𝑭𝒊𝒏𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒍'𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐♡︎

604 25 16
                                    

Arrivai alla torre di astronomia affannata e con gli occhi lucidi allora mi sedetti per terra non curante del fatto che ci fossero anche i banchi e le sedie che sarebbero servite per la lezione che sarebbe iniziata a breve.

Caltha:Ehi, come stai lassù tutto bene? Beh qui andava tutto a meraviglia fino a quando quel ragazzo platinato ha pronunciato quella frase che mi ha trafitto lo stomaco come un pugnale. Io so di non essere perfetta, di non essere bella né fisicata come le altre ragazze, so di non essere la ragazza perfetta, né di essere l'amica che tutti vorrebbero, so di non essere bella. Ma sentirselo dire anzi rinfacciare in questo modo così brutale mi uccide, mi ricorda quegli anni di inferno. So che nessuno vorrebbe mai stare con una ragazza come me, tutti guardano il fisico di una persona e molto spesso la giudicano proprio per questo, so che la mia poca bellezza fa risaltare le altre ragazze... so tutto questo eppure quando mi viene detto fa sempre più male. Ma io mi domando perché... perché non sono nata bella, non sono nata magra, non sono nata perfetta come le altre, cosa ho di diverso, perché devo essere semplicemente così,ti prego nonno aiutami a trovare una risposta a tutto questo.

Mi asciugo una delle copiose lacrime che cadono sul mio viso, ad un tratto però sento dei passi, qualcuno sta salendo sulla torre, ma poco mi importa di farmi vedere così, tanto alla fine non cambia nulla.

Quel qualcuno é proprio il ragazzo dagli occhi nocciola.

Non mi nota subito poiché è concentrato a contemplare il cielo stellato, io invece lo contemplo, credo sia proprio un bel ragazzo, ha un bellezza particolare anche con tutte le piccole cicatrici che gli attraversano il volto riesce ad essere magnifico.

Quando si avvicina ulteriormente per guardare meglio le stelle, mi vede in tutta la mia fragilità, con gli occhi rossi e gonfi ed il viso rigato dalle lacrime secche.

Mi si avvicina in un primo momento, mi guarda, fa un passo indietro come per  verificare la correttezza della sua imminente azione e arrossisce, però poi mi si avvicina nuovamente e mi porge la mano.

X:Piacere Remus Lupin

Caltha:piacere mio, Caltha Harvey.

Stiamo in silenzio ma non un silenzio imbarazzante, uno quasi piacevole, dopo poco però interrompo il momento esordendo con

Caltha: scusa non volevo farmi trovare in queste condizioni ma..

Remus:ehi, ehi tranquilla nessun problema ma tutto bene?
disse allungando la A del MA.

Eccola la fatidica domanda se rispondessi di sì probabilmente non mi crederebbe ma se invece rispondessi di no dopo dovrei raccontare l'accaduto e con esso tutto il resto ma non sono né vogliosa di ricordare né pronta. Infine l'unica cosa che esce dalle mie labbra è un flebile "forse".

Lui risponde con un sorriso di incoraggiamento e senza fare domande, capendo la situazione, si andò a sedere in uno dei banchi.

Copiai le sue azioni e qualche minuto dopo entró la professoressa che si presentó ed infine inizió la lezione di cui seguii poco e niente sia perché era una sorta di ripetizione che per i pensieri che affollavano la mia mente.

ME: hey, ecco a voi un nuovo capitolo, finalmente di sono conosciuti, non nelle migliori circostanze ma va bene così ahahah in tutto ciò tutto bene?

𝑬𝒈𝒐 𝒔𝒖𝒎 𝒒𝒖𝒊 𝒔𝒖𝒎| 𝑹𝒆𝒎𝒖𝒔 𝑳𝒖𝒑𝒊𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora