𝗧𝗪𝗘𝗡𝗧𝗬 𝗙𝗢𝗨𝗥

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i remember when you were all mine
watch you changing in front of my eyes
what can i say?

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<Liv!> sentì urlare da dietro di me.
Sembrava una voce così vicina, ma la mia testa la faceva sentire così lontana.

<dio Liv, sei tu> sospirò, inginocchiandosi davanti a me e cercando il mio sguardo.
Sapevo che era Vinnie, e sapevo anche la ramanzina che mi stava per arrivare.
Nonostante ciò, continuai a guardare un punto fisso oltre a lui.

<sono due ore che ti cerchiamo per tutto il campus, che diavolo ti è saltato in testa?>
Non era arrabbiato, solo molto preoccupato.
<guardami quando ti parlo> mi prese il mento, costringendomi a guardarlo <che succede?>
Ora sembrava un tono più dolce, forse stava cominciando a rilassarsi.

Scossi la testa e mi tolsi dalla sua presa, tornando a guardare un punto dietro di lui.

<siamo tornati a fare il gioco del silenzio per caso?> sbuffò lui, passandosi una mano sulla fronte.
Vinnie non è conosciuto per la sua pazienza, e sono sicura che questo insieme di miei comportamenti lo stia mettendo a dura prova.

<fammi almeno scrivere agli altri che ti ho trovata> sospirò, prendendo il telefono ed entrando in una chat.
Altri?
<c'è anche Payton?> chiesi, come se fossi appena tornata nel mondo reale.
<non ti hanno mangiato la lingua allora> ghignò lui guardandomi <e comunque no, Jackson ha detto che è uscito>
Non si è nemmeno preoccupato per me, il minimo che gli potessi chiedere.

<Liv ti supplico, non chiuderti di nuovo nel silenzio> disse con tono esasperato <dimmi che è successo e poi torniamo al campus>
Giusto, sono corsa pure fuori dal college presa dalla disperazione.
<noi..> sussurrai.
<voi?> continuò mio fratello.
<noi..noi ci siamo lasciati>

Il silenzio che ci fu appena finì di pronunciare quella frase fu talmente assordante, se così posso dire, che mi fece piangere, e una lacrima uscì dal mio occhio.

<merda> sussurrò Vinnie.
Lui non è mai stato bravo con le parole:
o esagerava, o non riteneva abbastanza importante la cosa successa per preoccuparsene..in sostanza, non ne ha mai fatta una giusta.

Era senza parole, esattamente come lo sono stata io.
Poi diede un leggero colpo di tosse per schiarirsi la voce, e li capì che non aveva intenzione di chiedere spiegazioni.
Non su quello.

<avresti dovuto affrontare le cose invece che scappare come hai fatto> mi rimproverò.
<cazzo Vin> sbattei le mani sulle cosce, girandomi e facendogli vedere che stavo piangendo <non vedi che sto male? Ti sembra il caso di farmi la predica in questo
momento?>
Lui mi guardò per qualche secondo negli occhi, poi si avvicinò e mi strinse forte a se, facendomi sentire al sicuro.
<mi dispiace, davvero, non sono capace a gestire situazioni del genere.
Per me sei ancora la bambina che piangeva perché non c'era il suo gusto preferito in gelateria, non per un coglione che le ha spezzato il cuore>
Sorrisi, stringendo forte Vinnie.
<è che mi hai fatto preoccupare tantissimo, Sienna era in totale panico> aggiunse.
<mi dispiace> singhiozzai su di lui <non ci ho pensato>
<hey guardami> mi prese il viso fra le mani e mi asciugò le lacrime con un piccolo sorriso rassicurante <va tutto bene, ora ti ho trovata e non è successo nulla>
Io sorrisi e annuì, tirando su con il naso.

heart like yours | payton moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora