Capitolo 2

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Lo accompagnai solo alla stazione per salutarlo. Sarebbe stato un addio? un arrivederci?, chi poteva dirlo. A nessuno dei due sfuggì una lacrima neanche per sbaglio, non ero l'unica tra i due ad avere un orgoglio molto grande, ma forse io più di lui ne avevo e questo è stata la causa della rottura della nostra coppia.

                                                                                               ***                                                                              

Aprì lentamente gli occhi stropicciandoli, controllai il telefono che avevo appoggiato sul comodino accanto al letto. Notai subito subito un messaggio da parte di Jack. "come mi hai detto tu ho usato il tuo numero, volevo chiederti se ti andasse di uscire a fare due passi questa mattina" "si, per me va bene. A che ora facciamo?" aspettai pochi secondi prima di ricevere una risposta "11:00?" controllai l'ora notando che erano appena le 9:30 "ok allora ci vediamo davanti al solito locale 505" "ok a dopo" 

Spensi il telefono appoggiandolo di nuovo sul comodino, mi alzai anche se a fatica e poi mi iniziai a preparare con molta calma. 

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Uscì di casa dirigendomi verso il locale che a quell'ora era sicuramente vuoto

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Uscì di casa dirigendomi verso il locale che a quell'ora era sicuramente vuoto. Intravidi da lontano i capelli neri di Jack e velocizzai il passo avvicinandomi a lui. <<buongiorno>> <<giorno>> iniziammo a passeggiare per le stradine di Sheffield fermandoci di tanto in tanto in qualche negozio. <<sto morendo di fame>> piagnucolai fermandomi. <<conosco un bar non molto lontano da qui, se ti va possiamo andarci>> <<a me basta mangiare>> risposi ricominciando a camminare. 

Dopo non molto arrivammo davanti ad un bar molto carino, fuori aveva dei semplici tavolini bianchi, ma dentro era la parte più bella, sembrava uno di quei bar da film americano tutto rosa. 

Ci sedemmo in un tavolino e ordinammo qualcosa da mangiare, io dei pancake e lui un muffin al cioccolato. <<Joe stavo pensando proprio ieri, perché non ti trasferisci a Londra anche tu?>> in quel momento quasi mi strozzai con un boccone <<perché dovrei trasferirmi a Londra?!>> <<ieri notavo quanto tu sia diventata brava, e pensavo che a Londra avresti molte più possibilità di debuttare>> pensandoci bene non aveva tutti i torti, forse mi avrebbe fatto anche bene lasciarmi alle spalle questa città piena di orribili ricordi, e tutti, o quasi, riportavano a lui, dal locale in cui lavoro ai pochi amici che ho. <<potrebbe essere una buona idea effettivamente>> riflettei a voce alta. <<l'unico problema sono i soldi, non so se riuscirò a pagare volo e appartamento>> <<potresti sempre trovarti qualcuno con cui condividere l'appartamento in modo da dividere le spese>> <<tu sei un genio>> rise molto probabilmente per la mia faccia stupita ed emozionata allo stesso tempo. 

Mi accompagnò a casa e ci salutammo. Entrai e salì subito al piano di sopra a prendere il mio Mac. Feci qualche ricerca sui voli per Londra, e anche dei costi di alcuni appartamentini, mi stupì dei prezzi che non erano poi così eccessivi come mi aspettavo. In quel momento il mio unico pensiero era andare lontano, lontano da questo paesino accogliente quanto pieno di brutti ricordi per me.

Una volta finito di fare altre ricerche, mi incominciai a preparare per dirigermi al locale, dove vidi jack fuori con una sigaretta tra le labbra. <<non hai perso il vizio da come posso vedere>> <<purtroppo no, non so veramente come tu ci sia riuscita>> <<ah non chiedermelo perché in realtà non lo so neanche io>> <<alla fine cosa pensi di fare, vuoi trasferirti a Londra?>> <<mi hai fatto riflettere, e credo che forse si meglio asciarmi alle spalle Sheffield, ha troppo ricordi>> <<hai già visto qualche appartamento carino lì?>> <<si, e non sono neanche così costosi>> <<bhe se hai bisogno di una mano per preparare degli scatoloni o per trovare altri appartamenti chiamami>> <<allora magari vieni domani mattina a casa mia, così iniziamo>> rise <<ti vedo impaziente>> <<lo sono. Comunque ora è meglio entrare che senò faccio tardi>>

Quella sera finì anche più tardi del solito. <<sono venuto con la macchina, vuoi un passaggio?>> mi domandò jack <<si ti prego sono distrutta>> <<ok allora andiamo>> arrivammo alla macchina e partimmo verso casa mia. <<tu invece l'hai più sentito?>> chiesi in un momento di totale silenzio <<si, a volte ci capita di sentirci>> <<e come sta?>> <<bene, mi sembra stia bene>> <<sono felice per lui>> accennai un sorriso girandomi verso il finestrino osservando le stelle. 

<<siamo arrivati>> <<vuoi fermarti a dormire?, si è fatto tardi>> <<nah figurati>> <<insisto>> <<va bene, tanto comunque domattina sarei dovuto tornare qui>> si slacciò e scendemmo entrambi dall'auto. Aprì la porta di casa e accesi le luci. 

<<la stanza in cui puoi dormire è questa, c'è anche il bagno>> gli indicai una stanza sul corridoio. <<ok, grazie e buonanotte>> <<figurati, buonanotte anche a te>> andai nella mia stanza e lui nella "sua". Indossai la solita maglia lunga che usavo come pigiama e mi addormentai appena toccai il cuscino cullata dalla musica che avevo messo nella cassa accanto a me. 

A svegliarmi furono di nuovo i raggi del sole che filtravano dalle tapparelle, dovrei seriamente farle aggiustare. Scesi per farmi una tazza di caffè e trovai giù jack intento a farsi una spremuta d'arancia. <<buongiorno>> dissi sbadigliando <<oh buongiorno, non ti avevo vista>> si versò l'aranciata nel bicchiere e si mise seduto al tavolo seguito da me. <<allora vogliamo iniziare a vedere gli appartamenti?>> propose lui <<certo, prendo il Mac e torno>> salì in camera mia a prenderlo e poi riscesi mettendomi di nuovo  seduta. Iniziammo a vedere altri appartamenti, e devo dire che erano uno più bello dell'altro nonostante la loro grandezza che non era una delle migliori. 

<<io direi che questo è perfetto>> <<effettivamente si, non è troppo piccolo, è esattamente al centro, è per due persone, e il prezzo non è poi così alto>> <<allora cosa vuoi fare? lo affitti?>> annuì in risposta. <<ora dobbiamo vedere anche per l'aereo però>> <<direi di si>>.

Stemmo fino ad ora di pranzo a vedere i voli Sheffield-Londra e alla fine trovammo il più conveniente che sarebbe partito il 25 febbraio, quindi tra poco meno di una settimana. <<hai fame?>> chiesi stiracchiandomi per essere stata 3 ore e passa seduta. <<in realtà si>> <<perfetto allora cucino qualcosa, ma prima direi che è meglio andare a prepararci>> <<sono d'accordo>> 

<<non so cosa cucinare, tu che vuoi?>> <<per me è uguale>> <<così non sei utile>> dissi provocandogli una risata <<ho capito, ordiniamo una pizza, come la vuoi?>> <<con formaggio>> (mi fa male scriverlo) telefonai una pizzeria non molto lontana e ordinai le nostre pizze che arrivarono dopo non molto.

La sera stessa preparai uno scatolone con le cose più essenziali da portare, non erano tante ma avevano tutte un significato importante. Andai a dormire molto tardi dato il mio scarso sonno dovuto molto probabilmente al trasferimento. Sarebbe stato un nuovo inizio, forse.



Ok i primi capitoli sono i più brutti lo so ma pian piano diventeranno più belli spero. Se volete lasciate una stella.

Sayonara 





I'm proud - Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora