Un anno dopo Ivar, seduto sul suo carro, ammirava la sua donna combattere come una Valchiria.
Le aveva insegnato a combattere e le aveva restituito la parola, rendendola appetibile agli occhi di molti uomini e alleati che spesso erano in visita.
Lei sorrideva alle loro avances poi, come faceva ogni volta, si avvicinava a lui e si metteva alle sue spalle, passando sia come protetta che come protettrice del vichingo stesso.
I due si amavano molto, passavano ogni giorno insieme e se durante la giornata non riuscivano a vedersi, aspettavano con trepidazione la sera.
Freja era rimasta comunque molto silenziosa, diventando prima sua amica poi sua confidente ed infine la sua donna, dopo che un uomo ci aveva provato in presenza di Ivar che si era trattenuto a fatica dal lanciargli un coltello alla gola.
Da quel giorno lei aveva iniziato a girare con uno dei suoi coltelli legati alla cintura e con i capelli intrecciati in modo da richiamare quelli del norreno che non poteva essere più orgoglioso di così.
Quel giorno si stavano allenando con arco e frecce quando vennero attaccati.
Freja lo aiutò a nascondersi in un cespuglio, attirando poi l'attenzione dei guerrieri su di sè.
Hvitzark arrivò insieme a Ubbe e caricarono il fratello sul suo carro, partendo poi all'inseguimento: quella ragazza era diventata come una loro sorella, riuscendo ad appianare le divergenze tra di loro, rendendoli più uniti che mai .(piccola interruzzione: per chi avrà visto la serie questo libro non rispecchia minimamente quello raccontato dagli episodi; se leggete le mie opere vi accorgerete che adoro il lieto fine e la gente che va d'accordo perciò trovete questo anche qui. Buona lettura!)
Arrivarono alle spalle degli assalitori proprio quando Freja, per non vedersi costretta a tornare un ostaggio, decise di saltare nelle acque scure che correvano sotto di lei.
I soldati, con le spalle al muro e senza più un ostaggio per riuscire ad uscirne sani e salvi, vennero trucidati senza pietà.
Quella era una dichiarazione di guerra in piena regola.
Una settimana dopo ci fu lo schieramento degli eserciti, da una parte i Norreni, dall'altra i Sassoni.
Vi fù un incontro, al centro del campo di battaglia, tra i capi dei due eserciti.
Ivar, accompagnato dai fratelli Ubbe e Hvitzark, da una parte, dall'altra il principe Alfred insieme al vescovo Heahmund e ai suoi migliori guerrieri.
Dopo aver chiarito che non vi era la benchè minima possibilità di evitare lo scontro, le due parti si girarono e ritornarono verso i propri eserciti.
Uno dei fedelissimi del principe però, non mantenne il patto di non aggressione fino al ritorno in posizione accanto ai propri eserciti.
Vedendo che il Senz'Ossa, così chiamavano Ivar, era lontando dagli altri, si girò, pronto a colpirlo con la spada.
Ivar, intuendo la sua mossa, si era girato con un coltello in mano quando una fraccia trapassò il collo dell'uomo, passando da sinistra a destra.
Il soldato cadde a terra e gli occhi di tutti si concentrarono sul cavaliere norreno che sopraggiungeva al galoppo.
"Non è possibile..."Freja era caduta in acqua, riuscendo ad uscire dal fiume grazie ad un tronco caduto e al fatto di non indossare un armatura. I soldati sassoni, armati di tutto punto, non ebbero la sua stessa fortuna.
Ci mise una settimana a tonare al campo e quando arrivò, trovò pochissimi uomini che la informarono della battaglia.
Mangiò, il più infretta che potè, la sua porzione di carne, un guerriero affamato rischia di sbagliare anche il colpo più facile.
Indossò la sua armatura, prese le sue armi da cui mancava il suo coltello che, probabilmente aveva Ivar, salì sul suo cavallo, regalo anch'esso del norreno, e si precipitò verso il campo di battaglia.
Sbucò dalla foresta trovandosi davanti i capi dei due eserciti che discutevano.
Decise di rimanere ferma a guardare, notando però che alcuni guerrieri del suo esercito l'avevano vista così fece loro segno di stare fermi.
Si accorse immediatamente che uno dei fedelissimi tramava qualcosa così, ignorando tutti i suoi principi e gli insegnamenti di Ivar, si precipitò da lui.
Aveva già preparato l'arco così non dovette nemmeno perdere tempo ad estrarre la freccia dalla faretra, colpendo il fedelissimo al collo, uccidendolo sul colpo."Ci vuole ben più che un pugno di soldati sassoni per uccidermi.
Dovresti saperlo Ivar, io non mollo così facilmente!"
Il norreno voleva scendere da lei per accetrarsi che stesse bene ma il corno dell'avanzata sassone li distrasse.
Partecipò anche lei alla battaglia, pur essendo stanca, e rimanendo sempre sotto l'occhio vigile dei tre fratelli che l'aiutarono come meglio poterono.
Fu un trionfo: il principe e il vescovo dovettero arrendersi alla loro bravura nell'arte della guerra nonostante fossero la maggioranza, firamndo un patto di non aggressone con cui cedevano anche parte delle terre lungo la costa e la città di York.
Quella notte i norreni festeggiarono con un enorme banchetto e mentre tutti ballavano attorno al fuoco, i due amanti si ritrovarono sotto la notte stellata.
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Alone I will fight for you
RomanceUna ragazza, maltrattata e ribelle, decide di vivere da sola, nella foresta, combattendo contro tutti coloro che volevano imprigionarla.