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Freja correva.
Scappava dai soldati del re Aelle.
Dopo anni di soprusi e sofferenze combatteva con tutta sé stessa per qualcosa che le avrebbe salvato la vita.
Saltò un tronco e riprese a correre sempre più velocemente.
Finì su di una strada.
La strada che conduceva al castello del re.
Continuò a correre.
I soldati erano veloci sui loro cavalli ma lei, figlia di un norreno e di una sassone, era cresciuta tra i boschi e sapeva perfettamente come seminare i suoi avversari tra la vegetazione.
Saltava tronchi, schiva a cespugli e spostava rami che potevano intralciarla.
Una strada sterrata comparve davanti a lei.
Stava per attraversarla ma un ramo, non visto, la fece inciampare e cadere.
Cadde in mezzo alla strada.
Si stava rialzando quando delle voci le fecero voltare la testa.
Un drappello di uomini, dietro ad un carro trainato da un cavallo bianco si stava dirigendo verso di lei.
Si erano fermati e la stavano osservando.
Passò velocemente lo sguardo su ognuno di loro, fermandosi soprattutto sul soldato sul carro.
Aveva un elmo liscio che gli copriva la testa mentre la bocca era coperta da una sciarpa alzata fin sopra il naso.
I suoi occhi azzurri la fecero tremare.
Sentì i cavalli dietro di sé così si alzó e continuò a correre.
Corse fino alla riva di un fiume.
Si fermò vicino alle acqua cristalline e si voltò. Aspettava di vedere i soldati giungere al galoppo ma non vide nulla.
Rimase in attesa per minuti che le sembravano ore ma nessuno venne fuori dalla boscaglia.
Si rilassó.
Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi.
Finalmente era libera.
Osservò il suo riflesso nell'acqua azzurra.
Una ragazza comune, abbastanza alte, con gli occhi scuri e i capelli castani. Sarebbe stata anche bella se non avesse avuto tutte quelle cicatrici sulla schiena e sulle spalle.
Re Aelle e il vescovo della città, cattolici entrambi, odiavano i norreni e cercavano in ogni modo di scacciarli dalla città.
Lei, purtroppo, non poteva scappare, era una schiava. Ma adesso era libera.
Bevve qualche sorso d'acqua, incantata ancora ad osservare il suo riflesso quando vide un uomo, accanto a lei.
Eppure era da sola; osservò l'uomo, alto, capelli biondi e occhi azzurri, che continuava a guardarla.
Giró di poco la testa e quando lo vide provó a correre, a scappare anche da lui, ma non le fu possibile.
Era circondata.
I soldati che aveva visto lungo la strada l'avevano circondata e stavano per catturarla di nuovo.
L'unica via di salvezza era il fiume.
Si voltò e provó a saltare ma delle mani le impedirono qualsiasi movimento.
Le bloccarono le braccia, la fecero inginocchiare poi una mano le afferrò i capelli e tirò indietro, facendole alzare la testa.
L'uomo dagli occhi di ghiaccio, che prima era sul carro, ora era davanti a lei, in piedi.
Aveva vent'anni, abbastanza alto, con un fisico muscoloso.
Tranne le gambe, quelle erano avvolte in una strana armatura che sembrava dover reggere tutto il peso del corpo. Aveva anche una stampella, su cui si appoggiava, come se non riuscisse bene a stare in piedi.
Le si avvicinò zoppicante e, quando le fu vicino le sorrise, in modo crudele.
'Perché i soldati di Aelle ti stavano inseguendo?'
Freja girò gli occhi, evitando il suo sguardo.
Una mano le strinse le guance, con forza, mentre l'uomo parlava di nuovo :
'Perché gli uomini di re Aelle ti stavano inseguendo donna?! Rispondi!'
Freja si ritrovò obbligata a guardare l'uomo negli occhi.
Erano colore del mare in tempesta, con lampi di luce blu.
Rimase incantata ad osservarli. Era attratta da quello sguardo crudele ma allo stesso tempo dolce che le ricordava molto lo sguardo che le riservava il vescovo quando, accompagnato da dei cortigiani, la vedeva girare per il castello.
Avrebbe voluto rispondere all'uomo ma anni ed anni in cui veniva maltrattata perché rispondeva o parlava, le avevano insegnato a rimanere in silenzio.
Così aprì la bocca e la mosse, come se volesse rispondere, senza far uscire un suono.
'Non parli?'
Scosse la testa.
'Allora rispondimi!'
Scosse ancora la testa. Non poteva.
Voleva.
Desiderava riuscire a parlare, a cantare di nuovo ma non poteva, non riusciva.
Venne lasciata andare e cadde rovinosamente per terra.
'Legatela e portatela all' accampamento.
Lasciatela nella mia tenda.
Fatele un bagno e rendetela presentabile, sarà la mia serva. '
Si girò e zoppicó verso il carro, vi salì sopra e sparì tra le foglie, lasciando con lei solo due soldati.
Le legarono le mani e le caviglie con le loro Cinture, se la issarono in spalla e la trasportarono fino all'accampamento.
Entrarono nella tenda del vichingo zoppo e la incatenarono ad un palo che sosteneva il soffitto.
Una volta incatenata, sicuri che non potesse scappare se ne andarono.
Rimase lì per tanto tempo. Sicuramente adesso era buio.
Aveva sentito gli uomini fare la ronda, parlando tra di loro e aveva sentito il rumore di animali.
Aveva appoggiato la testa sulle ginocchia, che aveva raccolto al petto, e stava per addormentarsi quando il vichingo entrò nella tenda.
La guardó per qualche secondo prima di avvicinarsi e liberarla dalle corde.
La sollevò di peso e la portò verso un angolo della enorme tenda dove era stata sistemata una grande bacinella con dentro dell'acqua.
Sgarbatamente la fece sedere per terra, le si sedette dietro, tenendola tra le gambe e si allungò per prendere uno straccio.
Freja lo vide prendere uno dei suoi coltelli che teneva alla cintura e quando lo avvicinò alla sua schiena cercò di spostarsi ma lui glielo impedì, stringendo la presa sulla spalla destra.
'Non ti muovere.'
Infilò la lama tra la pelle e il colletto della tunica bianca, ormai rovinata e sporca, e con un rapido movimento la tagliò.
Un taglio pulito e verticale per permettergli di pulirle la schiena.
Fù proprio la visione di quest'ultima a fermarlo.
Era piena di cicatrici e di ferite, vecchie, nuove e in via di guarigione.
Alcune stavano ancora sanguinano leggermente.
Il vichingo rimase sorpreso.
Le torture che infliggeva ai nemici erano crudeli ma non aveva mai visto nessuno ridotto in quelle condizioni.
Provó, per la prima volta in vita sua, pietà.
Ebbe pietà di quella ragazza torturata e cresciuta in quel modo per lunghi anni.

Alone I will fight for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora