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I tre fratelli passarono una notte e un giorno chiusi in camera per mettere su un piano, e solo alle prime luci dell'alba avevano un piano e il modo per prendersi l'oggetto che li avrebbe portati dai due fratelli. Il piano iniziava a colazione, Ginny restava in camera mentre i due gemelli sarebbero andati in cucina per coprirla, poi lei si sarebbe diretta verso la stanza che ospitava il ministro, -che aveva deciso di restare lì per evitare altre complicazioni- e avrebbe preso l'oggetto con l'aiuto della bacchetta e sarebbe ritornata in camera, avrebbe aspettato i gemelli e poi sarebbe andati via. Attese solo dieci minuti prima che i due gemelli entrassero in camera, Fred prese lo zaino con dentro il cambio e ciò che gli sarebbe potuto servire e dopo aver lasciato una lettera, insieme toccarono l'oggetto che si illuminò e li trascinò via. Quando riaprirono gli occhi si trovarono al centro del salotto di Grimmauld Place, con tante persone che li guardavano. "Secondo voi ha funzionato?" chiese Ginny ai fratelli che l'aiutavano ad alzarsi "Ginny?" si voltò appena in tempo per vedere Harry travolgerla in una stretta mortale. "Dio Harry stai bene?" chiese mentre Emily veniva stretta dai due gemelli. 

"Ma come siete arrivate qui?" "Come siete arrivate voi qui, dovevamo venire a salvarvi o almeno provarci" rispose Fred staccandosi e i tre fratelli si accorsero degli altri e dei loro cloni. "Okay, che succede?" "Ginny siamo finiti in una dimensione parallela, qui io sono morto e Voldemort é ancora vivo" spiegò Harry e i tre annuirono. "Piacere Ginny Weasley, fidanzata di Harry" si presentò e sia Lily che James strinsero la sua mano "Loro sono i miei fratelli Fred e George" continuò e i due alzarono la mano a mo' di saluto. "Ragazzi, come mai Charlie non é venuto con voi?" chiese Emily attirando l'attenzione e i tre fratelli si guardarono. "Ragazzi?" chiese preoccupata "Vedi...la situazione é complessa..." iniziò Fred "Lui..non mi vuole più?" chiese stringendo le mani in due pugni "In realtà...lui é stato sedotto da una ragazza che ci avrebbe aiutato a salvarvi con la creazione di un portale, ma ecco é finita col prendersi non solo Charlie ma anche l'attenzione degli altri" finì George e Emily chinò il capo. Il padre si avvicinò e l'abbracciò "Lui aveva detto di amarmi....ci dovevamo sposare...." disse cercando di non piangere stretta al padre. "Quel bastardo no ti merita e se dovessi avere il piacere di vederlo, gli spaccherò la faccia" disse James.

"Quindi Charlie l'ha tradita?" chiese Harry, anch'egli fumante di rabbia. "Si, é gli abbiamo detto che avremo raccontato tutto a Emily quando sareste tornati, ma lei ha intenzione di non portarvi indietro, lo abbiamo capito e siamo venuti noi qui." rispose Ginny dispiaciuta per Emily che piangeva stretta la padre. "Emily" disse George avvicinandosi, e Emily lo guardò "Mi dispiace che tu l'abbia saputo così..." e la ragazza si morse le labbra "Non é colpa vostra, voi avete rischiato di finire chissà dove per venire a salvarci, è ciò che conta, se non vi dispiace vado in camera" e lasciò il salotto. George strinse i pugni e desiderò di poter uccidere il fratello, Lily si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla "Ti piace non é vero?" e annuì solamente, tornando poi a sedersi. "Ce solo un problema ora, Emily aspetta un bambino" disse Harry e i tre fratelli si guardarono "Cosa?" "Si, é incinta" confermò la Ginny di quell'universo. "Io lo uccido" sibilò George e Fred gli mise una mano sul braccio "Non servirebbe a nulla" disse "Ha ragione tuo fratello, lascia che sia Emily a decidere cosa fare" disse Sirius in pena per la ragazza. 

Mentre in salotto si facevano raccontare ciò che era successo in quei giorni, Emily era in stanza che accarezzava il vestito da sposa. Ci aveva creduto davvero nel lieto fine, ma non era per lei forse. Pensava che era bastato stare via per pochi giorni per esser sostituita e pensava se era la prima volta che lo faceva, d'altronde lui viaggiava molto per lavoro, ma non gli aveva mai dato modo di essere gelosa o altro, o forse l'aveva presa in giro per bene senza che ne accorgesse. E poi pensava al bimbo, sperava di creare la famiglia che voleva, e che non aveva avuto, ma anche a quello avrebbe dovuto rinunciare. "Piccola" disse George entrando in camera e stendendosi al suo fianco "Ehy" disse solamente e sentì la mano di George posarsi sulla pancia "Non sarete soli, mi prenderò cura io di voi due" a quelle parole sorrise "Non devi" "E vero, non devo. Ma voglio farlo perché voglio starti vicino sempre, ed essere una figura presente per il piccolo o piccola" rispose e Emily si strinse a lui. Sapeva dei sentimenti che George provava per lei, e lo sapeva ancor prima che si mettesse con Charlie, ma non poteva mentire a se stessa. A lei piacevano le attenzioni del rosso, il modo in cui gli parlava, l'apprezzava, ma l'amore lo provava per Charlie.

"Lei...com'é?" chiese poco dopo "Bionda, alta, ma nulla in confronto a te." rispose e Emily sorrise "Se non ci avesse provato con tuo fratello, ci saresti stato?" "No, sai bene che nel mio cuore ho solo una persona, e per quanto faccia male non esse ricambiato, non posso smettere di amarla" rispose sincero e la ragazza sorrise stringendosi di più, forse quel viaggio nel tempo era capitato nel momento giusto, forse era capitato per fargli capire meglio i suoi sentimenti, si chiedeva ma le carezze del rosso, misero a tacere quei quesiti e si fece coccolare. Al piano di sotto, i coniugi Potter -James- avevano sottoposto Ginny ad un interrogatorio senza fine. "Papà basta" "No Harry, mi sta piacendo come sta andando. E si signor James, suo figlio mi piace realmente, e pensi un po', sarà il padre dei miei figli, ho intenzione di farne almeno tre" e James rise "Si figliolo, é la donna adatta a te, non fartela scappare." "Certo che a voi Potter se non é rossa, niente eh" commentò Sirius e Ginny rise "Sirius, in questa dimensione sei più attraente" "E meno morto" aggiunse e i due si diedero il cinque, Ginny aveva la capacità di ambientarsi in qualsiasi situazione.

Fred invece parlava con la sua copia e gli dava delle dritte su come far riuscire bene uno scherzo "Se prima due erano in tanti, ora quattro sono peggio" commentò la signora Weasley divertita. A pranzo Emily e George raggiunsero la cucina, e Emily fu stretta dal padre. "Sati meglio?" 2Molto, George é un antidepressivo efficace" e il rosso rise facendola sedere poi sulle sue gambe "Così mi fai arrossire" e Emily gli colpì il braccio "Se ti ferisci con così poco, temo che non puoi essere il ragazzo adatto a me" e George rise "Io penso che lo possa essere in qualsiasi momento." 
"E' una sfida?" "Forse" e il restante si godeva quel siparietto, e Harry pensò che George era la vera anima gemella della sorella. "Emily, ti andrebbe di sottoporti ad un esperimento?" chiese Sirius alla ragazza che annuì. "Arrivo subito allora" e sparì tornando poco dopo con una palla di cristallo in mano.

"Sir vado male in Divinazione" disse ma l'uomo scosse la testa "Vedi questa non é una palla qualsiasi, ma é la palla più potente al mondo, preciso non pensate male, e mostra a chi la usa il suo vero amore. I miei amabili genitori si sono sposati grazie a questa palla, e certo erano due psicopatici. Comunque, che ne dici di provarla?" e la ragazza guardò la palla che aveva in mano, ci pensò su e decise che l'avrebbe fatto, tanto ormai aveva messo tutti in gioco. "Va bene. Come funziona?" "Metti le mani sulla palla, dici a voce alta il suo nome e ti deve uscire il nome della tua anima gemella." spiegò e Emily annuì. Stando sempre seduta sulle gambe di George, che sperava che sarebbe uscito il suo nome, mise le mani sulla palla "Emily Potter" e dovette attendere pochi secondi prima che il nome apparisse. "Leggi" la esortò il fratello speranzoso che si trattasse di George. Emily lesse di nuovo il nome e sorrise "Però George, i santi sono dalla tua parte." disse e il rosso la guardò "Ce il mio nome?" "Si, ma d'altronde Nostradamus -e indicò Sirius- lo sapeva no?" e l'uomo annuì. "Quindi...cosa si fa?" gli chiese Harry "Si rispetta la palla no? Seppur entrmabi stronzi, i genitori di Sirius sono durati no?" e l'uomo sorrise annuendo. 

George la guardò e fregandosene del buon senso, finalmente poté baciarla come sempre aveva desiderato fare, e Emily ricambiò altrettanto felice. Il resto dei presenti batté le mani mentre Harry esultava "Sapevo che era la scelta giusta" e Ginny rise e lo baciò "Vuoi provare anche tu?" "No, io so che amo te e che sei tu la mia anima gemella" e la rossa arrossì. Il resto del pomeriggio lo passarono come una grande famiglia, giocarono a scacchi, parlarono e i quattro gemelli facevamo scherzi a non finire. Intanto nell'altra dimensione, avevano trovato la lettera e Charlie si stava disperando, sapeva che se George avesse voluto sarebbe riuscito a rendersi Emily. Perché aveva fatto lo stronzo? "Vedrai che si risolverà tutto" disse Hermione ma sapeva che nulla sarebbe andato come voleva e che avrebbe dovuto annullare le nozze. Nelle sue dimensioni i giorni passano veloci, e tra un pianto, un bacio e allenamenti, arrivò il giorno della battaglia finale e il momento di aprire il portale. Chissà cosa sarebbe successo.

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