La prima cosa che avvertii fu una fastidiosa sensazione al petto, come se stessi inalando più aria di quanta effettivamente mi servisse.
Storsi appena il naso, sembrava essere l'unica parte del corpo che riuscivo a muovere.
Sentivo la gola terribilmente secca, le labbra screpolate, gli occhi troppo pesanti per essere aperti.
Respirai a fondo, cercai di regolarizzare il battito del cuore che era schizzato all'improvviso in preda al panico ed iniziai a focalizzarmi su ogni angolo della mia pelle. Scivolai col pensiero lungo le mie spalle, le sentivo doloranti ma presenti, giù lungo il torace, le gambe, i piedi.
Arrivando alle mani mi fermai, riuscivo a sentire le dita di Deku accarezzare debolmente le mie e tanto bastò per costringermi ad aprire leggermente un occhio.
La luce bianca mi colpì in pieno.
Grugnii infastidito e nel farlo richiusi gli occhi e strinsi debolmente la presa delle dita su quelle di Deku.
Lo sentii muoversi talmente veloce che pensai avesse attivato il One For All.
«K-Kacchan?»
La sua voce tremava tanto da rendermi difficile capire davvero cosa avesse detto. Era terrorizzato, probabilmente all'idea che fosse tutto frutto della sua immaginazione.
Deglutii a vuoto, sentivo solo bruciore in gola ma mi sforzai enormemente per aprire nuovamente quei dannati occhi.
Sapevo che ne sarebbe valsa la pena.
Davanti a me non c'era la luce calda del paradiso, né quella bianca dei led dell'ospedale.
C'era la luce verde speranza delle iridi di Deku che non avevano mai abbandonato l'idea di stringermi ancora.
«E-ehi...»
Provai a dire qualcosa, ma dalle mie labbra uscì solo un flebile suono roco. Storsi di nuovo il naso ma Deku non aveva nessuna intenzione di farmi parlare.
Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, sorrideva in un modo tanto intenso da illuminare ogni angolo della stanza nonostante avesse un aspetto oggettivamente terribile.
Da quanto tempo non dormi? Quanto hai pianto a causa mia?
«Shh... è tutto okay. Sapevo che saresti tornato da me», mormorò come se potesse sentire i miei pensieri, posando la fronte contro la mia. Singhiozzava in silenzio, avvertivo le lacrime salate cadere sulle mie labbra disidratate e scivolare lungo il mento.
Non avevo la forza di muovere un muscolo ma sorrisi anche io. Alzai la testa quel tanto che bastava per posare un bacio sul suo naso lentigginoso, poi tornai a fissare quelle pozze verdi che mi facevano sentire incredibilmente al sicuro.
«Ti amo anche io».
Lo biascicai a fatica, era più un sussurro che una vera e propria affermazione ma di sicuro lui smise di respirare.
Mi fissava incredulo, riuscivo quasi a sentire il suo cuore battere all'impazzata dentro la cassa toracica ma nessuno dei due ebbe tempo di fare altro.
Qualcuno stava bussando alla porta ed i tonfi mi fecero grugnire a causa del mal di testa che mi ero appena reso conto di avere.
«Deku, ho pensato che ti servisse...», riconobbi la voce di Kirishima e mi scappò un sorriso quando si interruppe. Non avevo bisogno di voltare la testa per immaginare la bocca schiusa in un'espressione di stupore e gli occhi che si illuminavano.
«Bakubro!»
Il suo urlo instaurò una catena di reazioni che non mi aspettavo. Denki entrò nemmeno due secondi dopo insieme a Mina, Sero e Todoroki.

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Broken Hourglass || bakudeku
Fanfiction❀ TRAMA ❀ Katsuki ha quattro anni, ha appena scoperto di avere un Quirk potentissimo e vuole essere il migliore al mondo. Anche Izuku ha quattro anni, il suo sogno è diventare un eroe e salvare le persone con un sorriso ma non ha ancora sviluppato u...