capitolo 5

48 1 0
                                    

Il letto disfatto, la camera in disordine, il telefono pieno di messaggi e chiamate senza risposta, erano queste le uniche cose che vedevo oramai da settimane. Non avevo la forza di alzarmi, ne di fare nulla, incolpavo di questo la mia costante nausea, ma quest'ultima era causata proprio dal fatto che non mangiavo probabilmente da giorni.

***

<<Joe, io scendo a comprare delle cose, a pranzo verranno dei miei amici>> Abby mi sussurrò queste parole all'orecchio svegliandomi dal mio sonno <<va bene>> le risposi di rimando mettendomi di nuovo sotto il lenzuolo.

Erano ormai passate un paio di settimane dal mio trasferimento eppure dovevo ancora trovare lavoro, o meglio un lavoro che mi piacesse realmente, fare la barista non rientrava proprio nelle mie corde, ma per ora dovevo accontentarmi. Io e Abby invece avevamo legato ancora di più, con jack ci sentivamo ogni giorno o in chiamata o tramite messaggi, non avrei mai voluto perdere i rapporti con lui.

Solo quando mi resi conto che l'ora di pranzo si stava avvicinando mi alzai per farmi una doccia e prepararmi.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<sono tornata>> vidi entrare dalla porta Abby con tante, forse troppe buste piene di cibo <<devono venire a casa degli amici o dei giganti scusa?>> rise alla mia domanda ironica <<degli amici ma ho fatto anche una scorta per il resto della settim...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<sono tornata>> vidi entrare dalla porta Abby con tante, forse troppe buste piene di cibo <<devono venire a casa degli amici o dei giganti scusa?>> rise alla mia domanda ironica <<degli amici ma ho fatto anche una scorta per il resto della settimana>> sbuffai, e mi avvicinai per darle una mano a sistemare tutta quella roba.

Preparammo anche il pranzo per noi e i suoi amici e aspettammo il loro arrivo apparecchiando anche la tavola.

Sentimmo bussare dopo non molto alla porta, andò ad aprire Abby ed io la seguì. <<ciao ragazzi>> gli salutò lei stringendoli un un abbraccio <<ciao Abby>> le risposero in coro i ragazzi ricambiando il suo abbraccio. <<piacere io sono Joe>> mi feci avanti porgendogli la mano che ben presto fu stretta da un ragazzo abbastanza alto occhi verdi e capelli biondi <<piacere James>> <<io sono Michael>> il secondo a presentarsi fu un ragazzo molto più alto, capelli azzurri e occhi tendenti al giallo, << Adrian>> disse molto semplicemente l'ultimo ragazzo accennando un sorriso, era forse tra tutti il più carino, capelli di un marrone molto scuro quasi nero e occhi di un verde intenso, anche lui come gli altri era alto e magro. <<il pranzo è pronto comunque>> esclamò Abby attirando l'attenzione di tutti. <<allora andiamo a mangiare che sto morendo di fame>> si lamentò James.

Iniziammo a mangiare e parlare e si dimostrarono tutti molto simpatici. <<oh comunque anche Joe suona>> <<wow davvero? cosa?>> chiese incuriosito il biondo<<la chitarra elettrica>> << loro hanno una specie di band>> aggiunse Abby indicando i ragazzi <<in realtà ancora non è una band dato che ci manca il pezzo principale>> <<cioè?>> <<un o una cantante>> ci furono piccoli attimi di silenzio <<beh in verità oltre a suonare canto>> aggiunsi <<oddio ma è fantastico!>> esclamò James al dir poco entusiasta. <<potresti entrare a far parte della nostra "band">> mimò le virgolette <<mi farebbe piacere>> avrei dato tutto pur di poter tornare a suonare. <<allora uno di questi giorni possiamo vederci così ci fai sentire qualcosa>> <<o allora datemi i vostri numeri così ci mettiamo d'accordo>>

Il pomeriggio passò abbastanza in fretta, i ragazzi se ne andarono non molto tardi lasciando da sole me e Abbey. <<oi, senti Joe, ti devo chiedere un favore>> si avvicinò Abby al divano sedendosi accanto a me <<dimmi>> cacciò dalla tasca due biglietti porgendomene uno che afferrai scrutandolo<<mi accompagneresti a questo concerto?>> lèssi il nome della band e quasi mi mancò un battito, "arctic monkeys" <<no>> le ridiedi il biglietto tornando a guardare il telefono <<oh dai perché no?!>> <<perché no>> non avrei mai potuto rivederlo non credo l'avrei retto <<ok ok va bene>> sbuffò tornando in camera sua. Forse ero stata un po' troppo meschina nei suoi confronti, alla fine lei non sapeva nulla della storia tra me e Alex.

Bussai alla porta della sua camera e poco dopo mi venne ad aprire. <<scusa non avrei dovuto risponderti così, ma se ti va posso dirti del perché non voglio andare>> annuì sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi.
Le raccontai tutto per filo e per segno tralasciando forse solo qualche dettaglio.

<<mi dispiace, non fa nulla se non vieni al concerto troverò qualcuno altro con cui andarci>> mi abbracciò sorridendomi <<anche se credo che vederlo non si una brutta idea>> aggiunse staccandosi dall'abbraccio <<non credo>> <<avrai qualcosa da dirgli, potrebbe essere l'occasione per farlo>> <<certo che ho tante cose da dirgli, ma non è niente di bello>> ridemmo entrambe buttandoci insieme sul letto continuando a parlare fino a notte.


Si i capitoli si allungheranno pian piano, diciamo che ora sono Capitoli di passaggio per far prendere una forma alla storia. Detto ciò

Sayonara

I'm proud - Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora