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Charlie stava camminando sul filo del rasoio, la conoscenza con Ashley lo aveva si distratto dalla situazione, ma lo stava facendo infatuare della ragazza, ciò lo avevano notato Ginny e i due gemelli, che cercavano di far ragionare anche gli altri, ma gli altri li prendevano per pazzi invidiosi. "Non ci credo, la trattano come una di famiglia, Charlie sta esagerando." sbottò Fred chiuso nella stanza della sorella insieme ad essa ed il gemello. "Io lo ammazzo se prova a tradire Amanda, lo uccido con le mie mani." disse minaccioso George. "Invece se cos' dovesse essere, ti prenderai Amanda così come dovevi fare anni fa." disse Ginny e George annuì. La situazione peggiorò quando la sera stessa, Ginny notò che sul collo di Charlie c'era un segno rosso, come se qualcosa lo avesse punto, ma ci pensò il sorriso malizioso di Ashley che le fece capire che quello era si un segno, ma fatto dalle sue labbra. 

"Tu lurido verme" sbottò avvicinandosi pericolosamente al fratello con la bacchetta puntata contro. "Ginny calma" disse Charlie spaventato. "Stai zitto, sei soltanto un verme, la tua ragazza nonché futura moglie é chissà dove e tu te la spassi con una puttana? Mi fai schifo e mi fate schifo tutti voi che incitate questo tradimento." urlò e tutti si zittirono. Charlie sapeva che aveva sbagliato, ma più stava con la ragazza più si sentiva attratto da lei. "Ginny io posso spiegare" "Non spiegherai nulla, quando Amanda tornerà, se tornerà, sarò io a dirgli quanto tu sia viscido. Lei non merita questo, per te si é messa contro Harry, sono stati lontani per mesi perché lei combatteva per te, e tu che fai? Mentre lei é in pericolo te la spassi con quella." tornò ad urlare e schiantò il fratello in preda all'ira. Tutti corsero da Charlie, tranne i gemelli che andarono da Ginny. Quando Charlie riprese i sensi guardò i fratelli. "Sai una cosa Charlie? Quando Amanda tornerà, io me la prenderò." disse George. -"Lei doveva stare con me, l'avrei tratta nei migliori dei modi e non mi sarei fatto abbindolare da una ragazzina." continuò avvicinandosi pericolosamente al fratello.

"Lei non merita te, merita di essere amata e rispettata, cosa che tu non stai facendo. Devi solo vergognarti, e tu -disse rivolgendosi alla ragazza- via da qui e non permetterti mai più di avvicinarti a questa casa o alla mia famiglia." sbottò e la prese per il braccio cacciandola in malo modo da casa. Poi, tornò in casa e nessuno fiatava, "Voi altri non siete da meno, mi fate schifo" concluse e salì in stanza seguito dal gemello e dalla sorella. Il resto della famiglia restò scossa da quello scontro, Charlie si alzò da terra con la consapevolezza che aveva rovinato tutto. Intanto, nella dimensione parallela, gli oggetti maledetti furono distrutti uno ad uno. "Finalmente ci siamo riusciti" disse Harry dando il cinque alla sorella, che si era felice, ma aveva un macigno sullo stomaco. "Amanda, non sei felice?" chiese la madre avvicinandosi alla figlia. "Mamma, ho un bruttissimo presentimento" ammise sedendosi sul divano. Tutti si guardarono e Harry si avvicinò alla sorella. "Cosa ti senti?" "Non lo so, ma qualcosa dentro di me si é rotto, come se qualcuno fosse venuto meno a qualche promessa." rispose. 

"Amanda, sicuro sarà tutta questa pressione, vedrai che una volta tornati tutto sarà come prima" la rassicurò il fratello poco convinto, ma dovevano restare con i nervi saldi. "Ora che abbiamo distrutto gli oggetti, siamo pronti per la battaglia." aggiunse guardando gli altri, nei loro occhi vedeva determinazione, anche paura si, ma la determinazione la superava. Amanda, per il resto della giornata stette zitta, chiusa in camera. A pranzo venne chiamata dal padre, ma non scese, la sensazione che aveva provato quella mattina aumentava man mano e la rendeva debole. "Okay, mi vuoi dire che succede?" chiese il padre stendendosi accanto

"Papà ti é mai venuta la sensazione che fosse successo qualcosa e una forte angoscia?" chiese stringendosi al padre che la stava ascoltando "Si, la notte in cui Harry morì, sentivo che qualcosa non andasse e alla fine le mie sensazioni si rivelarono esatte, tu cosa pensi che sia successo?" gli chiese accarezzandogli i capelli "Sento come se Charlie mi avesse ferito, non lo so ma ho questa sensazione che non va via, é iniziata da quando ho fatto quel sogno" rispose e lo guardò "Cosa pensi che possa aver fatto?" "Non lo so, e quello che mi rende nervosa, non so se ha fatto qualcosa di sbagliato o sono io che mi sto facendo tutti questi film mentali" rispose sospirando "Mettiamo fine a questa storia, così potrai tornare nel tuo mondo e scoprire se la tua sensazione é esatta" rispose il padre e la ragazza annuì. Poco dopo insieme andarono a pranzo, ma la mente della ragazza non finiva di pensare a Charlie, ed avere la sua copia seduta accanto non l'aiutava.

"Agiamo martedì prossimo, una settimana é abbastanza per esercitarci, ieri siete stati bravi" disse Harry mentre tagliava la carne alla sorella, come suo solito fare "Insegnagli anche come funzionano i galeoni incantati" disse Amanda mentre mangiava "Galeoni?" "Si mamma, abbiamo stregato dei galeoni, ognuno di voi lo avrà con sé e quando qualcuno sarà in pericolo, il primo o la prima più vicino, andrà ad aiutarlo." "Sembra un'ottima idea" si complimentò il preside entrando in cucina "Grazie signore e mi scusi per le cose brutte che ho detto su di lei, l'ho giudicata male" disse Amanda rossa in viso, il vecchio preside le sorrise "Nessun problema, non bisogna mai zittire le proprie opinioni, anche io nella mia vita ho commesso tanti errori, siamo umani" e Amanda gli sorrise, era sollevata che non se la fosse presa, i primi giorni lì era incazzata con quello che era successo e non teneva a bada le parole. 

Intanto, alla Tana la tensione poteva tagliarsi con un coltello, i gemelli capitanati da Ginny evitavano la propria famiglia e le preghiere di Charlie di non dire nulla ad Amanda. George era sempre più convinto di farla sua, così come doveva fare dal principio. A smuovere le acque fu l'arrivo di Kingsley, con dietro Ashley. Ginny alla vista della ragazza impugnò la bacchetta "Cosa ci fa qui?" "Ci serve il suo aiuto, solo lei é in grado di poter aprire il portale" rispose Kingsley e i tre videro la bionda sorridere maligna "Allora facciamo prima a rinunciare ad Harry e Amanda, quella non li farà mai tornare, stronza com'é" sbottò la rossa guardando male la bionda. "Ginny per favore.." "Sta zitto traditore, che sei sulla mia lista nera, ed io che pensavo che Harry esagerasse, ti aveva capito prima di tutti noi" rispose Ginny al fratello che stette zitto "Ginny, vuoi o vuoi Harry?" chiese Hermione intromettendosi "Ovvio che si, ma quella stronza farà in modo di far fallire il piano, e resteranno chissà dove" rispose e Fred gli mise la mano sulla spalla "Andiamo fuori".

Lui e il gemello portarono la rossa fuori in giardino che iniziò ad offendere la bionda, ma i due non la fermarono, erano troppo educati per non ripetere le stesse cose, ma le pensavano anche loro. "Col cavolo che ci aiuterà, ragazzi dobbiamo salvarli noi" disse Ginny guardandoli seria "Come?" "Useremo l'oggetto che li ha risucchiati, in qualche modo faremo in modo di andare da loro, non voglio aspettare ancora Fred" i due gemelli si guardarono e poi guardarono la sorella "Va bene, ci stiamo" e il resto della giornata lo passarono ad organizzare il piano.

The Other Side of The Magic Wizard World.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora