𝗧𝗪𝗘𝗡𝗧𝗬 𝗡𝗜𝗡𝗘

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i think it's time for me to leave, but i'll never leave you

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<grazie per la giornata Si, era da tanto che non passavamo del tempo insieme> sorrisi, quando lei si fermò davanti a casa di Payton.
<già, dobbiamo rifarlo il prima possibile> rispose lei sorridendo.
La abbracciai lasciandole un bacio sulla guancia, poi la salutai e scesi dall'auto.

Entrai in casa e posai come sempre le chiavi vicino all'ingresso, notando l'incredibile silenzio che c'era in casa.
<Pay, sono tornata!> urlai.
Nessuna risposta.
Questo era strano.

Salì al piano di sopra e andai nella nostra stanza.
<Payton sono- >
Era vuota.

Feci il giro di tutta la casa: era completamente vuota.

Payton non mi ha detto che sarebbe uscito, e per di più la sua auto è qui fuori.
Provai a chiamarlo, ma non rispose.

Tornai in camera, e questa volta notai una busta sul mio comodino, la presi e lessi:
"per Liv"

Non capivo.

Mi sedetti sul letto e la aprì, iniziando a leggerla.

"ciao amore mio.
non so come si scrivono le lettere, cercherò di fare del mio meglio.
sto scrivendo questo per dirti che ti amo, e che tu eri tutto di me.
non solo la parte migliore come viene sempre detto, ma tutto.
penso che sia giunto il momento di andarmene, ma non me ne andrò mai da te.
ho preso la nostra foto, così l'ultima cosa che vedrò sarai tu.
ho solo ventun anni ma il mondo mi sta crollando addosso, mi sta mangiando vivo e sto lottando con me stesso da troppo tempo.
mi dispiace per il dolore che ti ha causato la mia lotta.
ti sto scrivendo questa così la potrai tenere quando non ci sarò più.. se non vorrai farlo sappi che va bene.
spero che in futuro potrai tornare in tutti i posti che ti ho mostrato e in cui sono stato quando ero lontano da te, e non potevo averti fra le braccia.
una parte di me non vorrebbe lasciarti sola in questo mondo crudele, non vorrei che tu conoscessi tutte le cose brutte che nasconde ma.. non ce la faccio più.
quindi, cerca solo di ricordati tutto quello che ti ho detto.
ero solo un ragazzino quando è iniziato tutto questo, troppo piccolo e non pronto per affrontare quello che mi è stato imposto di affrontare.
poi ti ho incontrata.
mi hai preso per mano e mi hai mostrato cosa voleva dire sentirsi di nuovo vivi.
mi hai dato una ragione per restare.
mi sono sentito come se avessi la luna mentre tutti gli altri avevano delle piccole stelle.
ma mi hai conosciuto quando ero nel punto più basso in cui fossi mai stato.
come posso continuare ad amarti se non amo nemmeno me stesso?
ho sempre voluto darti tutto di me, ma tu meriti molto di più di quanto io ti possa offrire.
e come tu tentavi costantemente di stringere la presa fra le nostre mani, io la lasciavo andare, sempre un po' di più.
noi siamo stati l'esempio che non tutte le anime gemelle sono destinate a stare insieme.
un giorno potremo amarci di nuovo, e forse riuscirò ad amarmi nel modo in cui mi hai amato tu.
forse in un'altra vita.

mi mancherai piccola mia.

sempre e per sempre tuo,
- payton <3 "

<o mio dio no> sussurrai, con le lacrime agli occhi.

Lasciai la lettera sul letto e presi il telefono con le mani tremanti, provai a chiamare Payton: non ripose nemmeno questa volta.

<merda!> urlai mettendomi le mani nei capelli.

Chiamai Jackson, e lui rispose.
<< Jackson aiutami! Payton- Payton, dov'è Payton?! >>
<< non so dove sia, mi ha detto che sarebbe stato con te oggi >>
<< merda! >> urlai di nuovo << Jackson si vuole uccidere, mi ha lasciato una lettera e casa nostra è vuota, non so dove sia, non risponde al telefono! >>
<< oh cazzo! >> urlò anche lui << vai al college, nel nostro appartamento, sarà sicuramente lì. Chiamo un'ambulanza, cerco di arrivare il prima possibile >>
Misi giù e uscì di corsa da casa, senza nemmeno prendere le chiavi.

Non può lasciarmi così, non può andarsene ora.

Entrai nel college e corsi verso i dormitori: molte persone cercarono di fermarmi per farmi calmare ma fu inutile, spinsi tutti fuori dal mio tragitto e in pochi minuti ero arrivata all'appartamento.

⚠️TW: scena di abuso di farmaci e presenza di sangue

<Payton!> urlai con tutte le mie forze, entrando e sbattendomi la porta dietro.
Il silenzio. Mi sentivo divorare dentro.

<Payton!> urlai di nuovo, guardandomi intorno.

Il bagno.
La porta era chiusa.

<cazzo Payton!> urlai, correndo verso la porta.

Aprì, e quasi non svenni alla visione che avevo davanti: Payton era sdraiato sul pavimento, sembrava privo di sensi.
Il lavandino era sommerso di pastiglie, lo specchio spaccato e del sangue ovunque sui vetri rotti.

Lo raggiunsi e gli sollevai la testa facendolo appoggiare sulle mie gambe.
<Payton guardami, va tutto bene, apri gli occhi> gli presi il viso con una mano, cercando di farlo svegliare.
I suoi occhi lentamente si aprirono in una fessura, e per un attimo riuscì a riprendere il respiro.
<amore mio> sussurrai.
<L-Liv> mugolò lui.
<sì amore sono io, sono io> sussurrai sorridendo <Jackson sta arrivando, l'ambulanza arriverà tra poco, tieni duro, ce la farai>
Lui sorrise debolmente e mi strinse la mano, con le poche forze che aveva.
<Liv va bene così> sussurrò <è giusto che vada così>
<Payton ti amo, ti prego resta sveglio, per favore> sussurrai piangendo.

Lui socchiuse gli occhi, e io strinsi la presa sulla sua mano.
<è troppo tardi Liv, è- è inutile provarci> sussurrò.
<Payton apri gli occhi!> esclamai <ti prego, fallo per me>
<ho vissuto troppo per te, solo ed esclusivamente per te.. ora non ci riesco più>
Gli tolsi dei ciuffi dalla fronte, scuotendo la testa.
<per favore, posso aiutarti, posso fare di più- >
<hai fatto tutto quello che potevi, Liv> sorrise dolcemente lui.
<per favore> sussurrai.
Mi stavo per sentire male.

Ci guardammo negli occhi per un tempo che sembrò infinito.
Stemmo lì in silenzio, con il resto del mondo fuori, mentre il suo battito diminuiva sempre di più, secondo per secondo.
E mentre lui stava prendendo i suoi ultimi respiri, il suo dolore stava diminuendo, stava morendo.. proprio come lui.
Guardai in basso e tornai a vedere i suoi occhi, senza quella luce che avevano il primo giorno in cui l'ho incontrato.
Mi stavano pregando di chiudersi.

Lui appoggiò una mano sulla mia guancia, mettendoci tutte le sue forze, per asciugarmi una delle mille lacrime che avevo sul volto.

Sorrisi debolmente per fargli capire che poteva chiuderli.

La sua bellissima faccia senza più nessun dolore.
Si stava spegnendo fra le mie braccia.

<t-ti amerò..per sempre..Oliv- >
Chiuse gli occhi, e la sua mano cadde senza vita sul pavimento.

Quando arrivarono i soccorsi, era troppo tardi.

Payton si era spento. Per sempre.

heart like yours | payton moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora