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Il giorno seguente, i due fratelli vennero svegliati dal padrone di casa, che entrato in stanza li aveva visti dormire stretti stretti. "Ragazzi, sveglia" -disse scuotendo di poco il ragazzo, che una volta sveglio indossò gli occhiali. "Giorno Lucas" -salutò l'uomo e il ragazzo ricambiò il saluto con la mano. "La sveglio io" -disse riferendosi alla sorella, e l'uomo annuì uscendo. Harry guardò la sorella e notò che avesse pianto. "Piccola, sveglia" -poco dopo la ragazza si svegliò e si sfregò gli occhi. "Siamo ancora qui vero?" -chiese prima di aprire gli occhi. "Si piccola, ma vedrai ne usciremo" -la consola e poi si alzano sistemandosi i vestiti del giorno prima e scesero in cucina. 

Quando entrarono in cucina, vennero accolti da una donna dai capelli rossi e dal marito, così simile a Harry. Harry prese la mano della sorella per conforto, e si sedettero. Al tavolo c'erano anche la famiglia Weasley al completo, e Emily provò a non guardare Charlie, anche se voleva. Al ricordo di Charlie e del matrimonio saltato, gli occhi divennero lucidi e li chiuse per non piangere. "Amanda, stai bene?" -chiese la donna dai lunghi capelli rossi alla ragazza. "Non tanto, ieri doveva sposarsi e venendo catapultati qui non ha potuto farlo, é triste e preoccupata" -rispose al suo posto il fratello, stringendola. "Non ce un modo per comunicare con lo sposo?" -chiese James avvicinandosi. 

"Purtroppo siamo intrappolati qui e non sappiamo nemmeno come, quindi non sappiamo come avvisare i nostri amici." -rispose sempre il corvino. "Immagino i vostri genitori essere in pena" -commentò la signora Weasley. "No, siamo orfani." rispose per la prima volta Emily. "Oh, mi dispiace" -commentò Lily. "Già, anche a noi. Se solo quel vecchio pazzo si fosse fatto i fatti suoi quella sera, non saremo orfani" -commentò acida pensando al preside che aveva preso il mantello del padre pochi giorni prima. "Amanda, anche se non avesse preso quello, sarebbe successo lo stesso" "Andiamo Lucas, non era un santo, ti ha cresciuto come bestia da macello e poi ti ha lasciato senza uno straccio di aiuto." -rispose sempre acida, e il resto dei presenti voleva capire di cosa stessero parlando.

"Posso chiedere di cosa state parlando?" -chiese curioso Charlie alla ragazza. Emily  lo guardò e sentì una morsa allo stomaco. "Si" "No" -risposero i due fratelli, il no era di Harry. "Lucas, dobbiamo se vogliamo andare via da qui" -cercò di convincere il fratello "Pensi sia la scelta giusta?" "Si, da soli non potremo fare nulla." -il corvino sospirò e annuì. "Allora, in pratica noi veniamo da un'altra dimensione, in quella dimensione mio fratello ha ucciso Tu sai chi dopo che questo era ritornato al nostro quarto anno. Qui, abbiamo letto che questo pazzo senza naso ha conquistato anche la scuola, cosa che fece anche nella nostra dimensione ma soltanto per un anno." -spiegò la ragazza, e gli altri ascoltavano rapiti. "Mio fratello sin dalla sua nascita, o meglio prima della sua nascita, era stato il soggetto di una profezia, che una volta avveratasi siamo stati privati dei genitori e ci hanno separati. Lucas ha vissuto con la zia e la famiglia, mentre io sono stata spedita in orfanotrofio. Ci siamo riuniti soltanto a undici anni quando ci siamo incontrati a Hogwarts" -continuò e vide gli altri curiosi. 

"Scusate se interrompo, ma dalla vostra storia, si parla di una profezia, anche qui da noi ce stata una profezia, ma il bambino che doveva uccidere Tu sai chi, purtroppo non ce l'ha fatta. Quindi nella vostra dimensione quel bambino é Lucas" -precisò Remus. "Esatto, ma noi non ci chiamiamo Lucas e Amanda, ma Harry e Emily Potter." -disse la ragazza e vide i genitori sbiancare. Harry e Emily tornarono per magia al loro aspetto originale. I presenti avevano davanti ai loro occhi due copie esatte di Lily e James. "Dalle vostre espressioni, qualcosa mi dice che in questa dimensione Harry ed io non ci siamo salvati" -disse Emily, e la madre annuì ancora scioccata. "Qui da noi, abbiamo dato alla luce solo Harry, tu qui non sei mai esistita." -disse con tatto Sirius, sconvolto da quella storia. "Ah" -commentò la ragazza e venne stretta di nuovo dal fratello. 

"Prima avete parlato di un vecchio pazzo, chi é o era" -chiese curioso Bill. Harry guardò la sorella preoccupato. "Albus Silente. Che ha cresciuto mio fratello come una bestia da macello, assegnandogli una ricerca suicida senza informazioni. Ah e  ci ha divisi la sera di Halloween perché aveva paura che la mia presenza avesse fermato Harry dal farsi usare" -sputò con rabbia e i presenti sbiancarono. Mai nessuno aveva parlato così del preside, o almeno non quel tono. "Qualcosa nella tua voca mi dice che non ti sta molto simpatico" -scherzò Charlie per smorzare la tensione. "Per nulla, ma mio fratello ci teneva. Sui legami siamo molto diversi, lui si affeziona facilmente, io ci metto del tempo." -spiegò mentre scompigliava i capelli del fratello. "Quindi, ricapitolando voi siete di un'altra dimensione dove Tu sai chi é morto, tu stavi per sposarti e noi siamo morti" -riassume James confuso. "Esatto, ma molti di voi qui presenti non ce l'hanno fatta, non siete morti tuti insieme, ma a distanza di anni" -precisò Harry. 

"Chi di noi é morto?" -chiese Sirius. Emily lo guardò "Tu, ucciso da tua cugina al quinto anno mio e di Harry, Remus durante la battaglia, Fred stava per rimetterci la vita ma l'ho salvato in tempo, Silente é morto al sesto anno per mano di Severus, ma aveva organizzato lui la sua morte. Poi, Severus é morto per mano di Nagini, e molti altri valorosi uomini donne e ragazzi che ci hanno rimesso la vita per uccidere quel mostro." -rispose Emily e i presenti sbiancarono. Fred venne stretto dalla madre, che piangeva. "Mamma qui sono vivo e anche lì, non ce bisogno" -commentò imbarazzato. "E tu con chi ti saresti dovuta sposare?" -chiese il padre sedendosi accanto. 

Emily si zittì e scosse la testa, non avrebbe detto il nome, non voleva auto mettersi in imbarazzo. "Charlie" -rispose Harry ridendo. Il rosso la guardò. "Io?" "Il te della nostra dimensione." -continuò Harry mentre veniva colpito dalla sorella. I presenti risero di poco e il rosso guardava la ragazza e l'anello di fidanzamento sul dito. "Però il me della tua dimensione ha fatto bingo" commentò divertito e Emily arrossiva. "Beh, tutte queste informazioni sono difficili da digerire, ma grazie per aver detto la verità. Troveremo un modo per mandarvi a casa." -concluse Remus sorridendo ai due. Poi i due fratelli mangiarono la colazione, sentendosi -anche se poco- a casa. "Però rossa, abbiamo fatto due bei ragazzi." -commentò James alla moglie che lo colpì dietro la testa.

"E strabiliante come vi somigliano, Emily é la copia sputata della Evans." -commentò a sua volta Sirius venendo anche lui colpito dalla rossa. Gli altri chiesero altre curiosità sulla loro dimensione. A fine colazione, Harry chiese dove fosse il bagno e ci andò lasciandola sola. "Allora, come ha fatto tuo fratello ad uccidere il mostro?" -chiese curioso Charlie alla ragazza. "E' complesso, ci sono voluti anni. Ma per farla breve, il mostro ha creato sette hocruxs, ossia oggetti in cui ha messo la sua anima per risorgere ogni volta che moriva. Harry, é andato in cerca di questi oggetti quasi per un anno con me e altri due nostri amici. Soltanto il due maggio millenovecento novantotto venne ucciso e il mondo magico é risorto." -spiegò bevendo del succo. "Io penso, che se siete stati mandati qui, forse il destino vuole che salvate anche questa dimensione. Voi avete la conoscenza e le arti che qui nessuno di noi ha."  "Anche io l'ho pensato Sir, ma sarà difficile. Uno dei tanti oggetti é al Castello, non siamo sicuri se i luoghi sono sempre gli stessi, ci sarebbero tante difficoltà." -spiegò la ragazza.

"Oppure no" -disse il fratello entrando in cucina con in mano il medaglione di Serpeverde. Emily fu subito da lui. "Dove l'hai preso? E' l'originale?" -chiese eccitata. "Si, é quello originale. Emily possiamo farlo, se ci impegniamo lo possiamo fare e forse potremo tornare nella nostra dimensione." -disse il fratello e Emily lo guardò incerta. "Harry, non voglio perderti di nuovo, qui tu non hai la protezione che avevi da noi, se ti scontrassi con lui, moriresti." -disse dando voce alle sue preoccupazioni. "Siamo qui per fare qualcosa, e se dovesse anche essere così, non importa. Dobbiamo salvare tutti loro, tutti i nostri cari che non abbiamo più." -rispose il corvino. "Harry..." -sospirò la ragazza e poi annuì. "Ma se vieni ucciso ti faccio risorgere solo per ucciderti io" -aggiunse puntandogli il dito. E subito dopo organizzarono il tutto anche con l'aiuto degli altri.

Intanto, nella loro dimensione era il caos. Charlie stava dando di matto, la sua ragazza e il cognato erano scomparsi nel nulla. "Charlie non sono fuggiti, non lo farebbero mai. Emily ti ama e anche Harry ha accettato il matrimonio. Sicuro sarà successo qualcosa in stanza." -ridisse per decima volta Fred al fratello. "Si, allora dove sono?" -chiese nervoso. "Stiamo facendo di tutto per capirlo" -rispose Hermione cercando una risposta. Il resto dei presenti cercava qualsiasi indizio, ma non trovarono nulla. 



NOTE D'AUTRICE
Questa storia avrà pochi capitoli, penso dieci non di più. L'idea é nata come una mini fanfiction, nulla di speciale. Spero che vi piaccia come idea e state connessi per il prossimo capitolo. PS: gli avvenimenti verranno raccontati velocemente, salterò qualcosa ma cercherò di metterci tutto. 

The Other Side of The Magic Wizard World.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora