Andiamo allora

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Lo guardo sentendo nient'altro che il mio cuore che batte forte, è appoggiato alla porta e anche lui mi guarda con il pollice sul labbro inferiore. Per quella che sembra un eternità Lo fisso deglutendo poi lui inizia a parlare
J: ciao dolce Emi
E: ehi Justin
J: allora.. Andiamo?
E: si certo
Mi giro verso mia nonna prima di uscire che mi fa l'occhiolino, e nonna ma cosa vai a pensare.
Con un gesto quasi invisibile la saluto e tiro la porta dietro di me, guardo justin non sapendo cosa fare o dire, ma per non fare la figura della scema con un filo di voce inizio a parlare:
E: dove andiamo?
J: pensavo di andare a fare un giro a central park e dopo andare a pranzare in un ristorante che credo  possa piacerti.
Arrossendo mi giro per guardare meglio i suoi bellissimi occhi color miele
E: oh si per me va benissimo.
J:Bene, intanto cominciamo ad entrare nell'ascensore che ne dici?
Ridiamo tutti e due e ci fissiamo, è una situazione un po' imbarazzante ma anche.. Dolce.
E: si hai ragione
Allora mi avvicino e premo il pulsante per prenotare l'ascensore, dopo un paio di Secondi le porte si aprono e io e Justin entriamo voltandoci a guardare le porte richiudersi.
Gli ascensori sono famosi per i silenzi imbarazzanti così sto ferma e aspetto di uscire.
Quando le porte si aprono Justin si avvicina a me e mi prende la mano trascinandomi fuori stordita
, attraversiamo la hall e usciamo fuori sempre con le mani intrecciate.
Sento il freddo pungermi le guance e per istinto stringo di più la mano di Justin facendolo voltare verso di me e donandomi un sorriso dolce. Godendo del silenzio ma della compagnia l'uno dell'altro cominciamo a camminare, Wow è davvero tutto grande qui.
Guardo affascinata i grandi grattacieli e le nuvole che le circondano per l'assurda altezza.
J: non sei abituata a questo vero Mrs Wesley?
Dice con una punta di ironia
E: decisamente no Mr Bieber
Dopo un po di strada arriviamo ad un parco enorme e bellissimo pieno di alberi anche se spogli, tutto crea un'atmosfera mozzafiato e sto lì ad ammirare la scena da film, da romanzi che ho letto.
Cominciamo ad inoltrarci nel parco chiacchierando un po del più e del meno e di quanto io sia freddolosa e della nostra passione in comune di scrivere e cantare.
E: mi piacerebbe sentirti cantare un giorno
J: un giorno forse, lo stesso vale per te, mia bella e brava Emi.
E: Justin?
J: dimmi
E: em.. Ho fame
Per un attimo smettiamo di camminare e ridiamo per la mia improvvisa confessione
J: non c'è problema piccola andiamo a mangiare!
Dando a quelle parole un tono infantile che mi fa ridere tanto.
Prendiamo per un sentiero nel parco dove ci porta ad una piccola piazza dove ci sono venditori di palloncini, hot dog e fiori.
Avvicinandomi al carretto dei fiori li guardo con adorazione, ho sempre amato i fiori soprattutto le rose e i tulipani, mi perdo in quei colori meravigliosi e dopo alcuni secondi di riflessione ,vedo Justin con un espressione compiaciuta porgendomi  una rosa rossa
Istintivamente metto le mani sulla bocca sorpresa a quel gesto piccolo e carino.
J: Per lei Mrs Wesley
Io sorrido e la prendo portandola al naso per odorare il suo profumo
E: è gentile da parte tua Bieber, grazie è bellissima.
Lo guardo attraverso le mie ciglia lunghe e allungo la mano come un invito a prenderla e lui senza esitare la prende e ne bacia le nocche.
Finalmente arrivati entriamo nel tepore di un ristorante molto carino, piccolo e invitante con le pareti rosse, i tavoli e le sedie bianche.
Un ragazzo su per giù dell'età di Justin ci viene in contro sorridendo, dandoci il benvenuto e ci porta al tavolo prenotato per due vicino alla grande finestra da cui entra la luce.
Con delicatezza appoggio la rosa sul tavolo, mi siedo e levo il giubbotto.
Il ragazzo ci porta i menù e scelgo velocemente cosa prendere, una pizza margherita mentre Justin prende un hamburger e patatine e da bere coca cola.
Dopo che il ragazzo se ne è andato ci guardiamo e curiosa inizio a fare delle domande a Justin
E: vivi qui con i tuoi nonni?
J: si, sono qui da un po perché sono sempre stato attratto da questa città e volevo cambiare aria, Capisci cosa intendo no?
E: si , capisco a pieno perché anche io sono qui per questo motivo
Gli rivolgo un sorriso timido
J: Da dove vieni tu?
E: Da Seattle tu?
J:io vengo da Straford, in Canada
E: i tuoi genitori?
J: loro sono li, mio padre si chiama Jack e mia mamma pattie
E: sei figlio unico?
J: no, ho un fratello e una sorella più piccoli
Anche io vorrei avere una sorella..
J: e tu?
E: io sono figlia unica
J: allora sei il loro tesorino
Ridiamo
E: si anche se a volte me lo fanno pesare un po' troppo
Finalmente interrompendo quel discorso per me delicato,arrivano le nostre ordinazioni.
Prendo forchetta e coltello e inizio a tagliare la pizza, prima di mangiare guardo Justin
E: buon appetito
Lui mi guarda e mi sorride per ricambiare, e iniziamo a mangiare.

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