Entro dirigendomi nella palestra, il luogo in cui avrei fatto il mio ingresso. I corridoi sono deserti e silenziosi, tanto da far rimbombare il ticchettio dei miei tacchi. Più mi avvicino, più cresce la voglia di far rosicare Samantha Clark, la regina di questa scuola, la ragazza che mi ha fatto sprofondare nell'abisso della commiserazione verso me stessa. Davanti a me ho la porta grigia che segna l'entrata alla festa. E se non riuscissi a fare niente? E se avessi di nuovo una ricaduta? 

<Che fai non entri?> una voce mi risveglia dal mio stato stato di trance. Mi volto verso e trovo il ragazzo nuovo. Un brivido mi percorre la schiena, probabilmente sarà il freddo. Questo vestito non copre molto.

<Se stai aspettando me puoi andare pure> rispondo calma. Ora che lo squadro bene è di una bellezza disarmante. Il suo addome è avvolto da una camicia nera di seta aderente mentre per la parte inferiore ha indossato un pantalone classico nero e delle scarpe semplici anch'esse nere. 

<Ti vedo nervosa, se hai bisogno di calmarti sono disponibile> entra lasciandomi sola. Comprendo solo dopo un po' il significato. Decido di lasciar perdere e di fare come ha fatto lui. Entro.

La sala è addobbata con striscioni e decorazioni a forma di stella sul soffitto. Ai lati ci sono vari tavoli e due banconi che servono bevande, ovviamente analcoliche dato che parliamo di un ballo scolastico. Se non erro dopo ci sarà un'altra festa in un locale poco distante dalla mia posizione attuale. 

Cammino a testa alta andando dritta al tavolo in cui siede la tanto amata regina Clark. Indossa un abito rosso fuoco corto brillantato con dei tacchi a spillo dello stesso colore. Non è vestita male in fondo, ma non è molto nel mio stile. 

Mi siedo sull'unica sedia libera, quella accanto alla sua. Il tavolo si zittisce e l'attenzione cade sulla sottoscritta. Tra tutti noto quegli occhi ancora per me ignoti.

<Chi ti credi di essere per sedermi al mio fianco?> starnazza come una gallina.

<Cara non ti ricordi di me? Mi deludi > faccio la finta offesa. Tutti mi guardano curiosi, molte persone si sono riunite intorno a noi per ascoltare la conversazione. 

<Bellezza come ti chiami?> mi dice il fratello della vipera. 

<Melissa Johnson> dico. Strabuzzano gli occhi per lo stupore.

<Hai messo giù qualche chiletto eh> esclama Richard. 

<Sai non me n'ero accorta!> sbotto sarcastica. Il tipo carino fa un sorrisino di apprezzamento. 

<Johnson un po' di trucco, un vestito e una dieta non ti renderà mai come me> mi sorride provando ad umiliarmi. 

<Io non ho detto di voler somigliare ad un'oca> adesso sono io a sorridere.

<Stupida verginella del cazzo ti sei scavata la tomba da sola> si alza in piedi incazzata.

<Ops, mi sono dimenticata di dirti che non sono più vergine> metto una mano sulla bocca fintamente.

<Ah! Preferisco scavarmela da sola la tomba anziché lasciarla nelle tue mani> mi dirigo verso il bancone a prendere un po' di punch. Lei mi segue e mi tira i capelli. Mi scanso e le tiro uno schiaffo che la fa paralizzare. <Non mi toccare> 

<Puttana come ti permetti!> urla infuriata.

<Ti sei confusa, non sono io quella che la da appena vede un uccello> rispondo più calma. Gli studenti che hanno seguito il discorso, rilasciano un "uh" in coro. Veniamo interrotte dal preside e i professori che a quanto pare mi hanno riconosciuto dato che mi sorridono. Non so se ve l'ho già detto ma ero una studentessa modello, mi appassionavo molto alle materie scientifiche. Ora preferisco la letteratura e la storia ma mi piacciono anche le altre. Amo molto la letteratura italiana che ho studiato grazie ad un corso facoltativo lo scorso hanno. Sono italo-americana, mia madre è di Lecce, in Puglia. Amo il Salento, i mari, le terre e tutto ciò che la circonda. Se vi chiedete come si sono conosciuti i miei genitori, beh... semplice, mia madre si trovava a Boston. per vacanza e si sono incontrati. Come in un classico romanzo, si sono innamorati e si sono sposati.

<Che succede qui?> tuona il preside.

<Stavamo solo chiacchierando> rispondo facendo un sorriso totalmente finto.

<Bentornata signorina Johnson, siamo felice di riavere una delle studenti migliori nella nostra scuola> mi saluta la professoressa di matematica. 

<Anche io lo sono professoressa Smith> esclamo.

<Oh che mi prenda un colpo se è diventata più bella di prima, mia cara> dice il professore di storia. Anche lui mi ricordava come la cicciona studiosa a quanto pare.

Ciao a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto anche se un po' corto. Baci Mely... :) 


𝘝𝘦𝘯𝘨𝘦𝘢𝘯𝘤𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora