Mi sentii una sciocca. Dovevo saperlo. Strinsi i pugni e mi avvicinai.
"Ciao ragazzi" dissi, sforzando un sorriso.
"Non pensavo ci fossi anche tu qui!" parlò la mora. Già, nemmeno io.
"Faccio solo un salto, mi sa che andrò via presto..." risposi, lasciandomi scappare un'occhiata fugace verso di lui. Non mi guardava, aveva preso a parlare con un suo amico.
Mi morsi il labbro, trattenendo un sospiro. Lo dovevo immaginare, era sempre così dopo. Freddo, distaccato.
"Vado a prendere qualcosa da bere" mi scusai, allontanandomi dai gemelli.
Mi diressi verso il tavolino su cui erano posate caraffe e bottiglie. Mi versai della sangria, solo per testare se fosse all'altezza della mia. La facevo sempre alle cene, d'estate. Era la ricetta di mia zia, stendeva tutti col suo gusto fruttato. Schioccai la lingua, non era male. Troppo dolciastra, però. Sentii dei risolini provenire dall'interno della casa. Incuriosita, mi avvicinai. Arianna e Vanessa, la sua migliore amica, stavano preparando qualcosa in cucina.
"Vi serve una mano?" mi proposi, non avendo nulla da fare.
Arianna mi chiese se potevo portare fuori il vassoio con la carne da cuocere. Annuii e mi incamminai verso il giardino. Passai sul prato, gli steli d'erba mi accarezzavano i piedi lasciati scoperti dai sandali. Arrivata, adagiai il piatto sul tavolo di fianco alla griglia. Un ragazzo, girato di spalle, mi ringraziò. Era impegnato ad attizzare il fuoco, una birra in mano.
"Romeo?" dissi piano, pensando di conoscerlo. Smise di stuzzicare le fiamme, girandosi con un sorriso brillante. Era lui.
"Carola, ciao!" si chinò per salutarmi, era altissimo. Il suo profumo lo seguì, mentolo e colonia maschile.
"Quanto tempo... Come stai?" mi chiese, posando la mano libera sulla mia spalla. L'altra l'avvicinò al volto, portando la birra alle labbra carnose. I suoi occhi azzurri mi guardavano, in attesa. Mi riscossi, rispondendogli. Io e Romeo Barbuti eravamo amici di famiglia. Un tempo andavamo sempre in vacanza assieme. Crescendo, però, ci eravamo persi di vista. Fui sorpresa per quel motivo di trovarlo a grigliare a casa dei Carpioni, altri nostri compagni di viaggio. Non sapevo avessero riallacciato i rapporti.
"Che bello rivederti" gli dissi, ancora col sorriso in volto. Mi aveva fatta ridere, ricordandomi un aneddoto di quando eravamo piccoli. La sua presenza mi rincuorava, mi sentii meno sola. Avrei avuto qualcuno con cui chiacchierare, avevamo tanto da raccontarci!
"Grande grigliatore!" una voce ci interruppe, facendo girare il ragazzo verso il portico. Era Gregorio. Si doveva essere avvicinato mentre io e Romeo chiacchieravamo.
I due ragazzi si diedero una pacca sulla spalla, sorridendo.
"Greg" lo salutò Romeo, facendo finta di togliersi un cappello immaginario. Fece addirittura un mezzo inchino. Erano amici?
Rimasi imbambolata tra i due ragazzi. Li guardavo con il mento alzato verso l'alto, ero nettamente più bassa di loro. Un senso di insicurezza mi accarezzo il cuore. Cercai di scacciarlo via.
"Conosci Carola?" chiese Romeo all'amico, portando la sua attenzione su di me. Gregorio aspettò un lungo istante prima di rispondere, poi annuì. Non disse niente, fece solo un cenno col viso. Non si sforzò neanche di dire un semplice "sì".
"Ci conosciamo" risposi invece io, una punta di amarezza nel tono. Gregorio se ne accorse. Mi fissava con quel suo sguardo impenetrabile. Mi faceva venire voglia di correre a casa e abbandonare tutto. "May-day, may-day!" urlava il mio cuore.
"Fantastico..." commentò Romeo, rigirandosi verso la griglia.
"Vado a chiedere se c'è ancora bisogno di una mano!" quasi urlai, mentre mi allontanavo velocemente nella direzione opposta. Non potevo stargli così vicina. Non mi voltai neanche una volta, scappai. Entrando in casa, mi diressi verso il bagno. Era occupato. Sbuffai, picchiettando il piede sul pavimento in cotto. La pazienza non era il mio forte. Si sentivano delle voci e dei risolini provenire da dietro la porta bianca. Non potei fare a meno che ascoltare.
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Non tutto è oro
Roman d'amourNon tutto è oro ciò che luccica. Carola se ne è andata proprio per questo dalla sua città natale #####, decidendo di studiare a Milano. L'estate è ormai alle porte e l'anno accademico è finito. Carola ritorna a casa sua, cascando di nuovo nella boll...