capitolo 1

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Ero lì, stesa sul mio letto ancora spiazzata dalla notizia che lui mi aveva appena dato, non lo avrei seguito, tantomeno avrei pianto, almeno non davanti a lui. Lo avrei lasciato andare tutto....per il mio orgoglio.

***

Mi svegliai a causa dei raggi aranciati che filtravano dalle tende ora mai rovinate. Mi stiracchiai e controllai l'ora, considerando che alle 7:30 sarei dovuta essere al locale dove lavoro e data anche la vicinanza tra casa mia e il locale, non ero particolarmente in ritardo.

Lavoravo ora mai da quasi un annetto in un locale al centro di Sheffield: 505. Diciamo che lavoro lì giusto per potermi mantenere, e per coltivare la mia passione, la musica.

All'inizio condividevo l'appartamento con lui quindi sostenere le spese era più facile, ma lui è lo stesso che se né andato per seguire il suo sogno lasciandomi sola. Si è traferito al centro di Londra da oramai un pò, avrei potuto seguirlo e magari fare una carriera un pò più dignitosa lì, ma ciò significava essere dipendente da qualcuno, ma avevo fatto troppi sforzi per raggiungere l'indipendenza. Dentro di me in realtà sapevo che centrava anche il mio orgoglio smisurato, ma difficilmente lo avrei ammesso.

Mi alzai dal letto per fare una rapida doccia, scelsi poi dei vestiti non troppo appariscenti e mi truccai in modo semplice.

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Scesi di sotto e uscì chiudendomi la porta alle spalle

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Scesi di sotto e uscì chiudendomi la porta alle spalle. Arrivai al piccolo locale in poco. <<ciao Joe>> <<hey, ciao Marc>>, sorrisi al ragazzo dietro al bancone intento ad asciugare dei bicchieri.

Andai nei camerini dietro il palco per esercitarmi un pò con la chitarra elettrica. Di solito facevo cover di canzoni già esistenti rivisitandole un pò, rare erano le volte in cui invece componevo io qualcosa, ma capitava. Sentì la porta del camerino cigolare <<hey, Joe come va?>> <<oi jack, da quanto non ti fai vedere?!, si sentiva la tua mancanza>> << effettivamente da un pò, ma sono stato parecchio impegnato con il lavoro>> <<oh immagino, comunque ora devo andare, ma il mio numero c'è l'hai, quindi usalo>> << si signora>>, uscì dal camerino lasciandogli una pacca sulla spalla.

Io e Jack ci siamo conosciuti qualche anno fa grazie a lui, abbiamo legato molto, ma i rapporti sono andati a perdersi quando lui, si è trasferito. L'ho sempre trovato un bel ragazzo, capelli neri e occhi verdi, ma niente in confronto a i suoi occhi color miele.

Salì sul palco, e notai che c'era anche più gente del solito. Iniziai a suonare le prime canzoni dimenticandomi quasi di tutto il resto, la musica per me era questo, una valvola di sfogo che riusciva a farmi dimenticare qualunque cosa, forse anche lui.

Finito di suonare ero distrutta ma sopratutto sudata, scesi dal palco salutando le persone che erano al disotto ricevendo in risposta degli applausi.

Mi diressi subito verso il banco degli alcolici e mi feci servire uno shottino di vodka, mi affiancò dopo non molto jack. <<non ti ricordavo così brava>> <<si diciamo che sono migliorata>> <<hai più avuto contatti con lui?>> sapeva di non dover pronunciare il suo nome in mia presenza, era diventato un pò come un tabù. <<no, non ci siamo sentiti da quando è partito>> <<cioè da due anni!>> esclamò alquanto scioccato. <<shhh, non urlare, comunque si e forse e meglio così>> <<perché?>> <<perché mi farebbe solo male risentirlo>> tenni la mia espressione impassibile. <<ma comunque ora non mi sembra il momento di pensare a cose del genere>> dissi buttando giù lo shottino godendomi a pieno il bruciore della vodka in gola.

Solo verso le 2:00 feci ritorno nel mio appartamentino mettendomi subito a letto data la mia stanchezza.


Ok primo capitolo corto, ma prometto che si allungheranno pian piano. Se vi fosse piaciuto vi invito a lasciare una stellina. Detto questo

Sayonara

I'm proud - Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora