Capitolo 8

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Smisi di buttare i soldi da uno psicologo, non ne avevo poi così tanti, provai altri mille modi per togliermi la sua faccia dalla mente ma non c'era verso, lavorare fino a non farcela più, uscire con altre persone, cantare, suonare, erano tutti rimedi inutili, lui era sempre lì, il suo tocco delicato, la sua voce, il suo profumo, il suo ciuffo sempre ordinato erano ovunque nella mia testa e stavo iniziando a pensare di impazzire.

<<si sono io perché?>> risposi finalmente dopo qualche secondo.
<<il signor Turner la cerca dice di volerle parlare>> rimasi per un minuto buono a fissare il bodyguard senza parole, mi aveva vista e riconosciuta e addirittura voleva parlarmi, senti un senso d'angoscia salirmi nello stomaco, accompagnato da della rabbia.
Mi girai un attimo verso Abby che mi guardava con un sorriso <<vai e fagli il culo>> risi alla sua battuta.
<<va bene dove dobbiamo andare.>> risposi finalmente al bodyguard <<mi segua>> disse semplicemente cominciando ad avviarsi, <?io vado verso la macchia joe, buona fortuna ti aspetto la>> disse la mia amica facendomi
un sorriso mentre mi allontanavo da lei.
Arrivammo nel backstage che si trovava dietro il palco. C'erano 4 camper, penso uno per ogni componente del gruppo. L'uomo davanti a me bussò a uno dei 4 chiedendo il permesso di entrare ricevendo una risposta affermativa.
<<le ho portato la ragazza come mi aveva chiesto>> mi affacciai dentro per vederlo, e da vicino era ancora più bello aveva un aria più sfatta ora ma rimaneva di una sensualità assurda<<perfetto grazie mille, se può lasciarci da soli un attimo>> sembrava un po' incerto il bodyguard <<non si preoccupi non gli farò del male, almeno spero>> dissi ridendo un po' nervosamente guadagnandomi un sorriso da entrambi, <<va bene vado qualunque cosa mi chiami>> <<si certo non ti preoccupare>>, l'uomo mi lancio un ultima occhiata prima di lasciare il camper.
Vidi alex avvicinarsi a me e inaspettatamente mi abbracciò, non ricambia subito anzi ci misi un po', ma sentendo il suo profumo e quel calore famigliare mi venne quasi automatico allacciargli le braccia al collo, ma dopo poco mi staccai, sentendo rimontare la rabbia.
<<basta>> dissi con tutta la fermezza di questo mondo, <<cosa c'è? perchè volevi vedermi?>> rimase  in silenzio forse per un po' troppo perche ero tentata di andarmene e stavo quasi per, ma lui fu più veloce di me a prendermi per il polso e riportarmi vicino a lui, forse un po' troppo, feci un colpo di tosse per cercare di fagli capire di lasciarmi il polso.
Lui fortunatamente capi al volo scusandosi.
<<allora?>> incalzai io, volevo andarmene, stargli così così vicino era pericoloso per me, non so quanto sarebbe durato il mio autocontrollo ma non penso così tanto.
<<non saprei neanche da dove cominciare>> disse lui dopo qualche attimo di silenzio. <<possiamo partire dal fatto che sei un pezzo di merda>> dissi io acida, lui rise leggermente, e io mi stavo ancora più snervando e quindi provai ad uscire un altra volta dal camper, lui però mi affetto di nuovo per il polso <<ok ok no scusa, non ti stavo prendendo in giro e solo che, non so mi era mancato questo tuo modo di fare sempre schietto>> io provai a trattenere un sorriso perché mancavano anche a me i nostri battibecchi basati su cose stupide, ma questa non era una cosa stupida, anzi.
<<in ogni caso, non saprei da dove iniziare perché si hai ragione sono stato uno stronzo, avrei dovuto dirtelo molto prima che sarei partito per londra, avrei dovuto almeno chiederti di venire con me, avrei dovuto essere più presente quando potevo, avrei dovuto renderti più partecipe della mia vita, avrei dovuto essere un miglior fidanzato, e non lo sono stato e mi dispiace non sai quanto..>>
io tirai sul con il naso provando a tenere le lacrime <<queste sono belle parole alex davvero molto ma direi che è tardi>> <<io-lo so, so che è tardi, ma c'è qualcosa che posso fare per farmi perdonare?>> io risi per il nervoso però <<farti perdonare? se io non fossi venuta qui oggi non mi avresti più cercata, non te ne sarebbe importato  più nulla>><<non è vero>> sussurò lui  ma io oramai avevo iniziato <<chissà con quante ragazze sei uscito, con quante hai scopato, con quante ti sei scritto, senza minimamente importartene di me di come stavo di cosa facevo, di con chi ero, ho buttato centinaia di euro da uno psicologo del cazzo per ottenere cosa? nulla, un emerito cazzo se non un vuoto dentro incolmabile e fidati ho provato in tutti i modi a riempirlo, quindi puoi andartene a fanculo tu e le tue scuse del cazzo alex>> conclusi in discorso senza versare una lacrima, non mi sarei mai permessa di piangere davanti a lui urlandogli contro quanto mi fosse mancato. Lui rimase lì a guardarmi senza dire nulla solo dopo poco trovo il coraggio di rispondermi <<secondo te io come sono stato?>> <<ah non lo so sei tu che hai deciso di andartene>> <<joe non mi sono scritto con nessuna ne tantomeno ho scopato con una ragazza che non fossi tu dopo la nostra rottura, mi sarebbe piaciuto riuscire ad andare avanti così facilmente, magari, e invece no non riesco mi manchi in una maniera che nenache puoi immaginare, ogni secondo sento la tua mancanza>> <<eppure sei stato così tanto egoista da andartene dicendomelo solo
la sera prima per pensare alla tua carriera del cazzo>> in verità ero molto orgogliosa di dove fosse arrivato in così poco, sapevo che aveva talento, davvero tanto, ma questo non gli dava il diritto di lasciarmi li da sola <<sai, se mi avessi chiesto di venire con te forse avrei anche accettato ma dato che non l'hai fatto ho immaginato ti fossi tolto un peso e quindi ti ho facilitato il lavoro, prego ora sei libero di fare ciò che vuoi scopati chi vuoi esci con chi vuoi e quando vuoi, ma dimenticati di me>> <<joe, ti prego>> <<no alex non mi farò trattare come uno straccio un altra volta, ho una dignità grazie a dio e non intendo buttarla per un ragazzo a cui non frega poi così tanto di me>> <<come puoi dire questo?>> <<alex una persona che ci tiene non ti lascia abbandonata a te stessa andandosene dalla mattina alla sera>> risposi molto più calma quasi sussurrando mentre lo guardavo con una faccia di disprezzo mischiata a nostalgia, a quel punto non sapeva davvero che rispondere <<quindi finisce qui la conversazione?>> chiesi impaziente <<vorrei solo dimostrarti che mi dispiace davvero>> <<che a te dispiaccia mi interessa poco, perché quando te ne sei andato non sembrava ti dispiacesse, non mi hai nenache baciata>> <<non pensavo volessi>> <<e fosse il bacio quello che non volevo guarda, non volevo che te ne andassi tutto qua ma ora mai è tardi>> lui mi toccò il viso con una mano e quasi distinto mi appoggia a essa, mi era mancato il suo tocco così delicato sulla mia pelle eppure no, non esisteva che io potessi perdonare un comportamento del genere solo con queste stupide belle parole. <<Alex devo andare>> sussurrai <<si scusa, pensi che riusciremo a vederci in futuro?>> <<io non penso di volerti vedere..... non lo reggerei, non riuscirei a resisterti>> <<e allora non farlo>> risi amaramente <<ho una dignità da mantenere te l'ho già detto>> gli diedi un bacio a stampo veloce, sarebbe stato questo il nostro bacio d'addio che mi aveva privato quando se ne era andato?

spazio autriceeew
spero vi piacciaaaa questo capitolo

I'm proud - Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora