La osservarono prendere dal tavolo una siringa contenente un liquido violaceo. James riconobbe il liquido bluastro contenuto nelle sacche sul tavolo, che Synthia aveva usato per creare la sua nuova formula, ed ebbe un altro brivido al ricordo di ciò che aveva passato lì dentro. Il pensiero che anche Alexis rischiava di passare in una situazione del genere rischiò di sgretolargli il cuore.
Quando vide che con quella siringa, Synthia si dirigeva verso la giovane, Bucky non ci vide più.
Balzò giù dalla balaustra atterrando esattamente su Synthia, facendo volare a metri di distanza quella maledetta siringa.
Alexis nello stesso istante riuscì ad aprire le palpebre e a vedere che qualcuno era finalmente lì per lei. Un lieve sorriso le si dipinse in volto.
-James.- riuscì a sussurrare.
Quel sussurro provocò nel soldato d'inverno una scarica elettrica che gli arrivò dritta al cuore.
Si voltò leggermente per osservarla, per appurare che fosse stata davvero lei a chiamarlo con quella voce dolcissima, che gli sembrava di non sentire da mesi.
Nello stesso istante Synthia riuscì a colpirlo, scagliandolo lontano da lei e da Alexis, mentre tutto il resto degli Avengers raggiungeva il piano sottostante.
Tony si piazzò di fronte alla pazza minacciandola con una mano tesa in avanti.
-Liberala!- aveva detto a Steve, indicando Alexis con la testa.
Iron Man iniziò a sferrare colpi contro la Schmidt che però riusciva prontamente ad evitare tutto con una velocità mai vista prima.
Thor e Natasha, al fianco di Tony, sferravano calci e pugni, mentre Bucky, stordito, tentava di rialzarsi, rendendosi conto che Skadi era molto più forte di un normale super soldato.
Strange e Loki si scambiarono un'occhiata d'intesa. Il dio dell'inganno alzò una barriera protettiva intorno allo stregone e quest'ultimo iniziò ad aprire l'occhio di Agamotto, con l'intento di attuare il piano iniziale di Alexis: riportare Skadi ad essere la Synthia non potenziata.

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