Capitolo cinque.

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Leila's pov.

Scesi dalla macchina abbastanza irritata, non l'avevo certo fatto apposta, solo che abituata a ragazzi che si divertono e poi vanno via mi era parso alquanto strano quella mattina svegliarmi con Luke.

Entrai in casa e mi catapultai in camera mia, come immaginavo i miei dormivano e non si erano nemmeno accorti della mia assenza, bene, meglio così. Presi dei vestiti ed entrai in bagno.

Luke's pov.

Entrai in casa e la scena che trovai mi fece salire un brivido lungo tutta la schiena.

Mio padre era seduto sul divano, piangeva e la mia sorellina era stesa, immobile con gli occhi chiusi e le braccia che cadevano penzoloni dal divano.

Corsi vicino a lei e la chiamai, non rispose. Mi voltai verso l'uomo alla mia destra, lo guardai con odio.

'Che cazzo hai fatto alla mia bambina?'  Gridai.

Non disse niente, si portò una mano sulla faccia, tirò su col naso e continuò a piangere.

Mi innervosii, perchè Jessy era stesa su un divano, vicino a lui, priva di sensi, perche lui piangeva? Lo presi dalle spalle e lo feci alzare in piedi.

'Dimmi che cazzo hai fatto a Jessy, bastardo!'

'I-io.. Non volevo Luke davvero' Si inginocchiò per terra e pianse ancora più forte.

Ero arrivato al limite, così decisi di fare quello che avrei dovuto fare da tempo.

Presi il telefono, chiamai prima di tutto l'ambulanza, poi la polizia.

L'adrenalina era altissima, stavo per denunciare mio padre, col pensiero l'avevo fatto milioni di volte, ma adesso lo stavo facendo davvero, per Jessy.

L'ambulanza arrivò per prima, posarono la mia sorellina su una barella per portarla in ospedale.

'Che cosa è successo alla bambina?' Mi chiese un infermiere.

'Non lo so. Sono tornato a casa e l'ho trovata in quelle condizioni, portatela in ospedale, io sarò lì il prima possibile.'

Annuì ed uscirono di casa.

Passarono pochi minuti, poi sentii le sirene della polizia avvicinarsi sempre di più.

Mio padre, che fino a quel momento era rimasto immobile a fissare il pavimento alzò lo sguardo verso di me e spalancò gli occhi.

'Che cosa hai fatto,  Luke?'

Non feci in tempo a rispondergli che dalla porta di casa, rimasta aperta entrarono due poliziotti. Feci cenno col capo a mio padre, loro annuirono, si avvicinarono a lui, lo tirarono su e lo diressero nella loro auto, li seguì. Mi faceva davvero schifo tutto questo, denunciare mio padre, ma mi faceva ancora più schifo pensare a mia sorella in un letto di ospedale per colpa sua.

Sarà difficile, lo so, ma so anche di star facendo la cosa giusta.

Leila's pov.

Erano già le 8.45 e di Luke neanche l'ombra, non sarà così stupido da non venire a scuola per non vedere me!

Non avevo nemmeno il suo numero, altrimenti l'avrei chiamato.

Mi diressi in classe e trovai Hope e Cassidy a parlottare tra loro. Mi avvicinai

'Buongiorno ragazze!'

'Oh, buongiorno a te tesoro. Che fine hai fatto ieri?'

Non potevo raccontare di aver dormito con Luke, di aver dormito senza scopare con Luke, ma ci pensate?

'Emh.. Ho litigato con Brandon e avevo bisogno di svagarmi, così sono andata al garage.' Mentii.

'Ahh ecco spiegata la luce accesa! Eh.. Ci sei andata da sola?' Sul viso di Hope apparve un sorrisetto beffardo davvero irritante.

'Si, avevo bisogno di staccare!'

Annuirono, bene, ci avevano creduto.

Dopo pochi minuti entrò il professore di diritto, e Luke non era entrato. Mi sedetti e lasciai perdere, alla fine, che mi importa.   Ne sei proprio sicura?

#SPAZIO AUTRICE.
Ciaao, allora prima di tutto mi scuso per il ritardo ma ho avuto dei problemi.
Ecco il capitolo, fa un po' schifo lo so.
Vedrò di aggiornare a 300 letture. Dai dai che ce la potete fare!
Giorgia.xx

Just in your eyes || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora