6. GOING DUMB

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Il giorno dopo Minho e Hyunjin sono andati a caccia nei boschi vicino al collegio.
Sono riusciti a catturare delle lepri e un'anatra per poi decidere di andare a pescare nei pressi di un laghetto.
Entrambi si annoiavano a morte perché i pesci non abboccavano nemmeno a suppicarli.
Ad un certo punto il corvino ha notato una piccola rana verde appoggiata sul suo ginocchio.
Minho è riuscito a distrarsi dalla pesca per colpa di quell'esserino che ha risvegliato il suo istinto da predatore.
Il lupo ha cercato di acchiappare quel piccolo rettile saltellante, ma con scarsi risultati. I suoi occhi sono improvvisamente diventati rossi mentre impazziva cercando di afferrare la ranocchia. Dopo vari tentativi andati a vuoto si è ritrovato dentro lo stagno, fradicio dalla testa ai piedi.
Hyunjin si sbellicava dalle risate mentre si teneva la pancia.
"Non è divertente" ha detto Minho in imbarazzo facendo tornare i suoi occhi marroni.
"Si che è divertente!" ha esclamato Hyunjin senza smettere di ridere.
"Torniamo a casa, non ci sono pesci in questo lago" ha detto il corvino mentre usciva dall'acqua.
"Agli ordini Mr. ranocchio!" ha risposto scherzosamente il grigio.

"Bentornati!" ha detto felicemente Changbin andando incontro a Hyunjin per stampargli un breve bacio a stampo sulle labbra.
"Perché sei tutto bagnato Lee Know?" ha chiesto Seungmin.
"Non voglio parlarne" ha risposto Minho con freddezza mentre Hyunjin accennava ad una nuova risata.
Ad un certo punto ha fatto irruzione nell'ingresso Jeonjin "Jisung si è svegliato" ha detto sorridendo.
Minho è corso nell'infermeria per vedere in che condizioni era il suo fidanzato.

"Hey Hannie" ha detto il corvino una volta entrato nella stanza in cui c'era anche Felix.
"Hey MinMin" ha risposto il più piccolo con un debole sorriso.
"Come ti senti?" ha chiesto premuroso il maggiore.
"Più fiacco del solito" ha affermato ridendo e il corvino ha sorriso capendo che l'altro stava bene.
"Min mi faresti un favore?" ha chiesto Han e Minho ha annuito "Potresti aiutarmi ad alzarmi per andare in mensa dagli altri? Ho capito che ho bisogno di chiarire le cose con loro oppure non saprò integrarmi bene in questa fantastica famiglia a cui non voglio assolutamente mentire" ha detto con sguardo supplicante Jisung.
Minho ha obbedito e si è avvicinato al letto per tirare su il minore con l'aiuto di Felix.

Tutti e tre sono andati verso la mensa e una volta arrivati Felix ha attirato l'attenzione e ha richiamato il silenzio dai presenti.
"So che sono arrivato da poco, so anche che ho legato di più con alcuni che con altri" ha iniziato Jisung guardando il pavimento "E spero che potrò rimanere parte di questa bellissima famiglia ancora per molto tempo... anche dopo quello che sto per dire" ha fatto una breve pausa alzando la testa per guardare negli occhi le persone a cui teneva "Io sono un umano... ed ero anche un'ombra" un brusio unico è ha iniziato ad espandersi per tutta la sala "Però ho sempre cercato di aiutare il vostro popolo come potevo. Molti di voi, per esempio, mi avevano già incontrato durante la sparatoria perché ero io il soldato che ha radunato alcuni di voi in un posto sicuro" era calato di nuovo il silenzio "Non mi sto giustificando sulla mia natura in quanto umano... sto solo dicendo che io sono stato sempre dalla vostra parte perché sono stati proprio gli umani a creare gli impuri con degli esperimenti scientifici, sono stati gli umani a esiliarvi spaccando il mondo in due sfruttando miliardi di risorse umane e sono stati sempre gli umani a voler riconquistare i vostri territori con la guerra nonostante fossimo in pace e provocando milioni di morti ingiuste e sanguinose" Han ha fatto una pausa "Io sono umano come loro... ma non ragiono come loro e non sono mosso dai loro stessi ideali" ha concluso il biondo non sapendo quale reazione avrebbe suscitato.
"Va bene così Jisung, non ti preoccupare" ha detto Felix con un caldo sorriso.
"Si, stai tranquillo Jisung... insomma noi un po' lo avevamo capito" ha detto pacato Bangchan "In fondo non ti abbiamo mai visto da nessuna parte nei vari distretti e poi avevi un odore particolare che per noi impuri è difficile da dimenticare" ha detto sorridendo e questo ha scaldato il cuore di Han che stava per piangere dall'emozione.
Ha spostato le sue mani sul viso per coprirsi le calde lacrime che solcavano i suoi lineamenti mentre singhiozzava.
Minho lo ha abbracciato e presto anche il resto del gruppo si è unito in quel gesto.

Dopo qualche secondo il terreno ha iniziato a vibrare, come se fosse in corso un terremoto, così tutti si sono dovuti separare.
Fuori si è alzato il vento e un suono ripetitivo si è sparso nell'aria finché nel campo visivo dei sopravvissuti non sono comparsi degli elicotteri che facevano calare della scalette da cui scendevano dei soldati vestiti di nero. Dai boschi sono usciti dei carri armati mimetici che facevano scuotere il terreno.
Uno dei soldati scesi dall'elicottero ha impugnato un megafono ed ha urlato: "Uscite tutti con le mani in alto e consegnateci Han Jisung!"
I sopravvissuti si sono tutti voltati verso il biondo che era scioccato.
"Eri così importante per loro?" ha detto incredulo Hyunjin.
"No, anzi non capisco perché mi vorrebbero indietro se ero un ribelle" ha detto Han "Dovrebbero volermi morto... anzi non dovrebbero nemmeno sapere che sono vivo e qui!" ha detto con mille domande per la testa a cui non sapeva dare una risposta.
"Non ha importanza questo ora" ha detto serio Bangchan prendendo in mano la situazione "Per ora ti dobbiamo nascondere, ce la vedremo noi con loro" ha detto con una lieve indecisione nella voce.
"No!" ha urlato Jisung "Non posso abbandonare chi voglio bene per la seconda volta!"
"Lee portalo via" ha detto con voce profonda Felix e Minho ha trascinato via il più piccolo che si dimenava con disperazione sotto la presa del più grande.

Il corvino lo ha portato nel locale caldaia situato nel piano interrato del collegio.
Era tutto buio e l'illuminazione lì non funzionava e tutto ciò che si sentiva era la vibrazione che emetteva la vecchia caldaia arrugginita.
"NON PUOI CHIUDERMI QUI MIN!" ha gridato Han a Minho che però è rimasto fuori dalla porta impassibile tenendola bloccata.
"Tu non capisci cosa si prova a sentirsi deboli rispetto agli altri e dover contare sempre su di loro e sulla loro forza!" ha ritentato Jisung "Io devo andare ad aiutare la mia famiglia! Glielo devo, io-" ha tentato di dire il biondo che però si è interrotto per colpa di un forte mal di testa che preavvisava solo una cosa: dolore.

Questa volta però Han è svenuto prima di sentire le voci prepotenti che iniziavano a parlare nella sua testa.
"Min-" ha detto mentre cadeva in ginocchio "-ho" ha sussurrato mentre perdeva i sensi.

counting stars · minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora